*** Segnalazione/COP 30 ***

Saccheggio climatico. Come pochi potenti stanno trascinando il mondo verso il disastro

di Oxfam

In vista della conferenza internazionale sul clima COP30 a Belém, in Brasile, una nuova ricerca di Oxfam rivela che gli stili di vita ad alto contenuto di carbonio dei super-ricchi stanno esaurendo il budget di carbonio rimanente al mondo, ovvero la quantità di CO2 che può essere emessa evitando un disastro climatico. La ricerca descrive inoltre in dettaglio come i miliardari stiano usando la loro influenza politica ed economica per mantenere l'umanità agganciata ai combustibili fossili e massimizzare il loro profitto privato.


Climate Plunder: How a powerful few are locking the world into disaster
Oxfam
Ottobre 2025, pp.73
Download:


Saccheggio climatico. Come pochi potenti stanno trascinando il mondo verso il disastro

L’evidenza di trovarci di fronte a un collasso climatico imminente e irreversibile è ormai schiacciante: il 2024 ha segnato il primo anno in cui le temperature medie globali hanno superato l'obiettivo concordato a livello internazionale di 1,5 °C, la fine del decennio più caldo mai registrato 2 e il massimo storico delle emissioni di combustibili fossili 3. Il mondo è pericolosamente vicino al superamento del carbon budget, ovvero la quantità di CO2 che può essere immessa nell'atmosfera senza causare un aumento delle temperature globali a lungo termine superiore a 1,5 °C. Se le emissioni continueranno ai livelli attuali, avremo solo due anni prima che il carbon budget mondiale sia esaurito 4. In parole povere, senza un'azione collettiva urgente da parte dei governi per affrontare le emissioni, ci troveremo presto ad affrontare gli effetti sempre più catastrofici e irreversibili del cambiamento climatico.
 

I super ricchi stanno esaurendo il nostro budget climatico

È ben documentato come i paesi ricchi siano responsabili delle emissioni storiche di carbonio che hanno causato l'aumento della temperatura globale, ma anche le persone più ricche del mondo, indipendentemente dal luogo in cui vivono, hanno contribuito in modo significativo a questa pericolosa eredità. L'analisi di Oxfam sulle emissioni legate ai consumi 5 ha rilevato che dal 1990 l'1% delle persone più ricche del mondo ha esaurito il 15% del nostro carbon budget 6. Le emissioni pro capite dello 0,1% più ricco sono aumentate di 92 tonnellate tra il 1990 e il 2023, rispetto a un aumento di appena 0,1 tonnellate per la metà più povera dell'umanità 7. La quota di emissioni dell'1% più ricco della popolazione è aumentata del 13% in questo periodo, mentre quella del 50% più povero è diminuita del 3% 8.
 

IL SACCHEGGIO CLIMATICO IN CIFRE
1) Dal 2015, anno dell'Accordo di Parigi, l'1% più ricco della popolazione mondiale ha consumato più del doppio del carbon budget residuo rispetto alla metà più povera dell'umanità messa insieme 9.
2) Dal 1990, la quota di emissioni dell'1% più ricco è aumentata del 13% e quella dello 0,1% più ricco del 32%, mentre la quota del 50% più povero è diminuita del 3% 10.
3) Dal 1990, ogni persona appartenente all'1% più ricco della popolazione ha consumato oltre 100 volte più carbonio rispetto a una persona appartenente al 50% più povero e 300 volte più di una persona appartenente al 10% più povero 11.
4) Ogni persona appartenente allo 0,1% più ricco della popolazione mondiale emette oltre 800 kg di CO2 al giorno. Nemmeno la persona più forte della terra riuscirebbe a sollevare un peso simile. Al contrario, una persona appartenente al 50% più povero della popolazione mondiale emette in media solo 2 kg di CO2 al giorno, un peso che anche un bambino piccolo potrebbe sollevare 12
5) Se tutti emettessero come una persona appartenente all'1% più ricco, il carbon budget verrebbe esaurito in meno di tre mesi 13
6) Per rimanere entro la soglia massima di 1,5 °C di riscaldamento globale, Oxfam prevede che l'1% e lo 0,1% più ricchi dovrebbero ridurre le loro emissioni pro capite rispettivamente del 97% e del 99% entro il 2030 14.
7) Le emissioni legate agli investimenti dei 308 miliardari hanno raggiunto un totale di 586 milioni di tonnellate di CO2e nel 2024, superando le emissioni complessive di 118 paesi. Se fossero un paese, si classificherebbero al quindicesimo posto tra i paesi più inquinanti al mondo, davanti al Sudafrica 15.
8) Le emissioni medie annuali pro capite degli investimenti dei miliardari sono pari a 1,9 milioni di tonnellate di CO2e, ovvero 346.000 volte superiori a quelle di una persona media. Per emettere una quantità simile, questi miliardari dovrebbero compiere quasi 10.000 volte il giro del mondo con i loro jet privati 16.
9) Una persona che rientra nello 0,1% più ricco emette in un giorno più di quanto emette in un anno una persona che rientra nel 50% più povero 17

