*** Prima parte ***

La grande truffa/1Come i grandi inquinatori stanno promuovendo l’agenda climatica dello "zero netto" per ritardare, ingannare e negare

di Jesse Bragg, Rachel Rose Jackson, Souparna Lahiri

Nel 2020, i disastri naturali si sono verificati tre volte più spesso di mezzo secolo fa. 1 2
Anche il 2021 ha avuto alcune delle più estreme catastrofi clima correlate.3
Solo nei primi quattro mesi dell'anno, tifoni da record 4 5, basse temperature mortali 6, devastanti sciami di locuste 7, e inondazioni senza precedenti 8. Il denominatore comune in tutti questi eventi estremi è il cambiamento climatico.
La velocità con cui il clima sta cambiando sta stimolando una crisi che mette a rischio miliardi di vite.
Gli impatti di questa crisi non sono una novità per gli Indigeni e le comunità in prima linea.
Queste comunità e queste nazioni [indigene] hanno contribuito meno alla crisi, ma ne sopportano prima e peggio le conseguenze, accumulate su secoli di sistemi colonialisti e razzisti.
Ma mentre gli impatti sulle vite e sul pianeta peggiorano in tutto il mondo, le persone nel Nord Globale stanno diventando più consapevoli delle realtà della crisi climatica, così come di altre crisi, come la fame, la
salute e la povertà che essa esaspera.

Negli ultimi anni sempre più persone si stanno unendo ai popoli indigeni, alle comunità, alle donne, ai giovani, agli afrodiscendenti in prima linea, che hanno aperto la strada per chiedere giustizia climatica.
Questa ondata di attivismo in tutto il mondo, dagli scioperi
9 scolastici ai sit-in [davanti] al Climate talks 10 delle Nazioni Unite, ha posto le molteplici crisi esistenziali che dobbiamo affrontare in cima alla lista delle priorità per i governi, con aziende e finanzieri che proclamano anche l'azione sul clima.
Questi attori si stanno affrettando a rispondere, prima che questa richiesta di intervento cresca ancora più forte.
Ma i grandi inquinatori stanno rispondendo con gli stessi trucchi che hanno usato come parte di una campagna decennale, che include da un lato il greenwashing come soluzione e dall'altro l’inganno del pubblico mentre si ritarda l'azione reale.
Invece di offrire soluzioni reali significative per affrontare correttamente la crisi che hanno creato consapevolmente, e assumersi la responsabilità di agire a partire dalla drastica riduzione delle emissioni alla fonte, le società inquinanti e i governi stanno avanzando piani per lo "zero netto" che comportano poco o nulla in termini di soluzioni reali o reali riduzioni efficaci delle emissioni.
Inoltre, come questo rapporto aiuta a illustrare, vedono il potenziale di un percorso globale verso lo "zero netto" per fornire nuove opportunità di business per loro, piuttosto che per limitare la produzione e il consumo dei loro prodotti inquinanti.

Dopo decenni di inattività, le imprese stanno improvvisamente correndo per impegnarsi a raggiungere emissioni "zero netto".
Queste includono giganti dei combustibili fossili come BP, Shell e Total, giganti tecnologici come Microsoft e Apple, rivenditori come Amazon e Walmart, finanziatori come HSBC, Bank of America e BlackRock, compagnie aeree come United e Delta, e transnazionali dell’agricoltura, del cibo, del bestiame e della produzione di carne come JBS, Nestlé e Cargill.
Le società inquinanti sono in corsa per essere le più rumorose e orgogliose di promettere emissioni "zero netto" entro il 2050, o entro qualche altra data in un lontano futuro.
Negli ultimi anni, più di 1.500 imprese hanno preso impegni "net zero", un risultato applaudito dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC)
11 e dal Segretario generale dell’ ONU.12 Ma lo “zero netto” è qualcosa da celebrare?
Ci si può fidare di queste transnazionali [che presentano] tristi primati [in termini di] di blocco dei progressi e fallimenti nell’adozione di azioni significative?
I loro impegni sono sostenuti da piani d'azione reali e i loro piani rafforzano la democrazia e sostengono le priorità del fronte e delle comunità indigene?

