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Il segreto invisibile del bacino del Permiano

Alla vigilia dello sciopero globale per clima è ineludibile un ragionamento sulle attuali strategie di politica energetica del Belpaese e dell’Unione Europea, che puntano sull’aumento delle importazioni di Gas Naturale Liquefatto (GNL) investendo miliardi di euro in infrastrutture inquinanti e pericolose, che continuano a legarci ancora una volta all’estrazione e al consumo di combustibili fossili.
Che impatto ha, a livello ambientale, sociale, sanitario e climatico, il GNL che arriva ai rigassificatori europei?
Ci concentriamo oggi sugli Stati Uniti, che ne sono diventati nel 2020 il primo fornitore in Europa.

La video inchiesta “Texas Oil Country has an invisible secret” ci riporta alle origini dell’estrazione di questo gas nel bacino del Permiano. Il “segreto invisibile” di cui parla è il gas naturale che fuoriesce indisturbato dagli impianti del fracking, inquinando l'aria e portando il suo contributo alla crisi climatica.
Emissioni che sono solo una parte di quelle generate dal ciclo del GNL, e a cui andranno aggiunte quelle provocate dalla liquefazione, trasporto e rigassificazione.

Il gas naturale liquefatto statunitense diretto ai rigassificatori europei parte dai terminal sull’Atlantico di Cove Point (Maryland), Elba Island (Georgia), Cameron e Sabine Pass (Louisiana), Freeport e Corpus Christi (Texas). Nello specifico italiano:

Terminal

2016

2017

2018

2019

2020

2021

Cameron, LA

0

12,828

3,401

Corpus Christi, TX

0

0

16,937

20,137

3,425

Cove Point, MD

0

0

3,204

9,598

3,213

Freeport, TX

0

0

9,395

0

7,518

Sabine Pass, LA

3,328

6,493

17,390

39,119

25,890

16,654

Unità di misura: Million Cubic Feet.
Fonte:
U.S. Energy Information Administration.

Questi impianti ricevono la materia prima via gasdotto dai luoghi di estrazione dello shale gas più vicini alla costa est, cioè dalla Pennsylvania, dalla Louisiana e, soprattutto, dal bacino del Permiano, un’ immensa area sedimentaria che si estende nella parte occidentale del Texas e in Nuovo Messico.
Luoghi dove la fratturazione idraulica e l’estrazione hanno inquinato l’acqua, il suolo e l’aria, con pesantissime conseguenze sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni.

Abbiamo già cominciato ad approfondire in vari articoli e video su Ecor.Network i disastri causati da queste pratiche. Ne riportiamo alcuni stralci:

In Texas i ricercatori hanno riscontrato che i bambini nati nelle vicinanze di frequenti flaring (la combustione del gas naturale in eccesso dai pozzi da fratturazione) hanno il 50 per cento di probabilità in più di nascere prematuri. In Colorado, il Dipartimento della Salute dello Stato ha scoperto che le persone che vivono nei pressi dei siti di fratturazione corrono maggiori rischi di epistassi, mal di testa, problemi respiratori e nausee. In Pennsylvania i ricercatori hanno riscontrato che nelle vicinanze delle zone di fracking sussiste un rischio di tasso più elevato di mortalità infantile, depressione e ospedalizzazione per problemi cutanei e urinari. Studi sulle comunità adiacenti alle fratturazioni, in tutto il paese, hanno rilevato che vivere vicino ai pozzi di fracking aumenta il rischio di nascite premature, gravidanze ad alto rischio, asma, emicranie, affaticamento, sintomi nasali e sinusali, malattie della pelle e insufficienza cardiaca. Altri studi di laboratorio hanno collegato le sostanze chimiche usate del fluido di fracking ad alterazione endocrina che può causare squilibri ormonali, danni riproduttivi, pubertà precoce, problemi al cervello e del comportamento, funzione immunitaria inadeguata e cancro”.
In Pennsylvania, “tra le famiglie che vivono più vicino ai pozzi da fracking sono stati riscontrati, nelle loro urine, livelli più alti di sostanze chimiche come 1,2,3-trimetilbenzene, 2-etanolo e naftalene rispetto alle famiglie che vivono più lontano. L'esposizione a questi composti è collegata a problemi cutanei, oculari e respiratori, malattie gastrointestinali, problemi epatici, problemi neurologici, danni ai reni e al sistema immunitario, problemi nello sviluppo, alterazioni ormonali e un aumento del rischio di cancro” (da: Kristina Marusic,
Fracking: sostanze chimiche dannose e sconosciute nei corpi degli abitanti della Pennsylvania).