Le emissioni dei super ricchi sono chiaramente insostenibili. Se tutti emettessimo come l'1% più ricco, il bilancio del carbonio scomparirebbe in meno di tre mesi 18. Riequilibrare le emissioni è fondamentale per guadagnare più tempo per una transizione sostenibile, e le persone più ricche devono ridurre le emissioni in misura maggiore e più rapida. Per rimanere entro la soglia massima di 1,5 °C, Oxfam prevede che l'1% e lo 0,1% più ricchi dovrebbero ridurre le loro emissioni pro capite rispettivamente del 97% e del 99% entro il 2030 19.

Le emissioni legate ai consumi sono solo una parte del quadro. I super ricchi del mondo gestiscono, investono e traggono profitto anche dalle imprese che stanno aumentando vertiginosamente le emissioni di carbonio. Le emissioni prodotte dai loro portafogli di investimento 20 (aziende di cui possiedono almeno il 10%) hanno raggiunto un totale di 586 milioni di tonnellate di CO2e nel 2024, più delle emissioni combinate di 118 paesi. Le emissioni di ciascun portafoglio di investimenti sono state calcolate allocando le emissioni di Scope 1 e 2 dell'impresa (emissioni dirette e indirette di un'azienda; vedi Box 4 nel rapporto, p.35), in proporzione all'entità dell'investimento del miliardario. Ciò è in linea con gli standard raccomandati ed è utilizzato dagli investitori e dai fondi pensione 21.

Oxfam ha anche identificato le emissioni di Scope 3 – che rappresentano l'intera catena del valore – di 222 individui, dimostrando che le loro emissioni totali legate agli investimenti nel 2024 erano pari a 1,85 miliardi di tonnellate di CO2e. Ciò equivale al 4% delle emissioni globali e li collocherebbe al quinto posto tra i paesi più inquinanti al mondo. È anche significativo che quasi il 60% degli investimenti dei miliardari riguardi "settori ad alto impatto climatico" 22, come le società minerarie o petrolifere e del gas (rispetto al 49% dell'indice S&P 1.200 Global). Una valutazione indipendente dei loro piani di decarbonizzazione mostra che due terzi delle imprese non sono allineati con l'obiettivo di Parigi di 1,5°C e che un terzo ha piani di decarbonizzazione allineati ad un aumento globale di 4°C 23. I loro investimenti stanno guidando il mondo verso la catastrofe climatica.

Anche il settore bancario contribuisce in modo significativo al finanziamento della crisi climatica: le 60 maggiori banche del mondo hanno impegnato 7,9 trilioni di dollari in otto anni (dal 2016 al 2023) nell'industria dei combustibili fossili 24. Considerando le emissioni di Scope 3, che includono i finanziamenti ai combustibili fossili, le tre imprese più inquinanti in Francia sono le banche: BNP Paribas, Crédit Agricole e Société Générale. La multinazionale dei combustibili fossili Total le segue al quarto posto 25.


La politica deviata dai super-ricchi e i termini del dibattito

Le persone più ricche del mondo e le imprese da loro dirette esercitano anche un potere eccessivo sul processo decisionale e distorcono il contesto sociale e politico più generale per adattarlo ai propri interessi. Negli Stati Uniti, le imprese spendono in media 277.000 dollari all'anno in attività di lobbying anti-clima, con le compagnie del petrolio e del gas naturale responsabili della stragrande maggioranza di queste attività 26. In Sudafrica, le associazioni di categoria si sono impegnate per indebolire le sanzioni per le imprese che superano il loro budget di carbonio e per indebolire il Climate Change Bill e il Carbon Tax Act 27.

Queste dinamiche compromettono anche i negoziati internazionali sul clima. Ad esempio, 1.773 lobbisti del carbone, del petrolio e del gas hanno ottenuto l'accesso alla 29° Conferenza delle Parti (COP29), rappresentando il gruppo più numeroso di tutte le delegazioni nazionali tranne tre. E alla COP28, due terzi dei partecipanti nominati da Palau, un paese climaticamente vulnerabile, provenivano da Amazon, da HSBC e dal gruppo di pressione pro-business World Green Economy Organization 28. Questa indebita influenza è in netto contrasto con la partecipazione delle persone più colpite dai cambiamenti climatici: solo 180 degli oltre 50.000 partecipanti alla COP29 erano rappresentanti dell'Indigenous Peoples Caucus 29.

