
II.VI Il crescente peso della criminalità organizzata nell’estrattivismo
Nel XXI secolo, la criminalità organizzata non solo ha conosciuto una notevole espansione in America Latina e nel mondo, ma ha anche subito trasformazioni qualitative nelle sue strutture, con elevati livelli di sofisticazione, flessibilità ed equipaggiamento, che l'hanno resa uno dei poteri globali. Da sottolineare la sua diversificazione economica, che ha portato alla sua forte incorporazione all'estrattivismo.
Ciò ha un impatto particolare su vari settori e catene del valore del modello estrattivo, in particolare le commodities, generando cambiamenti significativi nei processi e modalità di depredazione della natura. Ad esempio, la criminalità organizzata crea strutture che consentono e favoriscono il contrabbando di tutti i tipi di specie selvatiche e protette: uccelli "esotici", scimmie, squali, giaguari, tartarughe, pesci di alto valore, serpenti e rettili, e molti altre. Queste specie entrano nelle catene di appropriazione e commercio illecito internazionalizzate, trasformando queste specie in commodities (animali domestici, oggetti da collezione, di consumo o per uso medico). Questa forma di contrabbando ha impatti sull'America Centrale, l'Amazzonia e le aree marittime, solo per citare alcuni esempi. I profitti enormi sono stati stimati tra i 5 e i 35 miliardi di dollari 38, con l'America Latina che svolge un ruolo cruciale.
La criminalità organizzata svolge anche un ruolo significativo nell'accaparramento di terre in paesi come Colombia, Brasile e Perù 39: partecipa allo sviluppo di colture come l'avocado in Messico, i mercati illeciti dell'acqua proliferano, sempre in Messico, dove sono coinvolte le mafie. Forse gli esempi più eclatanti sono l'attività mineraria e il traffico di legname. Per quanto riguarda la prima, le economie criminali si sono espanse attorno all'estrazione illegale di oro, diamanti e coltan (quest'ultimo principalmente tra Venezuela e Colombia). L'oro è centrale per lo sviluppo di queste economie illecite. Il suo continuo aumento di prezzo a livello internazionale, il suo ruolo di fronte alla crisi economica globale (e la sua funzione di rifugio di valore) e la sua elevatissima redditività (in alcuni casi, superiore a quella della cocaina), hanno aumentato la domanda di questa risorsa. Le organizzazioni criminali di vario tipo (comprese quelle che derivano dai gruppi guerriglieri colombiani) hanno trovato nell'estrazione illegale dell'oro una fonte di ricchezza fondamentale e, per certi versi, meno punibile del traffico di droga.
Ciò ha esercitato un’enorme pressione sull’Amazzonia, dove esistono vasti giacimenti d’oro e dove queste forme di estrazione illecita/criminale si stanno espandendo drammaticamente 40. La portata di questo fenomeno determina persino l’intero processo di estrazione dell’oro in alcuni paesi. In Colombia, Ecuador e Venezuela, la percentuale di oro illegale supera l’80% del totale nazionale 41: nell’Amazzonia peruviana, è quasi del 100%, in Brasile, è stimata al 36% 42.
Nel caso del legname, si tratta di un altro business multimiliardario in cui la criminalità organizzata ha una presenza molto forte. Diverse stime hanno indicato che il disboscamento illegale in Perù supera l'80% 43, il 70% in Messico 44 e alcuni calcoli segnalano che rappresenta il 75% in tutto il Sud America. Ciò significa che abbiamo a che fare con fenomeni che hanno un peso significativo sull'estrattivismo.
Ci sono quattro importanti implicazioni di questa espansione criminale che devono essere evidenziate. In primo luogo, oltre agli ingenti volumi di merci e risorse finanziarie coinvolte, queste strutture criminali stanno avendo un impatto straordinario sui processi di cambiamento ambientale, contribuendo alla massiccia deforestazione, all'inquinamento dei fiumi, alla perdita di biodiversità e, di conseguenza, all'intensificazione del cambiamento climatico. Inoltre, sono sempre più coinvolte in conflitti ambientali, il che pone enormi sfide per le comunità e le organizzazioni sociali che devono confrontarsi con queste strutture criminali.
