
Impatto dell'allevamento industriale sulla salute e sull'ambiente delle popolazioni contadine e indigene
L’allevamento industriale di animali ha generato impatti significativi sulla salute umana, a causa dell’elevata densità di animali in spazi ristretti, cosa che facilita la diffusione di malattie, sia tra animali che tra esseri umani, attraverso la zoonosi. Questa pratica aumenta il rischio di epidemie, poiché i virus possono mutare ed essere trasmessi alle persone.
Un chiaro esempio è la comparsa di virus negli animali allevati industrialmente che successivamente colpiscono gli esseri umani. Si ritiene che malattie come l’influenza aviaria (H5N1) e l’influenza suina (H1N1) abbiano avuto origine in mega allevamenti, causando la morte di milioni di polli e maiali, oltre che di migliaia di persone. Nell'epidemia di influenza suina del 2009 a La Gloria, in Messico: un impianto di allevamento intensivo di suini, Granjas Carroll, è stato segnalato come possibile fonte dell'epidemia 24.
Allo stesso modo, nell'ultima grande epidemia di influenza aviaria in America Latina, più della metà delle infezioni sono state rilevate negli allevamenti industriali 25, dove il rischio di trasmissione all'uomo è maggiore. Ciò colpisce soprattutto i lavoratori di questi allevamenti, che sono in costante contatto con gli animali e i loro escrementi, esponendoli a un maggior rischio di infezione.

In Brasile, la transnazionale BRF, una delle più grandi imprese agroalimentari del mondo, dedita all'allevamento industriale di suini e pollame, è stata recentemente coinvolta in diversi scandali di corruzione e adulterazione dei risultati di laboratorio per coprire la contaminazione di lotti di carne con salmonella 26. Questo caso illustra come queste aziende possano dare priorità ai propri interessi privati rispetto ai rischi che rappresentano per la salute pubblica.
Un altro fattore di rischio per la salute è legato all’elevato utilizzo di antibiotici nell’allevamento industriale, come accennato in precedenza. In Cile, l'industria del salmone utilizza 3.600 volte più antibiotici di quelli utilizzati per la salute umana 27, il che può contribuire allo sviluppo di resistenza a questi farmaci negli abitanti delle comunità locali e nei consumatori di questi prodotti.
L’inquinamento generato da questi allevamenti influisce negativamente sui bacini idrografici, sul suolo e sull’aria, come segnalato dalle popolazioni locali in diversi paesi, in particolare in Ecuador, Messico, Brasile e Argentina. Le comunità contadine e indigene vengono sgomberate dai loro territori a causa delle delle multinazionali della carne, come dimostrano i casi del popolo Tsáchilas in Ecuador e dei Maya in Messico.
La concentrazione del mercato della carne nelle mani di poche aziende in America Latina limita la concorrenza di allevatori e agricoltori, che devono far fronte a prezzi artificialmente bassi imposti da queste aziende. A loro volta, i costi per i contadini continuano ad aumentare, mentre l’assistenza pubblica è scarsa.
D’altro canto, il consumo globale di carne sta registrando una crescita accelerata, che secondo le previsioni aumenterà del 76% entro il 2050 28. Questa tendenza porta gravi conseguenze ambientali, poiché l’allevamento del bestiame è responsabile di una parte significativa della deforestazione globale e contribuisce per circa il 12% alle emissioni di gas serra 29.
Sebbene il consumo di carne sia maggiore nei paesi del nord, ha registrato una crescita notevole in Cina, Brasile e India. Questo fenomeno è legato all’espansione della popolazione urbana e alla crescente industrializzazione di questi paesi, che porta le classi medie emergenti a consumare più carne. Di conseguenza, gli stati tendono ad essere più permissivi nelle normative e offrono un maggiore sostegno alle aziende della carne industriale 30.