L'uso di meccanismi di risoluzione delle controversie tra investitori e Stati (ISDS) in molti trattati di investimento va ancora oltre. Si tratta di "tribunali delle imprese" internazionali segreti, a cui molti paesi sono costretti a sottostare nell'ambito di accordi commerciali e di investimento. Forniscono alle imprese strumenti legali per citare in giudizio i governi che hanno intrapreso azioni progressiste, come ad esempio per richieste di risarcimento se si ritiene che la spesa [pubblica] per l'energia verde stia danneggiando i profitti dell'azienda.
Queste azioni sono in genere intentate contro paesi a basso e medio reddito, ampiamente utilizzate nelle controversie climatiche, e i risarcimenti sono in aumento 30. Un'indagine ha rilevato che dei 120 miliardi di dollari di tutti i risarcimenti ISDS registrati, 84 miliardi di dollari sono andati a società dei combustibili fossili e altri 7,8 miliardi di dollari a società minerarie 31. E il governo boliviano è stato costretto a pagare a una società mineraria 18,7 milioni di dollari di risarcimento per la revoca delle licenze dopo che l'impresa ha inquinato uno spazio sacro e minacciato una comunità indigena 32.

L'influenza delle imprese viene esercitata anche attraverso strategie di pubbliche relazioni ben finanziate. Ad esempio, il famigerato calcolatore dell'impronta di carbonio della British Petroleum ha diffuso una narrativa che ha spostato la responsabilità climatica sugli individui 33.

Anche le imprese produttrici di combustibili fossili e i loro beneficiari spendono ingenti somme di denaro per la disinformazione sul clima 34. I fratelli Koch, che hanno guadagnato miliardi dai combustibili fossili, hanno donato oltre 120 milioni di dollari a organizzazioni che attaccano la scienza del clima 35. Nel 2024, l'emittente francese CNews, ora di proprietà del miliardario di estrema destra Vincent Bolloré, ha ricevuto una multa di 80.000 euro per aver diffuso disinformazione sul clima 36. Forse la cosa più preoccupante è la tendenza dei ricchi donatori a finanziare movimenti di estrema destra e razzisti 37 - profondamente scettici nei confronti del cambiamento climatico e contrari alle misure per affrontarlo - per rafforzare un ambiente politico che impedirà azioni per il clima, alimentando al contempo odio e divisioni.

​​​​​​​Causando una crisi dopo l'altra, mente le persone più colpite vengono sistematicamente escluse

Le emissioni eccessive dell'1% più ricco stanno anche alimentando la fame e crisi economiche e sociali più ampie. Trent'anni di emissioni hanno causato perdite di raccolti che avrebbero potuto sfamare 14,5 milioni di persone ogni anno 38. Le emissioni dell'1% più ricco della popolazione, solo a partire dal 2019, causeranno 1,3 milioni di morti legate al caldo nel prossimo secolo, con donne e anziani a maggior rischio 39. Si stima inoltre che le emissioni dell'1% più ricco causeranno danni economici per 44.000 miliardi di dollari nei paesi a basso e medio reddito entro il 2050 40. Le persone che hanno contribuito meno ad alimentare il cambiamento climatico – i più poveri, le donne, le comunità razzializzate e le popolazioni indigene – sono le prime e le più colpite dagli impatti del cambiamento climatico. Eppure hanno anche il minor potere di influenzare le risposte politiche alle crisi climatiche e di disuguaglianza che si intersecano. Queste persone sono in prima linea e sono fondamentali per proteggere gli ecosistemi, promuovere la resilienza e fornire risposte a basse emissioni di carbonio e guidate dalle comunità alla crisi climatica. Senza la partecipazione significativa e concreta della società civile e dei gruppi interessati, e senza politiche che rafforzino la loro voce e il loro spazio di influenza, non può esserci una transizione giusta.
 

