*** Seconda parte ***

Messico: le imprese che si stanno appropriando del Corridoio Transistmico/2

di Marco Antonio Vázquez Vidal

Qui la versione in spagnolo:  

Ancora sul Corridoio Transistmico, mega progetto messicano per collegare il Golfo del Messico all’Oceano Pacifico, che prevede una linea ferroviaria, strade, porti, la costruzione di un gasdotto,  l’ampliamento di una raffineria, lo sviluppo di 10 nuove aree industriali e l’istituzione di una ‘Zona franca’. Ma le comunità sanno bene che il corridoio devasterà i loro territori e che gli unici beneficiari saranno i grandi gruppi industriali, le imprese che installeranno maquilas, o altre aziende del settore dei combustibili fossili.

Traduzione in italiano di Marina Zenobio per Ecor.Network
 




 

Necessità per chi?

Il trasporto, come spina dorsale del Corridoio Interoceanico dell'Istmo di Tehuantepec, ridurrà i costi e i tempi di mobilitazione delle merci, oltre a collegare l'istmo messicano con la rete mondiale dei corridoi logistici. Questo è possibile perché si trova in una posizione marittima strategica che gli permette di essere inserito nel mercato mondiale della produzione e circolazione di prodotti. Allo stesso tempo il corridoio funzionerebbe come via per la fornitura di elettricità, petrolio e prodotti petroliferi al centro e al nord del paese, potendo contare su risorse naturali come acqua, terra, aria, coste ed energia che, secondo i responsabili del programma, “non sono state sfruttate completamente o non sono state sfruttate correttamente e che possono portare sviluppo”.

Per arrivare allo sviluppo della regione e, a questo scopo,  approfittare delle sue risorse,  la seconda fase del Corridoio consiste nell'installazione iniziale di dieci parchi industriali o, più elegantemente, Poli di Sviluppo per il Benessere (PODEBI), che saranno situati lungo la Ferrovia Transistimica. In questo modo intendono fermare e catturare il flusso migratorio centroamericano e ancorarlo alle offerte di lavoro generate dalle aziende che si prevede si insedieranno in questa regione.

Per Marín Mollinedo, su ADN Opinión, il progetto consiste nello sviluppo di “sei zone industriali dove creeremo parchi industriali di cinquecento ettari ciascuno, affinché le industrie possano venire a stabilirsi lì. Un altro dei nostri principali obiettivi è che l'industria si stabilisca, crei posti di lavoro e abbia la possibilità di un mercato aperto verso l'Europa, gli Stati Uniti o l'Asia”.

Seguendo Mollinedo, in un'intervista a Contralínea, il progetto consiste anche nel “trasformare le materie prime e aggiungere valore alle materie prime nazionali e, perché no, alcune materie prime potrebbero anche venire dall'estero ed essere trasformate qui, per poi continuare il loro percorso verso il mercato statunitense, che è il più esigente”.

Questi PODEBI saranno accompagnati da una serie di benefici in risorse come gas, internet, acqua, energia, telecomunicazioni, oltre a contare su vantaggi fiscali per l'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), per l'Imposta sul Reddito (ISR) e su tutta un'impalcatura giuridica, qual è il CIIT,  “come ente pubblico decentralizzato, con personalità giuridica e patrimonio proprio, non settorializzato”. Tutto questo è stato riferito dal direttore dell'ente nella stessa intervista:

“Stiamo per installare una rete a fibra ottica che correrà lungo un lato della linea ferroviaria. Grazie al diritto di passaggio che abbiamo, stiamo per interrare fibra ottica per fornire internet a tutta la zona [...] anche un altro progetto, un gasdotto, da un lato abbiamo l'infrastruttura PEMEX che potremmo sfruttare utilizzandola per avviare il progetto e offrire gas alle aziende che si stabiliranno nella zona”.  

Con questi primi due incentivi, internet e gas, possiamo vedere che l'intenzione e lo scopo dell'utilizzo delle risorse non è principalmente rivolto alla popolazione. Quello che stanno cercando di fare è creare le condizioni giuste per l'insediamento delle imprese, cosa che il direttore del CIIT ha chiarito nella stessa intervista: “le imprese hanno bisogno, le imprese che vogliamo dar venire hanno bisogno di internet e hanno bisogno di gas”. Il gasdotto, con cui intendono attraversare l'istmo, coprirà una lunghezza di 257 km e avrà la funzione di trasportare queste risorse, come ha spiegato Marín Mollinedo all'Expo Oil and Gas:

“Attualmente abbiamo un gasdotto che appartiene a Petróleos Mexicanos, ma è un gasdotto di dodici pollici, che deve fornire gas alla raffineria Salina Cruz  e marcerà a pieno regime richiederà ogni giorno circa sessanta milioni di piedi cubici di gas. Questo gasdotto ha una capacità di novanta milioni di piedi cubici, quindi ci restano trenta milioni di piedi cubici che potrebbero essere usati inizialmente per rifornire le prime compagnie, mentre finiamo il gasdotto. Lì vogliamo installare un gasdotto di trenta pollici per generare la domanda di gas e, allo stesso tempo, collegare quel gasdotto alla frontiera con il Chiapas, percorrendo tutta la costa pacifica di Oaxaca e Chiapas, fino a raggiungere la frontiera. In questo modo, attraverso il programma di sviluppo del triangolo settentrionale del Centro America guidato dal CEPAL, possiamo anche portare il gas ai paesi centroamericani che non usano il gas naturale per il loro sviluppo. Quindi questo servirà a fornire gas naturale all'America centrale”.

Il gasdotto è destinato a permettere alle industrie, che si prevede si installeranno nella regione, di operare senza inconvenienti. Include anche la sua esportazione lungo tutta la striscia del Pacifico fino all'America Centrale, utilizzandola come via per il trasporto di idrocarburi che serviranno ai complessi industriali come materia prima per la produzione di altri beni e, quindi, per far aumentare i loro profitti. Ma serve anche ad altri attori economici la cui linea di business è il settore degli idrocarburi all'interno del quale, considerando quelli presentati nella tabella precedente, possiamo identificare gli alleati strategici del Grupo Industrial HERMES.

Continuando con il settore degli idrocarburi, c'è anche l'ambizione di mettere in funzione un oleodotto per il trasporto del greggio, che Mollinedo ha così promosso all'Expo:

“Abbiamo due condotte di Petróleos Mexicanos, una da 30 pollici e una da 48 pollici che sono sottoutilizzate. E' nostra intenzione, come programma dell'istmo, sfruttare una di queste condotte, la noleggeremo per far attraversare il petrolio greggio dal Golfo del Messico all'Oceano Pacifico. Attualmente il petrolio texano è esportato in Asia. Stiamo parlando di circa cinque milioni di barili di petrolio greggio al giorno trasportato con navi che attualmente devono aggirare lo Stretto di Magellano o il Capo di Nuova Speranza, una zona difficile dove è presente anche la pirateria. Nostra intenzione è quindi di offrire alle imprese questo oleodotto affinché possano far viaggiare il loro petrolio attraverso l'istmo di Tehuantepec, risparmiando loro 26 giorni di traversata”.

Così fino ad ora abbiamo internet, gas e petrolio, manodopera centroamericana e locale come principali attrazioni offerte dagli attori politici alle industrie che arriveranno nella regione dell'Istmo di Tehuantepec. Attrazioni che, come detto, fanno gola agli stessi attori economici che attualmente stanno ristrutturando i binari del treno e i porti.

Oltre a queste risorse Mollinedo offre anche tempo, promuove la regione come strategica nella riduzione dei tempi di trasporto e mobilitazione delle merci. Questa è una caratteristica importante nello sviluppo dello spazio del CIIT poiché, come dice il geografo David Harvey, “per il capitale il tempo è denaro”. Attraversare lo spazio costa tempo e denaro, è la chiave della redditività, quindi si privilegiano le innovazioni - tecniche, organizzative e logistiche - che riducono il costo e il tempo speso nel movimento spaziale", una condizione di cui, come detto, gli attori economici sono consapevoli.

Come menzionato sopra, l'obiettivo principale di tutte queste risorse, benefici legali, fiscali e competitivi è quello di favorire un totale di 10 complessi industriali, annunciati come il secondo momento del Corridoio Interoceanico, complessi che saranno strategicamente situati nella regione a breve distanza dalle ferrovie o dalle autostrade da modernizzare. I parchi industriali  sono concentrati sui settori agroindustriale, tessile, metallico, del legname, petrolchimico, chimico, dei macchinari, alimentare, della plastica e della gomma.

Secondo il documento “Poli di Sviluppo e per il Benessere. Informazioni di base alla popolazione”, si tratta di luoghi per la gente e dalla gente, elaborati dalla società asiatica Surbana Jurong (SJ) e dalla sua filiale australiana Snowy Mountains Engineering Corporation (SMEC).