Fox entra nelle case di famiglie che non possono più farsi la doccia, di allevatori che vedono le loro bestie perdere il pelo e cadere come mosche, di cittadini che si sono visti recapitare grossi impianti per depurare l'acqua, per non finire vittime di emicranie croniche, dolori alle ossa, morti premature. Loro parlano, disperati, e consegnano cadaveri di uccelli congelati o barattoli di acqua nera ed esplosiva, che il laboratorio analisi della multinazionale di turno ha definito senza scrupoli, nero su bianco, assolutamente potabile e innocua, ma non c'è contraddittorio: nessuno, dall'altra parte, si prende la briga di offrire risposte” (Dalla presentazione del documentario Gasland, di Josh Fox).

Ogni giorno negli Stati Uniti, più di due miliardi di litri di fluidi di fratturazione pressurizzati vengono pompati sottoterra per l'estrazione di petrolio e gas o, quando il fracking finisce, per iniettare le acque reflue estratte dentro uno qualsiasi dei più di 187,000 pozzi di smaltimento in tutto il paese.
Come documentato da più di 180 studi, queste attività legate alla fratturazione hanno esaurito o contaminato le risorse idriche, comprese le fonti di acqua potabile. …
Le fuoriuscite e gli scarichi intenzionali nelle acque superficiali hanno profondamente alterato la chimica e l'ecologia dei corsi d'acqua attraverso interi bacini, aumentando i livelli a valle di elementi radioattivi, metalli pesanti, interferenti endocrini, sottoprodotti della disinfezione tossica, e l'acidità, e diminuendo la biodiversità acquatica
” (da: Concerned Health Professionals of New York and the Science, Environmental Health Network, Physicians for Social Responsibility,
Dimostrare i rischi e i danni del fracking. Compendio dei risultati scientifici, medici e giornalistici).

Continuiamo oggi questo viaggio nelle “zone di sacrificio” degli Stati Uniti proponendovi l’inchiesta “Texas Oil Country has an invisible secret”, tratta dal canale video di Bloomberg, e la nostra traduzione italiana del parlato.
La voce narrante è del reporter Zachary R. Mider

Per i sottotitoli in italiano, dalle Impostazioni selezionare la modalità "traduzione automatica" in italiano.


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Sharon Wilson (S.W.): L’industria del petrolio e del gas è iniziata con il boom del fracking.
Per prima cosa stavano sconfinando nei dintorni, nelle vicinanze.

MANIFESTANTE: Non nei nostri cortili, e nei cortili di nessuno. Togliete il fracking dalle nostre vite.

S.W.: Ora le loro emissioni, il loro inquinamento che rilasciano da questi siti è un problema per chiunque nel mondo, perché il metano è un gas serra molto potente.

ZACHARY MIDER (Z.M): Il bacino del Permiano in Texas è il giacimento di gran lunga più produttivo.
Penso che più della metà degli impianti di perforazione stavano operando lì negli ultimi anni.
Sharon Wilson ci va ogni due mesi con la sua telecamera che può vede il metano, l’inquinante invisibile.
Se si fossero potute vedere le emissioni ad occhio nudo non ci sarebbe mai stato il boom del fracking.
Non si possono vedere senza questa telecamera.

 

Storia: La cacciatrice di metano
Parte 1: Il Permiano

Z.M.: Se tu pensi ai combustibili fossili che sono sottoterra, uno dei principali è realmente il metano.
E quando ci riferiamo al gas naturale, si tratta essenzialmente di un insieme di gas che arrivano dal sottosuolo, e che sono prevalentemente metano con pochi altri gas buttati dentro.
Il metano è un gas serra superpotente. Ha 80 volte il Warming Potential dell’anidride carbonica su un periodo di 20 anni.
Gli scienziati pensano che più di un quarto del riscaldamento prodotto dall’uomo, che stiamo sperimentando oggi, sia causato dalle emissioni di metano degli umani.
Noi facciamo un sacco di cose differenti che immettono metano nell’atmosfera.
Allevare il bestiame dà un grande contributo, coltivare il riso è un altro.
Le discariche, i liquami, ci sono differenti tipi di fonti.
E poi, ovviamente, il petrolio e il gas.