Nell'esaminare le risposte a queste domande, il presente dossier presenta chiare prove [sul fatto] che i piani climatici "zero netto" sono semplicemente l'ultimo tentativo da parte delle industrie inquinanti, e dei governi neoliberisti che eseguono i loro ordini, per sfuggire alla responsabilità di agire per affrontare il cambiamento climatico o per riparare i danni che hanno imposto agli ecosistemi e alle comunità in prima linea. I piani che propongono potrebbero persino peggiorare la crisi climatica.

Nella prima sezione, questo rapporto riassume l'analisi esistente delle modalità in cui i piani "net zero", piuttosto che rappresentare un approccio credibile alla politica climatica, sono un veicolo per il greenwashing aziendale da parte dei grandi inquinatori.
Poi, nell'analizzare i piani "net zero" di una serie di società inquinanti tra i settori, il rapporto documenta nella sezione 2 come questi piani stiano pericolosamente mascherando ulteriore inquinamento e distraendo dall'azione reale.
E nella sezione 3, attraverso una serie di esempi illustrativi, il rapporto mette in luce il motivo per cui l'attenzione sullo "zero netto" da parte degli inquinatori sia strategica.
È il culmine della cattura della politica climatica da parte dei grandi inquinatori, assicurata in parte attraverso una vasta influenza delle corporations tramite lobbying, contributi finanziari, influenza sul mondo accademico e campagne di pubbliche relazioni.
Infine, questo rapporto costituisce un urgente invito all'azione affinché tutti coloro che sono coinvolti nel processo decisionale globale ora cambino rotta.

 

Che cos'è “Net Zero”?

Sempre più spesso, il concetto di "zero netto" viene male interpretato negli spazi politici così come dai singoli attori per eludere l'azione ed evitare la responsabilità.
L'idea alla base dell'uso dello "zero netto" da parte dei grandi inquinatori è che un'entità può continuare ad inquinare come al solito, o addirittura aumentare le sue emissioni, e cercare di compensare tali emissioni in diversi modi.

Le emissioni non sono altro che un'equazione matematica in questi piani: possono essere aggiunte in un luogo e sottratte da un altro luogo.
Questa equazione è semplice in teoria, ma profondamente imperfetta nella realtà.
Questi schemi vengono utilizzati per mascherare l'inazione, imporre l'onere dei tagli delle emissioni e della prevenzione dell'inquinamento alle comunità storicamente sfruttate, e scommettere il nostro futuro collettivo garantendo un impatto distruttivo a lungo termine sulla terra, le foreste, gli oceani, e attraverso la promozione di tecnologie geoingegneristiche. Queste tecnologie sono estremamente rischiose, non esistono alla scala presumibilmente necessaria, e sono suscettibili di causare enormi, e probabilmente irreversibili, danni
.13 14
 

Colonialismo del Carbonio (CO2lonialismo)

Le comunità storicamente sfruttate hanno giustamente messo in guardia sul fatto che molte strategie di questi inquinatori, come le compensazioni e i REDD+, implicano un nuovo colonialismo del carbonio. Etichettandoli con la definizione di "zero netto", i grandi inquinatori stanno seguendo modelli simili di dominazione storica, tentando di mascherare il neo-colonialismo usando il linguaggio della sostenibilità ambientale.
Spostano inoltre l'onere dell'azione sul clima dai paesi e dalle imprese responsabili della produzione e del consumo di emissioni alle comunità in prima linea.
15 Ma i soggetti inquinanti che hanno pagato per questi progetti acquisiscono il credito per la riduzione delle emissioni.
Questo può creare una dinamica per cui i paesi che mettono in atto i progetti di compensazione si accollano in modo sproporzionato l'onere dell'azione sul clima, ottenendo poco o nulla del credito verso i propri obiettivi dell'accordo di Parigi.
Nel contesto geopolitico, inoltre, ciò costringe i paesi del Sud a trasformarsi in mercati del carbonio per la finanza, dal momento che i finanziamenti per il clima che sarebbero loro dovuti dai paesi storicamente responsabili delle emissioni vengono ripetutamente negati.
Rischiano anche di allontanare le persone dalle loro terre, cedendo il passo al land grabbing e derubando le persone - in particolare i popoli indigeni, le piccole comunità agricole e le donne che amministrano la terra - del loro diritto al cibo, delle loro culture e dei mezzi di sostentamento.
16

Per le comunità che già soffrono gli effetti multiformi della pandemia di COVID-19, la corsa verso le compensazioni sarebbe probabilmente una spinta verso l’aggravamento del disastro.