Nei paesi del sud, l’aumento del consumo di carne, in particolare di manzo, è percepito come un accesso a “beni di lusso” che riflette uno stile di vita associato alle nazioni del nord. Si genera così un prodotto destinato a un ristretto numero di classi sociali, che consumano queste carni senza capire come vengono prodotte né gli effetti che hanno sulle comunità contadine e indigene.
Conflitti, violenze e intimidazioni generati dalla zootecnia industriale in America Latina
In America Latina, l’allevamento industriale di animali segue un modello globale caratterizzato dalla concentrazione del potere nelle mani di poche multinazionali. Queste aziende, spinte dalla crescente domanda di prodotti a base di carne e dalla ricerca di maggiori profitti, stanno espandendo le loro attività nella regione, approfittando della debolezza delle normative e della vulnerabilità delle comunità locali. Gli impatti ambientali, sociali ed economici di questo modello colpiscono soprattutto le popolazioni contadine.
Nel caso dell'allevamento industriale di suini e pollame, sorgono numerosi conflitti nei territori contadini e indigeni. In Messico, grandi aziende come Kuo e Granjas Carroll (Smithfield Foods)31 sono state accusate di causare impatti sociali e ambientali. Queste aziende, con la complicità dello Stato, intimidiscono le comunità locali, come è successo a Homún, nello Yucatán, dove le autorità hanno cercato di chiudere i cenotes di ecoturismo delle famiglie Maya che si opponevano alle loro operazioni, con il risultato della criminalizzazione di alcuni dei loro leader 32, come menzionato all'inizio del testo.
In Ecuador, le comunità indigene Tsáchilas di Santo Domingo denunciano da più di 20 anni la contaminazione dei loro fiumi da parte di PRONACA 33, uno dei principali produttori di carne di maiale e pollo del paese. La compagnia, di origine ecuadoriana e guatemalteca, si è insediata nel territorio di Tsáchila senza previa consultazione 34, violando i diritti collettivi. Di conseguenza, la contaminazione dell’acqua e del suolo ha gravemente compromesso l’agricoltura locale e la salute delle famiglie delle comunità Tsáchilas.
In Bolivia, le comunità contadine e indigene di Toco chiedono la chiusura di un allevamento di maiali che contamina l'acqua e danneggia l'agricoltura, base dell'economia regionale 35. Nonostante le denunce, le autorità non hanno sanzionato l’azienda, il che rivela l’influenza che questa esercita sui diversi livelli di governo.
In El Salvador, nel luglio 2024, le comunità contadine di Suchitoto hanno chiesto il divieto di allevamenti industriali di pollame a causa dell’inquinamento e della concorrenza sleale che rappresentano per i piccoli allevatori locali, che non possono eguagliare i prezzi delle multinazionali della carne 36.
In Cile, Agrosuper, una delle più grandi aziende agroalimentari del Paese, è entrata in conflitto con gli abitanti di Freirina, nella regione di Atacama. Nel 2012, l'azienda ha creato uno dei più grandi allevamenti industriali di suini 37 del Sud America 38. I problemi sono sorti a causa del fetore e dell'inquinamento emanati dall'impianto che condizionavano la vita quotidiana della popolazione, che tra l'altro ha cominciato a soffrire di problemi di salute, ed era costretta a chiudere le proprie case per evitare l'invasione delle mosche. La mobilitazione della comunità ha portato alla chiusura dell'impianto e, di conseguenza, le autorità ambientali cilene hanno sviluppato il primo standard sugli odori del paese per regolare la contaminazione negli allevamenti di suini 39.
In Argentina, epidemie di influenza aviaria hanno costretto le aziende avicole ad abbattere centinaia di migliaia di polli 40. Questi focolai sono legati alle condizioni di sovraffollamento delle aziende di allevamento industriale, e hanno colpito anche i piccoli allevatori locali a causa della vicinanza con le aziende agricole e i loro allevamenti.