GIORNALISTA TELEVISIVA: Questo è un nuovo processo non convenzionale per estrarre il gas naturale dallo scisto.

Z.M.: All’inizio degli anni 2000 c’è stata questa combinazione di innovazioni nel modo in cui trivelliamo petrolio e gas. A volte ci riferiamo ad esse col termine fracking.

ANONIMO: Trivelliamo a fondo, oltre la falda freatica, fino a due miglia, e trivelliamo orizzontalmente attraverso lo scisto.

Z.M.: E una delle cose che ha fatto è che il gas naturale [fosse estratto] nella maniera più abbondante ed economica di quanto non sia mai stato prima.

ANONIMO: Stiamo estraendo quasi tre quarti di miliardo di piedi cubi di gas naturale al giorno.

GIORNALISTA TELEVISIVO: Il fracking ha rivoluzionato il mercato dell’energia degli Stati Uniti.

Z.M.: Se tu bruci gas naturale in una centrale termoelettrica, essa emette la metà del carbonio rispetto ad una alimentazione a carbone. Così questo aspetto sembra realmente positivo per l’ambiente.
Il rischio è che noi non abbiamo realmente conosciuto quanto metano può essere sfuggito prima di essere bruciato in un impianto termoelettrico.
Così noi sappiamo che il bacino del Permiano, l’intero giacimento sta emettendo circa 2,9 milioni di tonnellate metriche all’anno.
Se pensiamo a quanto riscaldamento sta causando questo gas, è circa lo stesso dell’intero Stato della Florida, tutte le emissioni causate dall’uomo in uno degli Stati più popolati.
Ero curioso di trovare qualcuna delle iniziative più facili da compiere, in termini di azione climatica.
Alcune cose che il mondo deve fare per rallentare il ritmo del riscaldamento globale sono difficili.
Il problema del metano nell’industria del petrolio e del gas è relativamente affrontabile.
Si tratta di preservare qualcosa che l’industria sta sprecando, che potrebbe vendere per denaro.
Così sono andato nel bacino del Permiano in maggio, e sono andato in giro per alcuni giorni con Sharon Wilson.

S.W.: Oh, questi ragazzi si incazzeranno perché uscirò e filmerò il loro sito.
Io sono una termografica certificata per le immagini ottiche del gas, e un rappresentante sul campo di Earthworks. Utilizzo una telecamera per immagini ottiche del gas prodotta dalla FLIR, che sta per “Forward Looking Infrared”.

Z.M.: È una telecamera da 100.000 $ che usa sensori infrarossi per produrre un’immagine che mostra il metano, e rende visibili le emissioni invisibili qui fuori, per provare che l’industria del petrolio e del gas non sta trattenendo il metano.

S.W.: Sto vedendo molte emissioni che provengono dalle valvole dei serbatoi.
A volte l’industria dice che questo è vapore, che è giusto una scusa dell’industria. Loro usano la stessa telecamera che usiamo noi. Loro non la usano per andare a cercare il vapore.

Z.M.: Sharon non è certamente un’ambientalista. Lei una volta lavorava per una compagnia di servizi petroliferi. Aveva un bellissimo posto in campagna dove stava crescendo i suoi figli.
Ritiene il fracking realmente responsabile per aver rovinato l’aria e l’acqua della zona, e si è mobilitata per fare qualcosa.

S.W.: Quando la mia acqua diventò nera, nessuno venne. Nessuno venne perché questo aveva a che fare col petrolio e col gas. Tu rimani da solo.
Così, io non volevo che altra gente passasse attraverso le stesse cose.

Z.M.: Siamo andati verso Pecos, in Texas, che è vicino al cuore del boom petrolifero degli ultimi anni.
Gran parte del Permiano è lontano miglia e miglia da una strada pubblica, e le strade sono state costruite dalle compagnie petrolifere, e off limit per il pubblico.
E così bisogna guidare parecchio in giro pensando come arrivare ai posti.