Chi sono i grandi inquinatori?

I grandi inquinatori sono le industrie, le corporations e le associazioni commerciali che le rappresentano, le cui operazioni sono prevalentemente responsabili delle emissioni che hanno causato e continuano a guidare la crisi climatica.17
Solo 100 imprese sono responsabili del 70% delle emissioni storiche.
18
Mentre l'industria dei combustibili fossili è un attore principale in questo gruppo, il termine comprende anche altre industrie ad alte emissioni e inquinanti, come l'industria alimentare e agroalimentare (responsabile di un terzo delle emissioni globali) 19, l’aviazione (uno dei primi dieci emettitori globali) 20, l’industria del legname 21, la distribuzione al dettaglio 22, l’industria delle tecnologie [digitali]23 , nonché i gruppi che promuovono l'agenda di tali industrie.
Sono incluse anche le istituzioni finanziarie e assicurative che investono trilioni in modelli di business inquinanti ed estrattivi.

Non solo queste industrie sono responsabili della maggior parte delle emissioni globali fino ad oggi, ma sono anche centrali per la macchina della negazione, del ritardo e dell'inganno che ha portato a un fallimento globale [del tentativo di] affrontare in modo equo la crisi climatica. Per decenni, i grandi inquinatori hanno speso somme incalcolabili per negare la scienza del clima, stimolare il dubbio e bloccare ogni singola politiche climatica significativa messa sul tavolo.
24 25 26 27
Hanno una comprovata esperienza nel ritardare, ingannare e negare, e un interesse finanziario nel continuare ad inquinare, indipendentemente dai costi per le persone o il pianeta.
Uno degli esempi più rigorosamente documentati è il negazionismo climatico dell'industria dei combustibili fossili. Già negli anni '60, la ExxonMobil e l'industria dei combustibili fossili conoscevano l'impatto delle loro operazioni sul clima.28 
Negli anni successivi l'industria dei combustibili fossili è stata affiancata dai produttori di automobili 31
, dall'industria del trasporto merci 32, dall'industria aeronautica33, dalle utilities 34, dall'industria alimentare e dall’agribusiness 35, e da molti altri ancora nel finanziamento e [nelle operazioni di] lobbying contro una politica ambientale sensata, per mantenere il ‘business as usual’.
I cinici sforzi di queste industrie si sono rivelati un successo: per decenni, i reiterati tentativi di portare avanti una politica climatica giusta e significativa non hanno prodotto risultati.
Questo è il motivo per cui centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo hanno chiesto ai funzionari dei governi di affrontare gli interessi conflittuali dei grandi inquinatori e proteggere la politica sul clima dalla loro indebita influenza.


I pericolosi diversivi dei grandi inquinatori

I grandi inquinatori usano i piani climatici per lo "zero netto" per riunire una varietà di tecnologie rischiose - tra cui tecnologie di geoingegneria - e di strategie profondamente errate.
Alcuni dei più comuni e pericolosi diversivi sono esposti di seguito. La conclusione è che ciascuno di essi è una cortina fumogena che consente di continuare a produrre emissioni e, se utilizzato su larga scala, avrà conseguenze sociali, di equità e ambientali significativamente dannose. In maniera altrettanto fondamentale, distraggono dalla rapida attuazione delle soluzioni reali necessarie.