D’altro canto, il più grande produttore di carne bovina al mondo, la brasiliana JBS, è stato accusato di aver favorito l’espulsione di migliaia di contadini e indigeni, che hanno abbandonato i loro territori a causa della paura e delle minacce imposte da allevatori e usurpatori 41, che si stanno impadronendo illegalmente di terre comunali e aree protette nello stato di Rondonia. L'azienda è stata anche accusata di acquistare carne da produttori che utilizzano manodopera in condizione di schiavismo. 42

Considerazioni finali
L’espansione della produzione industriale di carne in America Latina ha innescato una grave crisi socio-ambientale. Questo modello, sostituendo i sistemi alimentari tradizionali e sgomberando le comunità indigene e contadine, ha causato la perdita di biodiversità, la contaminazione degli ecosistemi e il degrado del suolo. I mega-allevamenti, caratterizzati dall’uso intensivo di prodotti agrochimici e antibiotici, contaminano le fonti d’acqua e attentano alla salute delle popolazioni locali. I conflitti per la terra, sempre più violenti, sono aumentati, criminalizzando chi difende i propri territori. Questa crisi ha aggravato le disuguaglianze sociali e generato un’emergenza sanitaria e ambientale, soprattutto nel Sud del mondo, dove le comunità più vulnerabili sono le più colpite, perdendo i loro mezzi di sussistenza e la loro identità culturale.
Il sostegno del governo a queste industrie perpetua un modello di produzione insostenibile e ingiusto. Le politiche pubbliche favoriscono le grandi imprese, mentre le normative ambientali sono insufficienti o non adeguatamente applicate. Nonostante le minacce e le violenze affrontate, le comunità colpite hanno resistito con forza. Un esempio è la comunità maya di Homún in Messico, che è riuscita a fermare l’espansione di un mega-allevamento nel suo territorio, sottolineando l’importanza di rafforzare i diritti di consultazione preventiva e della promozione di un’agricoltura locale sostenibile.
La crescente domanda globale di carne, spinta dal Nord del mondo, ha intensificato l’allevamento intensivo in America Latina, contribuendo alla deforestazione e al cambiamento climatico. Questa situazione ha colpito i piccoli produttori locali e ha aggravato la crisi ambientale globale. Di fronte a questa realtà, le comunità contadine e indigene chiedono la fine dell’espansione degli allevamenti industriali e dei sussidi all’industria della carne, chiedendo il rispetto dei loro diritti collettivi e l’attuazione di politiche che rafforzino la sovranità alimentare.
Come alternativa, queste comunità propongono l’agricoltura contadina su piccola scala, che offre un modello più sano e sostenibile. Perché questa opzione sia praticabile è necessario sostenere i piccoli produttori attraverso politiche pubbliche che garantiscano l’accesso alla terra, all’acqua pulita, al credito e ai mercati locali. Inoltre, è necessaria una riforma legale che protegga questi produttori, impedisca la loro criminalizzazione e promuova un clima normativo favorevole. Con incentivi statali, tecnologia e il riconoscimento dei loro diritti, questa alternativa può consolidarsi come modello sostenibile che rafforzi la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale.