S.W.: Io non vedo un segnale che dica: “Non oltrepassare”.
Io non so, cosa ne pensate? Tutto quello che possono fare è venire da noi sui loro quad, con un fucile.

Z.M.: Io non sapevo se avremmo trovato del metano. Voglio dire, molte fra queste emissioni sono l’evidenza che qualcosa sta andando male. Forse potremmo sbagliarci.
Ma come sapete, Sharon lo ha fatto molte volte, era abbastanza sicura di sé, e noi abbiamo trovato molti casi, ogni giorno.
Il metano è un po’ ovunque.

Z.M. (corrispondenza sul luogo): Noi siamo qui nel bacino del Permiano di notte. Non siamo lontani da Pecos, in Texas. Dall’altra parte della strada c’è un impianto. A occhio nudo sembra abbastanza normale. Date un’occhiata anche voi.
Ora vi facciamo vedere cosa vede Sharon Wilson attraverso la sua telecamera per immagini ottiche del gas.
Questo è ciò che la telecamera vede, che viene fuori dalla cima della torcia. Una torcia spenta.
È sconvolgente, perché ovviamente il gas naturale è un gas utile per il quale la gente paga del denaro.
Non c’è nessuno che abbia reale interesse a sprecarlo.
Ma il gas è molto difficile da gestire, difficile da stoccare, difficile da trasportare.
È facile che per la pressione si espanda da qualche parte e tu devi rilasciarlo in qualche modo.

Così, in luoghi come il bacino del Permiano vedi molte torce giganti che stanno bruciando gas naturale.
Risuonano come motori di aerei.
se tu bruci gas, è ovvio che non è una cosa ottima per l’ambiente, perché stai buttando anidride carbonica nell’aria. Ma emetterlo senza bruciarlo è 16 volte peggio, perché in quel caso stai rilasciando metano invece che carbonio.

S.W.: Quando una torcia si spegne diventa solo un grande tubo di sfogo, e diffonde metano nell’atmosfera.

Z.M.: Abbiamo trovato delle perdite che erano ancora problematiche nei luoghi in cui lei era già stata e nuovi impianti in cui ci siamo imbattuti. Ci sono emissioni abbastanza significative che provengono dalla cima di questa fila di serbatoi, che tu puoi vedere dietro di me.

S.W.: Composti organici volatili e metano. Io non vorrei vivere sottovento.

Z.M.: Oggi abbiamo percorso molte miglia, guidando attorno a molti impianti, scoprendo che in realtà è abbastanza facile trovare queste emissioni, anche solo guardandoti intorno, in questa parte del paese, con una telecamera che può vederli.

S.W.: Una volta che abbiamo un filmato, inviamo un reclamo al TCEQ, l’agenzia regolatoria del Texas.
Io ho fatto più di 240 reclami, e anche se loro prendono provvedimenti, non dura.
Ma finché qualcosa non cambierà, noi continueremo.

Z.M.: Sharon ha probabilmente fatto più di chiunque altro per denunciare il problema del Permiano.
Ma il lavoro di Sharon è come uno sparo, in un certo senso, perché il suo obiettivo è trovare i problemi e renderli pubblici, e un sacco di gente là fuori è concentrata su cosa possiamo fare per fare pulizia.
Come l’Environment Defense Fund. Si potrebbe pensare a quello che stanno facendo nel Permiano come un invio di 1000 Sharon Wilson, che raggiungono centinaia e centinaia di impianti in maniera sistematica per cercare di mettere una sorta di credibilità scientifica dietro le loro scoperte.
Questo, in alcuni casi potrebbe potenzialmente essere un rischio per la sicurezza.
Così sono andato ad Austin a trovare David Lyon (D.L.), che gestisce l’EDF Permian Project.

Z.M.: Cosa hai scoperto fin’ora?

D.L.: Abbiamo scoperto che le emissioni nel Permiano sono molto alte.
Abbiamo scoperto che il 5% di queste torce è spento e sparge tutto il metano nell’atmosfera, e che un altro 5% ha problemi di combustione.

Io mi aspettavo che qualche torcia fosse spenta, ma sono rimasto scioccato dal fatto che, sistematicamente, abbiamo trovato che almeno il 5% erano spente e con emissioni.
Mostrando così che è il problema più grande, onnipresente, nel bacino.