* Traduzione di Ecor.Network


Note:

2 World Meteorological Organization (WMO), 10 gennaio 2025. La WMO conferma il 2024 come l'anno più caldo mai registrato, circa 1,55 °C in più rispetto ai livelli preindustriali. Qui il comunicato stampa.
3 A. Morrison, Fossil fuel CO2 emissions increase again in 2024, University of Exeter, 13 novembre 2024.
4 Basato sulla stima del 50% del carbon budget rimanente (RCB) di 130 Gt di CO2, che verrebbero esaurite in poco più di due anni se le emissioni globali di CO2 rimanessero ai livelli del 2024 (42 Gt CO2 annue−1). Vedi la Tabella 1 in P.M. Forster, C. Smith, T. Walsh, W.F. Lamb, R. Lamboll, C. Cassou, M. Hauser, Z. Hausfather, J.-Y. Lee, M.D. Palmer, et al., ‘Indicators of Global Climate Change 2024: Annual Update of Key Indicators of the State of the Climate System and Human Influence.’ Earth System Science Data, 17(6), 2641–80, 2025.
5 Le emissioni di un Paese basate sui consumi includono le emissioni territoriali e le emissioni importate, ed escludono le emissioni derivanti dalle esportazioni.
6 Climate Plunder Methodology Note, Table 2.
7 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.5.
8 Climate Plunder Methodology Note, Table 4.
9 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.
10 Climate Plunder Methodology Note, Table 4.
11 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.1.
12 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.7.
13 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.8.
14 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.10.
15 Climate Plunder Methodology Note,, Stat 2.2.1.
16 Climate Plunder Methodology Note, Stat 2.2.2.
17 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.11.
18 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.8.
19 Climate Plunder Methodology Note, Stat 1.10.
20 Questa ricerca si basa sulla precedente ricerca di Oxfam sulle emissioni derivanti dagli investimenti dei miliardari:
A. Maitland, M. Lawson, H. Stroot, A. Poidatz, A. Khalfan and N. Dabi, Carbon Billionaires: The Investment Emissions of the World’s Richest People, Oxfam 2022. M. Alestig, N. Dabi, A. Jeurkar, A. Maitland, M. Lawson, D. Horen Greenford, C. Lesk and A. Khalfan, Carbon Inequality Kills: Why Curbing the Excessive Emissions of an Elite Few Can Create a Sustainable Planet for All, Oxfam International, 2024.
21 Greenhouse Gas Protocol, ‘Category 15: Investments’. In Technical Guidance for Calculating Scope 3 Emissions, 136–52. World Resources Institute and World Business Council for Sustainable Development, 2011.
22 Basato su S&P Dow Jones Indices. (n.d.). S&P Global Trucost Climate Impact Sectors Classification.
23 Climate Plunder Methodology Note, Stat 2.2.3.
24 Banking on Climate Chaos, Fossil Fuel Finance Report 2025. Accessed 26 June 2025.
25 A. Poidatz and T. Dauphin. (2021). Climat: CAC degrés de trop – Le modèle insoutenable des grandes entreprises françaises. Oxfam France. [French].
26 M. Leippold, Z. Sautner and T. Yu., Corporate Climate Lobbying. Swiss Finance Institute Research Paper No. 24–14, European Corporate Governance Institute Finance Working Paper No. 960/2024, Swiss Finance Institute Research Paper and European Corporate Governance Institute, 13 agosto 2024.
27 InfluenceMap. (9 February 2023). Industry lobbying imbalance putting South Africa’s climate goals at risk.
28 UN Framework Convention on Climate Change (UNFCCC), Provisional list of registered participants: on-site participants – United Arab Emirates Nov/Dec 2023.
29 P. Dupraz-Dobias. (22 November 2024). At COP29, Indigenous communities want a say as disaster fund lifts off. Geneva Solutions.
30 United Nations Conference on Trade and Development (UNCTAD), Compensation and damages in investor–state dispute settlement proceedings, 9 settembre 2024.
31 P. Greenfield and P. Weston, Revealed: how Wall Street is making millions betting against green laws. The Guardian, 5 marzo 2025.
32 Ibid.
33 M. Kaufman. (n.d.). The carbon footprint sham. Mashable.
34 Union of Concerned Scientists, Smoke, Mirrors & Hot Air: How ExxonMobil Uses Big Tobacco’s Tactics to Manufacture Uncertainty on Climate Science, 2007.
35 Greenpeace USA, Koch-funded climate denial front groups.
36 S. O’Donoghue, France’s CNews fined for broadcasting climate scepticism unchallenged. Euronews, 12 luglio 2024.
37 A. Shah, The ‘dark money ATM of the right’ is funneling money to hate groups while hiding donor identities. Salon, 10 dicembre 2023.
38 M. Alestig, N. Dabi, A. Jeurkar, A. Maitland, M. Lawson, D. Horen Greenford, C. Lesk and A. Khalfan, Carbon Inequality Kills: Why Curbing the Excessive Emissions of an Elite Few Can Create a Sustainable Planet for All. Oxfam International, 2024.
39 Ibid.
40 Ibid.


 

08 novembre 2025 (pubblicato qui il 09 novembre 2025)