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NoTav e Dana: una questione di libertà

di Redazione EcorNetwork

E' attesa per oggi la decisione del Tribunale di sorveglianza di Torino in merito alla richiesta di misure alternative al carcere per Dana Lauriola, compagna No TAV rinchiusa nel carcere Le Vallette.
Il processo che ha portato alla carcerazione di Dana, Fabiola, e prima ancora di Nicoletta Dosio, ed alla condanna di altr* nove militanti del Movimento No TAV, può essere considerato come un caso esemplare di applicazione del "diritto penale di lotta"1, e dà la misura della contrazione degli spazi di espressione anche del semplice dissenso in questo paese.

I fatti all'origine dell'incriminazione e delle condanne - per complessivi 18 anni di carcere - di quest* 12 compagn* sono noti, così descritti da Livio Pepino:

"Il 3 marzo del 2012 alcune centinaia di manifestanti No TAV, in una delle tante iniziative spontanee seguite alla procurata caduta di Luca Abbà da un traliccio dell’alta tensione, occuparono il casello dell’autostrada Torino-Bardonecchia all’altezza di Avigliana e, per qualche minuto, permisero alle vetture di passare senza pagare il pedaggio. La manifestazione avvenne senza alcun incidente, senza alcun contatto con le forze dell’ordine, senza alcuna minaccia agli automobilisti di passaggio (che hanno anche testimoniato in tal senso in sede processuale) e si svolse con un volantinaggio e uno speakeraggio di spiegazione delle motivazioni che stavano alla base della protesta stessa. Il danno (quantificato dall’azienda di gestione dell’autostrada) per mancati introiti è stato inferiore ai 1000 Euro".

Dana è stata condannata a due anni di carcere per aver parlato al megafono nel corso di quell'iniziativa, spiegando i motivi della lotta.
Come se questo non configurasse già un'abnormità, a settembre è stata respinta la sua richiesta di scontare la pena in misura alternativa al carcere, nonostante fosse incensurata, e nonostante la diffusione del COVID-19 nel carcere torinese.

Sorprendenti le motivazioni del rifiuto: la mancata presa di distanza di Dana dal Movimento No TAV e il fatto di abitare in val di Susa.

In vista della nuova decisione del tribunale di sorveglianza, ZeroCalcare, Elio Germano, Giovanna Marini, Bebo e Lo Stato Sociale, Rita Peluso, Sabina Guzzanti le esprimono solidarietà nel video in apertura, che riprendiamo da Notav.info.

Ci uniamo al loro abbraccio.

EcorNetwork




L'Avv. Valentina Colletta, tra i difensori di Dana, parla dei prossimi step giudiziari, in questa intervista rilasciata a DanaLiberaTutti.

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NOTE:

1 Per approfondire: Appunti sulla criminalizzazione giudiziaria del Movimento No TAV - prima parte. Massimo Donini, Le sentenze Taricco come giurisdizione di lotta. Tra disapplicazioni “punitive” della prescrizione e stupefacenti amnesie tributarie, in "Diritto Penale contemporaneo", 3 aprile 2018.

 

 

13 aprile 2021 (pubblicato qui il 27 aprile 2021)