*** Segnalazione/Recensione ***

A un bivio. Valutare l’Energy Finance internazionale del G20 e delle Banche Multilaterali di Sviluppo per fermare il sovvenzionamento dei fossili

di Oil Change International, Friends of the Earth U.S.

Non avevamo dubbi sul fatto che i paesi del G20 – assieme alle Banche Multilaterali di Sviluppo - continuassero ad orientare i propri finanziamenti pubblici internazionali verso il sostegno all’economia fossile, coerentemente con le loro politiche energetiche e con la posizione di sudditanza di molti di loro rispetto alle transnazionali degli idrocarburi.
La misura del fenomeno viene monitorata dai rapporti periodici di Oil Change International e di Friends of the Earth U.S., che mettono a confronto i dati sui finanziamenti pubblici internazionali destinati al fossile ed alle rinnovabili. "At a Crossroads” ne è l’ultima edizione, di cui oggi  proponiamo una sintesi.
Non ci sentiamo di sottoscriverne in toto alcuni aspetti dell’analisi, per esempio la classificazione delle rinnovabili come “energie pulite” tout court, sapendo che bisognerebbe entrare nel merito dell’impatto ambientale di ognuna prima di definirla tale. Oppure il biasimo verso la scarsità di investimenti energetici in direzione dei paesi a basso reddito, conoscendo i disastri che spesso provocano tali flussi finanziari, guidati da una logica di profitto e di sfruttamento neocoloniale.
Nondimeno, il rapporto demolisce fiumi di retorica e montagne di balle sulla lotta ai cambiamenti climatici da parte dei paesi del G20, Italia compresa.
Il Belpaese continua infatti ad assicurare finanziamenti pubblici internazionali al settore fossile tramite la Cassa Depositi e Prestiti e la SACE (Servizi Assicurativi del Commercio Estero).
Come apprendiamo anche da ReCommon, la SACE, controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, “fra il 2016 ed il 2021 ha emesso garanzie al settore oil&gas per un totale di 13,7 miliardi di euro”.
"At a Crossroads” ci ricorda come nel novembre 2021 l’Italia abbia sottoscritto l’accordo di Glasgow per porre fine al sostegno finanziario pubblico internazionale diretto ai combustibili fossili entro la fine del 2022.
A riprova della “determinazione” italiana in tal senso, pochi giorni fa la Reuters ha riportato come, alla vigilia della COP27 in Egitto, le autorità italiane stessero esercitando pressioni per indebolire il contenuto di quell’accordo, perché in contrasto con l'obiettivo di raggiungere l'autonomia strategica dalla Russia.
O forse perché in contrasto con il sostegno pubblico all’espansione dei megaprogetti dell’ENI nel mondo, come il Coral South FLNG in Mozambico, sostenuto dalla SACE con 700 milioni di dollari nonostante il fortissimo impatto sociale e climatico.


Originale in inglese  

Traduzione di Ecor.Network.



Il nuovo rapporto "At a Crossroads: Assessing G20 and MDB international energy finance before of stop funding fossils pledge deadline" esamina, dal 2019-2021, i finanziamenti pubblici internazionali tracciabili per i combustibili fossili da parte dei paesi del G20 e delle Banche Multilaterali di Sviluppo (MDB), e rileva come stiano ancora sostenendo almeno 55 miliardi di dollari all'anno in progetti riguardanti petrolio, gas e carbone. 
Si tratta di un calo del 35% rispetto agli anni precedenti (2016-2018), ma ancora quasi il doppio del sostegno fornito per l'energia pulita, che in media era di soli $ 29 miliardi all'anno.
La ricerca evidenzia come la soluzione alla crisi energetica stia in un notevole aumento dei finanziamenti pubblici internazionali per l'energia pulita, e non in maggiori investimenti fossili.
Se tutti i paesi del G20 e le MDB spostassero il loro sostegno dai combustibili fossili verso l’energia pulita, ciò ne triplicherebbe quasi il finanziamento a 85 miliardi di dollari.