In secondo luogo, influenzano anche i processi di territorializzazione, controllando vaste aree geografiche e corridoi commerciali cruciali nei paesi latinoamericani e stabilendo strutture di governance che mutano profondamente la vita nei territori in cui predominano. Ciò implica non solo la loro presenza nelle principali città della regione, ma anche in aree naturali protette, bioregioni e zone costiere e di confine, tra le altre.
In terzo luogo, date le crisi economiche strutturali che caratterizzano la regione e le debolezze dei paesi latinoamericani, le economie criminali hanno una capacità considerevole di creare attività economica e di integrarvi milioni di persone, generando redditività costante nonché processi di inclusione che complicano ulteriormente il problema, man mano che la criminalità si radica nel tessuto sociale.
Quarto e ultimo fattore, nel mio lavoro ho cercato di sottolineare che questi processi non rappresentano attori ed economie marginali, ma piuttosto sono forze strutturanti sistemiche che stanno plasmando le attuali riconfigurazioni dell’estrattivismo 45. Le catene di commodities della criminalità organizzata stanno plasmando le nostre economie nel loro complesso, ma anche le strutture di potere, che vanno associando sempre più reti di corruzione statali (governi locali, sistemi giudiziari, carceri, polizia ed esercito) alla criminalità organizzata, conformando di per sé poteri ibridi.
II.VII Espansione di grandi progetti di energia rinnovabile e mercificazione della natura
Infine, è importante notare che, nel contesto dell'ascesa della "transizione energetica" imprenditoriale globale, si sta assistendo a una chiara espansione dei progetti di energia rinnovabile in America Latina. Queste iniziative hanno gradualmente aumentato i conflitti socio-ambientali associati 46, come è accaduto con le resistenze indigene di fronte all'imposizione di parchi eolici nel comune di Uribia (La Guajira, Colombia) o nell'istmo di Tehuantepec (stati di Oaxaca e Veracruz, Messico).
Allo stesso modo, i metodi e i meccanismi per la mercificazione della natura e l'"economia verde" si sono sviluppati notevolmente, coinvolgendo principalmente progetti di 'stoccaggio' del carbonio nelle foreste, come REDD++, sebbene si mettano in luce anche la geoingegneria, le infrastrutture adattate al clima, le tecnologie "verdi" e i mercati del carbonio, tra gli altri. In casi come Colombia, Messico e Bolivia, sono state denunciate strategie per frodare le comunità locali (indigene, contadine e afrodiscendenti) attraverso la commercializzazione di crediti di carbonio, guidate da intermediari, come è accaduto a San José del Guaviare (Dipartimento di Guaviare) e nello stato di Oaxaca 47.
La maggior parte di questi progetti di economia verde sono finanziati privatamente, sono emersi dopo l’accordo di Parigi del 2015 e generano controversie a causa dei vari tipi di impatti che producono e perché sono considerati “false soluzioni” che non affrontano la radice dei problemi, oppure anche nuove forme di colonialismo verde 48.
III. In chiusura: una discussione su strategie e orizzonti per i nuovi tempi
Queste 7 tendenze analizzate rivelano le enormi sfide che i popoli e le comunità latinoamericane devono affrontare nella loro resistenza contro l'estrattivismo: dipendenza e colonialismo, ascesa dell'autoritarismo, depoliticizzazione e smobilitazione, nuove espressioni di violenza, nuove frontiere dell'estrazione, false soluzioni ed economie criminali. Queste espressioni sono coerenti con le tendenze regressive che si manifestano nell'attuale sistema-mondo, in mezzo a una crisi di civiltà.