Per quanto riguarda la zona “primaria” di Oaxaca, comprende la comunità di Barrio de la Soledad e non quella di Donaji. Tuttavia il 6 settembre 2021, nel primo Forum Nazionale del TecNM-CIIT, il capo dell'Unità di Sviluppo Regionale e Benessere Sociale del CIIT, Héctor Ramírez Reyes, ha presentato la comunità di Donaji come la zona dove sarà installato 1 dei 6 parchi industriali primari previsti per Oaxaca.

Per quanto riguarda le zone “primarie” di Veracruz, si tratta di aree che non appaiono nell'opuscolo, che non sono state nominate dai promotori ma sono comunque incluse nel documento preparato da SJ e SMEC. Per quanto riguarda il polo di San Juan Evangelista, negli opuscoli distribuiti è già considerato come zona primaria e in quelli preparati da SJ è contemplato come zona secondaria. L'area poligonale per questo polo non è ancora nota.

Lo studio realizzato da SJ e SMEC prevede un totale di 15.674 ettari (Ha) di terreno industriale da occupare entro il 2050 ed è diviso in 5 gruppi: Manifattura (5.457 Ha), Logistica e imballaggio (5.254 Ha), Agroalimentare e Forestale (3.269 Ha), Energia (1.111) e Servizi (583 Ha). Per il primo anno di funzionamento dei parchi, che dovrebbe cadere nel 2023, si prevede l'utilizzo di 207.000 litri di acqua pulita al giorno, oltre alla produzione di 539.729 litri di acque reflue al giorno per azienda da installare, a cui si aggiunge la produzione di rifiuti industriali e non industriali previsti in 2 milioni di tonnellate all'anno. Stessa cosa per gas ed elettricità.

Queste proiezioni chiaramente non tengono conto della quantità di terra, acqua, elettricità, ecc.  richiesta dalla popolazione lavoratrice che il progetto intende bloccare e nascondere dietro la cortina dello sviluppo. Così come non tengono in considerazione i conflitti per la terra e le risorse idriche tra la popolazione locale e le imprese, i danni alla salute e all'ambiente provocati dalle tonnellate di rifiuti che si prevede saranno generati dalle industrie, in una regione dove la gestione municipale dei rifiuti prodotti localmente lascia molto a desiderare.

Inoltre, l'arrivo dei parchi industriali e l'alto consumo di elettricità  potrebbero in primo luogo aggravare le cattive condizioni del servizio elettrico nelle comunità e, in secondo luogo, aumentare le già eccessive spese di elettricità sostenute dalla popolazione locale, cosa che sta già accadendo in diverse comunità dell'istmo.

Al momento, non si sa esattamente quali aziende si insedieranno in ciascuno dei PODEBI e i loro rispettivi settori. Sappiamo, per esempio, dalla conferenza del mattino del 21 luglio 2021, che López Obrador ha menzionato due imprese interessate a stabilirsi nelle aree poligonali già “acquisite” per il PODEBI, ma non dice quali.

Da parte sua, il governatore di Oaxaca, Alejandro Murat (2016-2022), in un'intervista rilasciata alla rivista Expansión nel 2020, dichiara che “oltre 50 aziende sono venute a chiedere informazioni, perché qui avremo un settore primario, secondario e terziario”. Il Consiglio Nazionale dell'Industria Maquiladora e dell'Esportazione Manifatturiera (INDEX) sottolinea: “ [le aziende] ci hanno detto che, conoscendo i benefici fiscali e normativi previsti per queste zone di benessere, sono pronte a metterci le ancore”.

L'INDEX è composto da 21 IMME (Industria Maquiladora e Manifatturiera da Esportazione), situate principalmente lungo la frontiera settentrionale con gli Stati Uniti, da Matamoros alla costa della Bassa California. Nel sud-sud-est, sono presenti a Campeche e nello Yucatan. Oltre alla maquila e ai servizi di produzione, hanno un gruppo di lavoro focalizzato sull'industria agricola e alimentare.

Anche Romina Bocanegra, in un articolo pubblicato su Real Estate Market & Lifestyle, fa riferimento all'interesse di Caxxor Group sulla regione a partire dal Programma settoriale di comunicazioni e trasporti (PSCT) 2020-2024,  un interesse mostrato dallo stesso amministratore delegato della società, Carlos Ortiz, e probabilmente con mire sul porto di Salina Cruz.