Il rapporto analizza i finanziamenti tramite il database ad accesso aperto di OCI, Public Finance for Energy Database (energyfinance.org), che è stato aggiornato contemporaneamente alla pubblicazione di questo rapporto. 
Tiene traccia dei flussi finanziari verso i combustibili fossili e l'energia pulita provenienti dalle istituzioni finanziarie bilaterali di sviluppo (DFI) del G20, dalle agenzie di finanziamento delle esportazioni (ECA) e dalle banche multilaterali di sviluppo (MDB).


Il rapporto è stato approvato da: 350.org, AboveGround, African Climate Reality Project, Arab Watch Coalition, Asian Peoples' Movement on Debt and Development (APMDD), BankTrack, Big Shift Global, Both ENDS, Bretton Woods Project, CEE Bankwatch Network, Center for Biological Diversity, Center for International Environmental Law, Climate Finance Group for Latin America and the Caribbean (GFLAC), Environmental Defence Canada, Friends of the Earth Japan, Japan Center for a Sustainable Environment and Society (JACSES), Jubilee Australia Research Centre, Just Finance International, Justiça Ambiental, Kiko Network, Korean Federation for Environmental Movements (KFEM), Legambiente, Les Amis de la Terre France, Market Forces, Milieudefensie/FoE Netherlands, Powershift Africa, Rainforest Action Network, Reclaim Finance, ReCommon, Recourse, Solutions for Our Climate, Stand.earth, Trend Asia, Urgewald eWALHI / FOE Indonesia.


Dal 2019 al 2021, i paesi del G20 e le principali banche multilaterali di sviluppo (MDB) hanno fornito almeno 55 miliardi di dollari all'anno in finanziamenti pubblici internazionali per petrolio, gas e carbone. Il finanziamento dei combustibili fossili era quasi due volte superiore al loro sostegno all'energia pulita, che in media è di soli $ 29 miliardi all'anno.

Questo sostegno contrasta direttamente con l'impegno dei paesi del G20 ad allineare i flussi finanziari all’obiettivo di [mantenere il riscaldamento globale non oltre] 1,5 gradi Celsius nell'ambito dell'accordo di Parigi, nonché con il loro impegno del 2009 ad eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili.
La finanza pubblica internazionale ha un impatto smisurato sui sistemi energetici globali, perché può offrire rating di credito garantiti dal governo, è spesso fornita a tassi inferiori a quelli di mercato, è dotata di una grande capacità tecnica e di ricerca e segnala priorità governative più ampie.Tutto ciò contribuisce a rendere un progetto un investimento meno rischioso e più attraente.
In questo momento, i paesi del G20 e le MDB stanno utilizzando in modo schiacciante le loro finanze pubbliche internazionali per sostenere le compagnie dei combustibili fossili e prolungarne l'era.

Tuttavia, c'è un nuovo slancio per invertire questi flussi e utilizzare le istituzioni finanziarie pubbliche internazionali per sostenere invece una transizione energetica globalmente giusta.
A seguito di un'ondata di impegni per bloccare i finanziamenti internazionali del carbone, iniziata nel 2013, 34 paesi e 5 istituzioni hanno firmato un impegno congiunto nel 2021 per limitare il sostegno anche al petrolio e al gas.
La Dichiarazione sul sostegno pubblico internazionale alla transizione verso l'energia pulita (di seguito "Dichiarazione sulla finanza pubblica di Glasgow"), è un impegno congiunto assunto in occasione della 26a Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (COP26) nel novembre 2021 per porre fine al sostegno finanziario pubblico internazionale diretto ai combustibili fossili entro la fine del 2022 e dare invece priorità al finanziamento pubblico dell'energia pulita. 
I firmatari di questo impegno includono alcuni fra quelli che storicamente sono stati i maggiori finanziatori pubblici internazionali dei combustibili fossili, tra cui i membri del G20 Canada, Germania, Italia, Stati Uniti e Francia.
Se tutti i firmatari mantenessero il loro impegno, ciò porterebbe almeno 28 miliardi di dollari all'anno dai combustibili fossili all'energia pulita, il che aiuterebbe a spostare somme ancora maggiori di denaro pubblico e privato. 