Z.M.: Qual è l’aspettativa che voi volete poter realizzare?

D.L.: Noi in realtà abbiamo due obiettivi. Uno è quello di avere dei dati per informare [gli enti] regolatori, in modo che loro possano progettare politiche efficaci.
Noi vogliamo anche che gli operatori agiscano nel Permiano, che effettuino cambiamenti nei loro impianti, che minimizzino l’insorgenza di questo tipo di problemi in futuro.

Z.M.: In questo momento l’industria è sotto attacco da tutti i lati.

TITOLO DI GIORNALE: Il governo francese blocca l’accordo sul LNG degli USA perché troppo sporco

Z.M.: L’anno scorso il governo francese ha messo il veto ad un accordo da 7 miliardi per importare GNL dal Permiano, per le preoccupazioni relative alla produzione di gas serra.
E questo ha davvero trasmesso un'onda d'urto attraverso l’industria dell’energia.
E allo stesso tempo queste compagnie la stanno ricevendo dai loro investitori e finanziatori.
Anche Wall Street e i gestori patrimoniali stanno facendo pressione su queste compagnie perché facciano qualcosa per queste emissioni.

TITOLO: Exxon pressata verso l’obiettivo dello zero netto da attivisti azionisti.

Z.M.: Se fate caso a quello che le compagnie dicono pubblicamente, loro dicono, pressoché in maniera uniforme, che sono molto concentrate su questo problema.

BOB DUDLEY, ex amministratore delegato del gruppo della British Petroleum: Siamo molto consapevoli del pericolo del cambiamento climatico. Noi ci siamo posti obiettivi molto stringenti sul metano.

GRETCHEN WATKINS, presidente della Shell: È fondamentale che noi come azienda agire bene e onestamente, noi come compagnia ci comportiamo bene.

CATHERINE GRAS, amministratore delegato della Storengy, UK: Noi siamo pronti a limitare le nostre emissioni, e lo faremo insieme per un futuro migliore e sostenibile.

Z.M.: Anche alla British Petroleum hanno fatto molto per modificare il funzionamento dell'intera infrastruttura, per ridurre la quantità di metano che stanno emettendo, ridurre la quantità di gas che stanno bruciando. Loro dicono che la transizione costerà più di un miliardo di dollari, ma che alla fine si ripagherà attraverso ulteriori vendite di gas.

D.L.: Per il petrolio e il gas, il prodotto è l’inquinante. E questa è una delle ragioni per cui EDF si concentra sulle emissioni di metano del petrolio e del gas.
È una situazione win-win [dove tutti vincono NdT]. Il pianeta beneficia di meno emissioni di gas serra, ma allo stesso tempo gli operatori traggono beneficio dalla maggiore efficienza, e spesso possono vendere una quantità maggiore di prodotto.

Z.M.: L’industria, giusto ora, è in un periodo di riduzione [2021]. C’è stato un boom assoluto qualche anno fa, quando tutti trivellavano come matti, e questa fretta ha contribuito alla misura dello spreco e delle emissioni che abbiamo visto. La pandemia e l’abbassamento dei prezzi li hanno rallentati.

ABC PRIME NEWS: La caduta storica dei prezzi del petrolio greggio, il prezzo è caduto a un livello scioccante di 37 $ al barile.

Z.M.: e anche se i prezzi risalgono, l’industria si sta impegnando a non impazzire di nuovo.
Ma fra qualche anno, quando ci sarà un altro boom, e ci saranno da fare soldi veri, mostreranno la stessa moderazione che stanno promettendo ora?
O si concentreranno sul profitto a breve termine, che è “lasciateci trivellare più velocemente possibile”?
E a chi importa se un po’ di metano finisce nell’aria.

Z.M.: L'industria spesso dice che sta effettivamente lavorando su questo problema del metano.
Questo ti fa sentire meglio? Ti sembra essere sulla strada giusta?

S.W.: No. Io ho già sentito questa per più di dieci anni. Ho ascoltato queste promesse per più di dieci anni.
È come perdonare il tuo amante infedele ancora una volta.


 

21 settembre 2022 (pubblicato qui il 24 settembre 2022)