CAXXOR Group è un conglomerato internazionale che promuove progetti di infrastrutture, oltre a finanziare e consigliare governi e aziende. Si concentra su attrezzature portuali, automotrici, immobili, idraulica e idrocarburi, produzione di energia solare ed eolica, attività mineraria, agroalimentare nonché su programmi per la sicurezza e la difesa.

Da informazioni raccolte da Juan Tolentino Morales per il media Expansión si sa che, insieme alla ditta ACXESA, stanno costruendo un terminal a Puerto Chiapas. “In uno spazio di 40 ettari il progetto avrà servizi per imbarcazioni di diverso tipo: rinfusiere, agricole, minerarie, per liquidi e container. Il progetto dispone inoltre di 120 ettari su un raggio di un chilometro per la costruzione di parchi industriali, di cui 70 ettari andrebbero alla costruzione di un impianto di assemblaggio di automobili per una ditta asiatica. Questo terminal dimezzerà il tempo necessario per trasportare le merci dall'America centrale e meridionale all'Asia da 20 giorni a soli 10”.

Allo stesso modo Darío Celis, per El Financiero, riferisce che Constellation Brands sarebbe pronta a fare un investimento di 2 miliardi di dollari nello stato di Veracruz, per la costruzione di quella che sarebbe la sua terza fabbrica, dopo aver chiuso quella di Mexicali. Il sito web Costa Veracruz riporta, questo 2021, che “sia il governatore dello stato che il direttore generale della CIIT, separatamente, hanno avanzato l'interesse di questa azienda a stabilirsi specificamente a El Gavilán, una località situata a Villa Allende,  primo polo di sviluppo” che si trova a Coatzacoalcos.

Il media Presencia Noticias riporta, quest'anno, da informazioni di Rafael Marín Mollinedo che, “l'impianto di produzione di birra della società Constellation Brands si insedierà a Texistepec”. Per questo motivo non si può ignorare la possibilità che questa azienda, partner di Grupo Modelo, intenda stabilirsi nella regione.

López Celdo per il Diario del Istmo riporta che investitori della sudcoreana Hyundai Motor Company e investitori indiani sono interessati al polo di sviluppo da installare a Texistepec, Veracruz.

Allo stesso modo non possiamo dimenticare tutte le società madri e partner che stanno ammodernando i binari del treno e che sono potenziali investitori nei diversi settori industriali previsti. Settori che possono essere, per esempio, quelli del gruppo SACMAG tra cui Ford, Nissan e Nestlé, quest'ultima già presente con un impianto a Veracruz. Allo stesso tempo ci sono alleati che possono espandere la loro affluenza nella regione, come il Grupo FEMSA e Industria Peñoles. Entrambe hanno già installato parchi eolici e, per quanto riguarda Peñoles, la sua linea di interesse è anche l'industria mineraria.

Da altre fonti digitali si viene a conoscenza che le infrastrutture di alcune aziende saranno utilizzate per la creazione di questi parchi, come nel porto di Coatzacoalcos, dove è stato annunciata l'istituzione di un “Recinto Fiscalizado” concesso per i prossimi 20 anni alla società Permaducto, filiale del Grupo PROTEXA, con la possibilità di espandersi su un'area di 1,84 Ha. L'area è progettata per soddisfare le esigenze di importazione, esportazione e stoccaggio dell'industria petrolchimica e per tutti i settori che si insedieranno, con il vantaggio di non pagare tasse per 5 anni.

Il Grupo PROTEXA si concentra sui settori industriale, energetico, immobiliare e dei servizi. Questo gruppo, attraverso le sue filiali, è stato accusato di corrompere la PEMEX, oltre ad essere il beneficiario di varie cancellazioni del debito da parte della SAT, l'ultima nel 2013 per 13 milioni di pesos. E' anche accusato dai suoi lavoratori di mantenerli in condizioni di lavoro precarie.

Stessa cosa avverrà nel comune di Cosoleacaque, dove la società  di Servicios Portuarios Integrales de Minatitlán S.A. di C.V. (SPIMVER) creerà un porto privato specializzato in stoccaggio, logistica e commercializzazione internazionale di idrocarburi.  La SPIMVER ha ottenuto dal Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali (SEMARNAT) l'autorizzazione per la costruzione di un canale di navigazione, di darsene di attracco e per operazioni di dragaggio, dove intendono stabilire due terminal di stoccaggio di idrocarburi, un cantiere navale e un parco industriale.