Sono urgentemente necessari flussi finanziari molto maggiori dai paesi ad alto reddito ai paesi a basso reddito per l'energia pulita, nonché la cancellazione del debito, i finanziamenti per il clima e il risarcimento delle perdite e dei danni per garantire una transizione energetica globalmente giusta.
Tuttavia, la Dichiarazione di Glasgow rappresenta un punto di partenza potenzialmente trasformativo.


Utilizzando il database Public Finance for Energy di Oil Change International (con tutti i dati disponibili su
energyfinance.org), questo rapporto aggiunge nuovi dati per il 2021, basandosi sui rapporti precedenti Talk is Cheap, Still Digging e Past Last Call, che hanno coperto le tendenze dal 2013 al 2020.
Consideriamo il finanziamento di progetti energetici delle agenzie di credito all'esportazione (ECA) del G20, delle istituzioni finanziarie di sviluppo (DFI) del G20 e delle principali banche multilaterali di sviluppo (MDB).
È importante notare che queste cifre sono sottostimate a causa delle grandi lacune nella rendicontazione pubblica.
Puntiamo a scoprire il sostegno indiretto ai combustibili fossili attraverso l'intermediazione finanziaria e i
prestiti basati sulle politiche, ma questi flussi sono particolarmente opachi e quindi sono particolarmente sottostimati.

La nostra analisi mostra che:

  • I combustibili fossili hanno ricevuto almeno 55 miliardi di dollari all'anno tra il 2019 e il 2021, quasi il doppio del sostegno all'energia pulita. Si tratta di una diminuzione rispetto alla media annuale di 86 miliardi di dollari all'anno per i combustibili fossili tra il 2016 e il 2018. Tuttavia, è ancora 1,9 volte maggiore del sostegno ricevuto dall'energia pulita: $ 29 miliardi all'anno tra il 2019 e il 2021.

  • I finanziamenti pubblici internazionali per l'energia pulita sono rimasti in gran parte stagnanti. 
    I finanziamenti per l'energia pulita sono aumentati solo leggermente da una media annuale di $ 27 miliardi tra il 2016 e il 2018 a $ 29 miliardi tra il 2019 e il 2021, invece di crescere in modo esponenziale come sarebbe necessario per sostenere una transizione energetica globale giusta. Ciò significa che le diminuzioni iniziali del supporto (tracciabile) ai combustibili fossili non hanno ancora portato ad un chiaro passaggio al supporto dell'energia pulita.

  • Il 53dei finanziamenti pubblici internazionali noti per i combustibili fossili è confluito in progetti di gas fossile tra il 2019 e il 2021. Questi 30 miliardi di dollari all'anno sono maggiori di quelli che qualsiasi altro tipo di energia ha ricevuto dal 2019 al 2021 e superiori a tutti i finanziamenti per l'energia pulita. In confronto, il carbone ha ricevuto $ 5,9 miliardi all'anno e la categoria aggregata "petrolio e gas" $ 13 miliardi.

  • Le agenzie di credito all'esportazione sono state i peggiori attori della finanza pubblica, fornendo un sostegno sette volte maggiore ai combustibili fossili rispetto all'energia pulita: almeno 34 miliardi di dollari all'anno per i combustibili fossili e solo 4,7 miliardi di dollari per l'energia pulita.

