*** SEGNALAZIONE/ 3a Scuola di Agroecologie del Sud ***

La tecnologia non è neutrale

di Alsakuy Agroecológica, Alianza Biodiversidad, IALAs - CLOC-Vía Campesina, SOCLA y el Consorcio Agroecológico Peruano (CAP)


Cuaderno #1 de la 3° Escuela de Agroecologías del Sur
"La tecnología no es neutra"

di Alsakuy Agroecológica, Alianza Biodiversidad, IALAs - CLOC-Vía Campesina, SOCLA y el Consorcio Agroecológico Peruano (CAP)


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Nella prima sessione della Terza Scuola di Agroecologie del Sud, abbiamo analizzato collettivamente l'agricoltura industriale, accelerata nella sua versione 4.0 o digitalizzazione agricola. La presentazione è stata tenuta da Verónica Villa del Grupo ETC
 

Territori e sovranità alimentare contro l'agricoltura digitale 
di Verónica Villa (ETC Group)

Si parla di agricoltura digitale ovunque e il tono aggressivo del discorso rende chiaro che si tratta di un vero e proprio assedio ai territori. L'agricoltura digitale deriva direttamente da quella che è stata chiamata la Quarta Rivoluzione Industriale (4IR), un termine coniato dai leader aziendali mondiali al Forum di Davos. Si riferisce al fatto che tutti gli aspetti produttivi della civiltà moderna subiranno processi di digitalizzazione o saranno potenziati tramite strumenti digitali. Riguarda l'idea di una nuova industrializzazione, della nuova civiltà industriale digitale e, nel nostro caso, di come questa si applica all'agricoltura.

L'agricoltura digitale, uno dei processi fondamentali della 4RI, si basa sull'efficienza, sui business, sull'aumento dei profitti e sulla produzione di massa. Si tratta di rafforzare tutto ciò che già conosciamo riguardo all'agricoltura industriale, e arriva persino ad incidere su qualsiasi altro tipo di agricoltura e sistema agroalimentare possibile: dotandoli di strumenti digitali per renderli "migliori", affinché siano moderni e "buoni". È importante iniziare con il contrasto tra l'agricoltura digitale e la sovranità alimentare. Quando parliamo di sovranità alimentare, parliamo di sistemi agroalimentari incentrati sul benessere delle persone, sul benessere dei popoli, delle comunità, delle organizzazioni, dell'ambiente rurale del pianeta.

È una logica totalmente opposta a quella dei mercati e del profitto. È una logica che ha a che fare con l'autonomia territoriale, la tutela dell'ambiente e il rispetto dei cicli di vita, il tutto reso possibile attraverso strumenti come l'agroecologia.

Una domanda che ci sentiamo rivolgere costantemente è: quali strumenti di agricoltura digitale possono favorire la sovranità alimentare? E per iniziare a rispondere, aggiungiamo altre domande: a cosa ci può servire ciò che viene da una matrice di pensiero aziendale, di industrializzazione, di efficienza, di produzione di massa? Una matrice di pensiero alimentata dalle idee delle imprese e degli imprenditori più potenti al mondo, quali strumenti da lì possono servire al tipo di agricoltura che nutre l'umanità, un'agricoltura su piccola scala che, nonostante tutte le minacce, continua visibilmente ad avere un gran potere.
 

La III Scuola di Agroecologia del Sud, tenutasi nel 2024, è stata uno spazio convocato da Alsakuy Agroecológica, dalla Biodiversity Alliance, dall'articolazione degli IALA (Istituti Agroecologici Latinoamericani) CLOC-Via Campesina, dalla Società Scientifica Latinoamericana di Agroecologia (SOCLA) e dal Consorzio Agroecologico Peruviano (CAP). Questo sforzo ha riunito persone provenienti dai movimenti e dalle reti che hanno convocato l'iniziativa, e che hanno parlato dai territori, dai movimenti accademici e scientifici e da tutti i tipi di esperienze agroecologiche, indigene, contadine, afrodiscendenti, agricole, migranti e popolari.

Ci riconosciamo come organizzazioni provenienti da diversi paesi e territori, impegnate in un dialogo costante con le persone in prima linea nella lotta, nei campi di mais, nelle fattorie e nei territori agroecologici. Allo stesso tempo, ci identifichiamo come collettivi impegnati in uno sforzo riflessivo e analitico che consolida gli argomenti che abbiamo per difendere i nostri territori, le nostre autonomie, i nostri stili di vita e il nostro diritto a un futuro, tessendo insieme un messaggio comune. 

Fin dalla prima sessione, abbiamo sollevato l'importanza dell'agroecologia e dei nostri territori, così come dell'economia e dei sistemi di produzione contadini, che sono così potenti che, nonostante tutti i fattori economici, sociali, politici e ambientali contrari, continuano a fornire la maggior parte dell'alimentazione e del nutrimento, essendo l'agricoltura non industriale, contadina e familiare quella che sostiene l'alimentazione reale dell'umanità.



* Originale in    spagnolo su  
** traduzione di Giorgio Tinelli per Ecor.Network


 

16 marzo 2025 (pubblicato qui il 19 marzo 2025)