(2. Fine)
* Originale in lingua
spagnola su
qui
** Traduzione Giorgio Tinelli per Ecor.Network
Note:
24) GRAIN, “Influenza porcina: un sistema alimentario que mata”, 2009. https://grain.org/e/190
25) WIRED, “Latinoamérica se enfrenta a un brote de gripe aviar sin precedentes”, 2023. https://es.wired.com/articulos/latinoamerica-se-enfrenta-a-un-brote-de-gripe-aviar-sin-precedentes
26) Cronista, “Detienen a extitular del gigante alimentario BRF por sobornos”, 2018. https://www.cronista.com/internacionales/Brasil-detienen-a-extitular-del-gigante-alimentario-BRF-por-sobornos-20180305-0072.html
27) Felipe Cabello, “La amenaza microbiológica de la salmonicultura contra nuestra salud”, 2023. https://www.ciperchile.cl/2023/06/29/la-amenaza-microbiologica-de-la-salmonicultura-contra-nuestra-salud/
28) GRAIN y WRM, “Carne industrial: abriéndose paso en los mercados”, 2017. https://www.wrm.org.uy/es/articulos-del-boletin/carne-industrial-abriendose-paso-en-los-mercados
29) FAO, “La ganadería representa 12% de las emisiones de gases con efecto invernadero”, 2023. https://www.fao.org/republica-dominicana/noticias/detail-events/es/c/1675383/
30) GRAIN y WRM, “Carne industrial: abriéndose paso en los mercados”, 2017. https://www.wrm.org.uy/es/articulos-del-boletin/carne-industrial-abriendose-paso-en-los-mercados
31) KUO, “Sectores de operación”, 2024. https://kuo.com.mx/sectores/consumo
32) Educa Oaxaca, “Imposición de proyectos en la Península de Yucatán vulnera derechos de comunidades indígenas”, 2024. https://desinformemonos.org/imposicion-de-proyectos-en-la-peninsula-de-yucatan-vulnera-derechos-de-comunidades-indigenas/
33) CEDENMA, “Impactos ambientales y sociales de PRONACA”, 2023. https://www.cedenma.org/wp-content/uploads/2023/06/Final-PRONACA-Report_Spanish-5.30.23.pdf
34) Mongabay, “Ecuador: organizaciones denuncian que préstamos del Banco Mundial y del BID para financiar granjas de cerdos y pollos ignoraron denuncias ambientales”, 2023. https://es.mongabay.com/2023/06/denuncian-que-prestamos-del-banco-mundial-y-del-bid-para-financiar-granjas-de-cerdos-y-pollos-ignoraron-denuncias-ambientales-ecuador/
35) Eju, “Cochabamba: Comunarios de Toco exigen cierre de granja de cerdos y amenazan con cercar el lugar”, 2024. https://eju.tv/2024/07/cochabamba-comunarios-de-toco-exigen-cierre-de-granja-de-cerdos-y-amenazan-con-cercar-el-lugar/
36) Diario Co Latino, “Piden prohibir las granjas avícolas en Suchitoto”, 2024. https://www.diariocolatino.com/piden-prohibir-las-granjas-avicolas-en-suchitoto/#google_vignette
37) OLCA, “Se cumplieron 10 años de la lucha del pueblo de Freirina contra los megaplanteles porcinos de Agrosuper”, 2022. https://olca.cl/articulo/nota.php?id=109535#:~:text=En%202012%2C%20el%20pueblo%20de,olores%2C%20moscas%20y%20otras%20problem%C3%A1ticas.
38) Codex Verde, “Freirina: el conflicto que evidenció el problema de olores industriales en Chile”, 2022. https://codexverde.cl/freirina-el-conflicto-que-evidencio-el-problema-de-olores-industriales-en-chile/
39) Emma Antón Cerda, “Olores contaminantes: Chile ya tiene primera norma que regula olores en industrias porcinas”. https://www.paiscircular.cl/medio-ambiente/olores-contaminantes-chile-ya-tiene-primera-norma-que-regula-olores-en-industrias-porcinas/
40) Cronista, “Gripe aviar: cómo sacrificarán 180.000 pollos afectados”, 2023. https://www.cronista.com/informacion-gral/gripe-aviar-como-sacrificaran-a-los-180-000-infectados-de-manera-no-violenta/
41) New York Times, “JBS, el gigante de la carne, podría enfrentar pérdidas millonarias en Brasil”, 2023. https://www.nytimes.com/es/2023/12/26/espanol/jbs-deforestacion-carne-brasil.html
42) RT, “Denuncian condiciones de esclavitud en ranchos ganaderos que proveen a los mayores productores de carne de Brasil”, 2021. https://actualidad.rt.com/actualidad/379375-denunciar-condiciones-esclavitud-ranchos-ganaderos-brasil