  • Si stima che il 27% del recente calo dei finanziamenti ai combustibili fossili sia dovuto alle nuove politiche climatiche. Nel periodo 2019-2021 il del sostegno ai combustibili fossili è stato dimezzato nel 2021 rispetto ai tre anni precedenti. Il 27% di questo calo del 2021 è riconducibile alle politiche di esclusione dei combustibili fossili [dai finanziamenti] che sono entrate pienamente in vigore ad opera del Regno Unito e della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), insieme all’esclusione [dai finanziamenti] dell’energia prodotta col carbone [adottata] in Cina e dall'accordo sui crediti all'esportazione dell'OCSE, dimostrando che questi impegni possono portare cambiamenti materiali. Tuttavia, il resto della diminuzione nel 2021 non è necessariamente segno di un progresso: il 53% del cambiamento può già essere classificato molto probabilmente come temporaneo a causa dei dati di inizio 2022, o della diminuzione della disponibilità di dati da parte di istituzioni specifiche.

Finanziamenti pubblici annuali del G20 e dell'MDB per combustibili fossili, energia pulita e altre energie, 2013-2021, in miliardi di dollari
  
 

A livello nazionale, troviamo che:

  • Giappone, Canada, Corea e Cina hanno nuovamente fornito i maggiori finanziamenti pubblici diretti internazionali per i combustibili fossili tra il 2019 e il 2021, con una media annuale rispettivamente di $ 10,6 miliardi, $ 8,5 miliardi, $ 7,3 miliardi e $ 6,7 miliardi. Questi peggiori trasgressori sono rimasti in prima posizione per l'intero set di dati dal 2013 al 2021.

  • Francia, Brasile e Germania hanno fornito i più noti finanziamenti pubblici per l'energia pulita attraverso le loro istituzioni finanziarie pubbliche internazionali tra il 2019 e il 2021, fornendo una media annuale rispettivamente di $ 2,8 miliardi, $ 2,5 miliardi e $ 2,2 miliardi.
  • La maggior parte dei finanziamenti per i combustibili fossili è fluito dai paesi ricchi ad altri paesi ricchi. Dei primi 15 destinatari, il Mozambico era l'unico paese a basso reddito e 12 erano paesi a reddito alto o medio-alto.

  • Anche il finanziamento delle energie rinnovabili si è prevalentemente concentrato nei paesi ricchi. Uno sbalorditivo 75% di tutti i finanziamenti per l'energia pulita provenienti dalle istituzioni del G20 è confluito all'interno del G20 invece di fluire verso i paesi a basso reddito nel Sud del mondo e sostenere una transizione energetica globalmente giusta.

  • Sette delle 17 istituzioni finanziarie fra i principali firmatari della dichiarazione di finanza pubblica di Glasgow hanno pubblicato nuove policies che escludono del tutto o per la maggior parte il sostegno ai fossili. Il Regno Unito, la Danimarca, la Svezia, la Banca europea per gli investimenti (BEI), la Francia, il Belgio e la Finlandia dispongono di politiche o proposte politiche che rispettano pienamente o ampiamente l'impegno di spostare il sostegno internazionale diretto ai combustibili fossili verso l'energia pulita entro la fine del 2022.
    I paesi del G20 Canada, Stati Uniti, Germania e Italia sono i quattro maggiori finanziatori dei combustibili fossili che hanno firmato la dichiarazione, senza [darne seguito] fin’ora con nuove politiche.

Oil Change International sta monitorando l'ulteriore l'attuazione delle politiche di esclusione dei combustibili fossili per tutti i paesi del G20, i paesi firmatari di Glasgow e le MDB su energyfinance.org.
 

I 15 principali paesi del G20 per finanziamenti pubblici internazionali ai combustibili fossili rispetto alle energie rinnovabili, media annuale 2019-2021, miliardi di dollari

              


At a Crossroads: Assessing G20 and MDB international energy finance before of stop funding fossils pledge deadline
Oil Change International, Friends of the Earth U.S.
Novembre 2022, pp. 40.


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05 novembre 2022 (pubblicato qui il 09 novembre 2022)