Un'analisi delle mobilitazioni e delle resistenze
sociali meriterebbe un articolo a sé stante. In ogni caso, si può affermare che, da un lato, nonostante le condizioni avverse, le mobilitazioni storiche hanno persistito, come le lotte dei popoli indigeni in Brasile, la resistenza contro l'attività mineraria in paesi come Argentina e Colombia e la difesa di Yasuní in Ecuador, mentre stanno emergendo nuovi movimenti, come le proteste anti-minerarie a Panama e le iniziative per i diritti della natura in Ecuador. Dall'altro lato, sono ben riconoscibili processi di riflusso e regresso nelle lotte, al fronte degli effetti della crisi, del mondo post-pandemico, della repressione e della criminalizzazione, della crescita dell'impunità e dei cambiamenti nella cultura politica delle nostre società: tutto ciò ha accresciuto il sostegno alle proposte conservatrici e regressive. Questo ripiegamento non solo esprime forme di smobilitazione, ma può anche implicare lo sviluppo di processi interni volti a rafforzare le esperienze e il tessuto organizzativo e comunitario.
Tutto ciò evidenzia l'importanza di un'ampia discussione collettiva che contribuisca ad aggiornare le strategie e gli orizzonti di lotta, di fronte alle nuove condizioni sistemiche, che insista su una critica profonda del modello di civiltà, che ponga al centro la difesa e la riproduzione della vita, la cura dell'altro e che, a partire dall'immaginario politico, costruisca nuovi referenti sociali, di fronte alle logore narrazioni e visioni della maggior parte dei movimenti progressisti, che non riescono a rendere conto delle nuove realtà che ci troviamo ad affrontare.
(3. Fine)
--> Questo saggio è parte del Dossier “No hay plan B. Desafíos y alternativas frente al saqueo extractivista y al cambio climático”, su Huelladelsur.ar
* Originale in
spagnolo Qui
** Traduzione di Ecor.Network
Note:
38] Keskin, B. et al (2023). Quantitative Investigation of Wildlife Trafficking Supply Chains: A Review. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305048322001876#bib0001
39] Jones, K (2021). Crimen organizado y medio ambiente en Latinoamérica: un encuentro fatal. https://insightcrime.org/es/noticias/crimen-organizado-medioambiente-latinoamerica-encuentro-fatal/
40] https://mineria.amazoniasocioambiental.org/
41] Hecht, S. et al. (2021). La Amazonía en movimiento: Políticas cambiantes, estrategias de desarrollo, pueblos, paisajes y medios de subsistencia. https://esp-ar21.sp-amazon.org/211112%20AR21%20Chapter%2014%20(Spanish).pdf
42] Sampó, C. Alda-Mejías, S (2019). La transformación de las Fuerzas Armadas en América Latina ante el Crimen Organizado. Lima: Real Instituto Elcano/ Centro de Estudios Estratégicos del Ejercito del Perú.
43] Mujica, J. et al. (2024). Vigilar y performar. La cadena de suministro de la madera ilegal en Perú. URVIO. 38. doi.org/10.17141/urvio.38.2024.6093
44] Enciso, A. (2024). La tala clandestina está ligada al crimen organizado: Conafor. https://www.jornada.com.mx/2024/01/08/politica/008n1pol
45] Teran-Mantovani, E. Scarpacci, M (2024). Economías criminales, extractivismo y acumulación entrelazada: un análisis multiescalar de los nuevos escenarios latinoamericanos. URVIO, (38), 8-31. https://revistas.flacsoandes.edu.ec/urvio/article/view/6146/4693
46] Ávila, S (2018). Environmental justice and the expanding geography of wind power conflicts. Sustainability Science, 13(3), 599-616.
47] Villanueva, D (2024). Estafan a productores con bonos de carbono: organismo de la ONU. https://www.jornada.com.mx/2024/01/22/economia/020n1eco
48] Plataforma Latinoamericana y del Caribe por la Justicia Climática y la Campaña Global para Exigir Justicia Climática (S/F). Mapa de Falsas Solucionesa la Crisis Climática en América Latina y el Caribe. https://www.mapafalsassoluciones.com/