Sul sito ufficiale della SPIMVER non c'è traccia di partner, alleati o filiali, né un repertorio di altre opere nel paese. Nello stesso sito, come parte dell'infrastruttura, i servizi offerti includono un terminal di stoccaggio per 3,7 milioni di barili di carburante, di fluidi dell'industria petrolifera: prodotti chimici, petrolio greggio e gas; un cluster industriale sviluppato all'interno della zona di benefici commerciali del CIIT; pozzi di acqua prodotta e raffinerie modulari. C'è poi la connettività multimodale per il movimento delle merci con 22 condotte di diverse industrie per trasportare combustibili, gas e prodotti chimici, oltre alla connettività ferroviaria, stradale e marittima.

L'azienda petrolchimica privata Braskem Indesa, filiale della brasiliana Odebrecht, costruirà un terminal per l'importazione di etano, un impianto utilizzato per produrre plastica situato nella laguna di Pajaritos che, secondo l'azienda, fornirà l'accesso a varie fonti di materie prime per produrre polietilene e rifornire il mercato locale e internazionale. L'accordo per la costruzione del terminal è stato sottoscritto con PEMEX e prevede per l'azienda anche  il diritto di acquistare tutto l'etano di PEMEX disponibile e non consumato nel suo processo di produzione.

Tutto quanto fin qui descritto è un tentativo di mostrare che la promozione del Corridoio Interoceanico dell'Istmo di Tehuantepec - dalle infrastrutture per il trasporto ai porti strategici, dai gasdotti agli oleodotti, con la presenza di diversi attori politici ed economici – si sta realizzando con l'intenzione di trasformare completamente la regione, in accordo principalmente, per non dire solo, con le necessità degli attori economici nazionali e transnazionali presenti.

Secondo Ibarra questi ultimi attori si lasciano coinvolgere in base alle necessità dell'accumulazione capitalista in due modalità. La prima è stata identificata nella spina dorsale del PDIT, poiché “la macchina che gli permette di chiudere i cicli di consumo” dipenderà da questa infrastruttura. Nella seconda modalità rientrano i parchi industriali, i benefici che offrono e che permetteranno “produzioni di beni quasi inimmaginabili per il consumo eccessivo di alcuni settori”.

È per tutto questo che, secondo Talledos, l'intenzionalità del megaprogetto del Corridoio Interoceanico “come produttore di spazi imprime e costituisce un sistema di trame, nodi e reti nel territorio, per produrre un altro territorio. Questo porta a una differenziazione funzionale e gerarchica che contribuisce a dare un ordine al progetto secondo l'importanza data dagli attori che la guidano, la promuovono o la impongono. Ciò accade perché il sistema assicura il controllo su ciò che può essere distribuito, assegnato o posseduto: terra, acqua, spiagge, boschi, foreste, strade, sistemi di comunicazione, di trasporto, ecc. Oltre ad imporre e mantenere uno o più ordini di questi elementi che portano a realizzare l'integrazione e la coesione territoriale, in accordo con l'obiettivo specifico del progetto su larga scala”.

Il megaprogetto si proietta su 98 municipi distribuiti principalmente negli stati di Oaxaca e Veracruz, altri in Tabasco e Chiapas, coprendo con il corridoio multimodale quattro stati interconnessi con strade, ferrovie, gasdotti, oleodotti, inizialmente collegati a 10 complessi industriali. È una regione abitata dai popoli Náhuatl e Tannundajïïyi nella parte di Veracruz; in Oaxaca dagli Angpon, Ayuujk, Binizaá, Ikoots, Slijuala Xanuc', Tsa Ju Jmí', Ha Shuta Enima e ñuu Dau. Nel nord del Chiapas  vivono gli O' de Püt e i Bats'i K' op; in Tabasco gli Yokot'an. Nell'estremo est dell'istmo oaxaqueño e sulla costa di Coatzacoalcos, a Veracruz, vivono i neri afro-messicani.

Il megaprogetto permetterà ai suoi principali partner e beneficiari di esercitare potere e controllo non solo sulle infrastrutture in costruzione, ma anche sulle risorse minerarie, idrocarburifere,su acqua, foreste, aria, terra, spiagge e sulla forza lavoro per la trasformazione delle risorse e la produzione di beni. 
Se noi popoli indigeni permettiamo che questo Mega-programma vada avanti, cosa succederà?

(2. Fine)

Per ulteriori approfondimenti su Ecor.Network: “Lottare per la vita nel Messico dei Megaprogetti” di Inés Durán Matute e Rocío Moreno.


Riferimenti biblio-sitografici:

31 gennaio 2022 (pubblicato qui il 03 febbraio 2022)