Bruciare alberi o biomassa (bioenergia):

Inventarsi che la combustione degli alberi per produrre bioenergia sia una forma di energia rinnovabile neutra al carbonio, e quindi una soluzione "a zero netto".
L'evidenza suggerisce che la combustione di alberi emette più emissioni di gas a effetto serra rispetto al carbone o al gas naturale, se si tiene conto del ciclo di vita delle emissioni e se viene attuata su scala commerciale
.36 37 38
Se effettuata [in base] alla scala suggerita dai grandi inquinatori, la combustione di alberi per l'energia rischia anche di cedere il passo al land grabbing, alla perdita di biodiversità ed alla violazioni dei diritti dei popoli indigeni, delle comunità locali, delle donne, e delle comunità in prima linea.39 

Cattura e stoccaggio del carbonio (CCS):

Una delle due proposte tecnologiche che compongono il BECCS (vedi sotto) - chiamata Cattura e Stoccaggio del Carbonio (Carbon Capture and Storage - CCS) o Cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (Carbon Capture, Utilization and Storage - CCUS) - è l’asserzione dei grandi inquinatori che va bene continuare a inquinare se riescono in qualche modo a risucchiare l'anidride carbonica e immagazzinarla nel terreno o usarla in altre produzioni per posticipare le emissioni.
Tuttavia, quasi tutte le CCS esistenti sono utilizzate al servizio dell'Enhanced Oil Recovery (EOR), un processo sviluppato dall'industria petrolifera per raggiungere riserve petrolifere profonde che altrimenti sarebbero inaccessibili e non redditizie.
40

"Per questo motivo, il rebranding della cattura e dello stoccaggio del carbonio è fuorviante, perché ritrae la CCS come un beneficio netto per il clima quando viene utilizzata principalmente per sfruttare più petrolio e perché il processo stesso richiede combustibili fossili per svolgere e alimentare la CCS. Il consumo di combustibili fossili potrebbe aumentare fino al 40 per cento."41
 

Bioenergia e cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS):

Una combinazione di due tecnologie teoriche su larga scala che coinvolgono la coltivazione e la combustione di biomassa - come gli alberi - per produrre energia e poi contemporaneamente risucchiare le emissioni dall'aria e in qualche modo stoccarle sotto terra con il Carbon Capture and Storage (CCS).
Non solo non è dimostrato che sia energeticamente ed ecologicamente valido e quindi essenzialmente garantito da un fallimento, ma è anche una minaccia per i diritti umani, la giustizia ambientale, e la sicurezza alimentare data la quantità di terreno che sarebbe necessario per crescere abbastanza biomassa da bruciare, nonché il particolato e l'inquinamento nocivo che derivano dalla combustione della biomassa per produrre energia.
42 43
Come per la CCS, i grandi inquinatori intendono utilizzare questo processo non solo per continuare a inquinare, ma anche per migliorare il recupero del petrolio (Enhanced Oil Recovery - EOR) e raggiungere ed estrarre il petrolio in luoghi difficili, portando a ulteriori emissioni.

Mercati del carbonio:

Questi [sistemi] permettono ai grandi inquinatori di continuare a inquinare e presumibilmente raggiungere le loro riduzioni di emissioni acquistando "crediti di carbonio" da altri paesi o attori che hanno contribuito meno al cambiamento climatico.
Hanno dimostrato di portare a frodi e speculazioni, e non hanno ridotto sostanzialmente le emissioni.
44 45
Non solo cercano di compensare le emissioni dopo il fatto e non riescono a rendere responsabili i grandi inquinatori, ma spesso forniscono un'ulteriore opportunità di fare soldi per le imprese. Ad esempio, la stessa Cargill sta cercando di diventare uno sviluppatore di compensazioni di carbonio, vendendo questi sistemi pericolosi ad altri.46 47

Cattura diretta dell'aria (DAC):

[Si tratta dell’] idea che i grandi inquinatori possano continuare a inquinare e sviluppare tecnologie che risucchiano l'anidride carbonica dall'aria.
Come la BECCS, questa tecnologia non è testata su larga scala, è molto rischiosa ed estremamente energivora 48
 ed è improbabile che funzioni mai alla scala richiesta sulla tempistica necessaria in modo equo. 49

Per immagazzinare l'anidride carbonica una volta estratta dall'atmosfera, la tecnologia DAC probabilmente dovrà lavorare in combinazione con CCS o CCUS.
È quindi ulteriormente dipendente da altre tecnologie che non potranno mai essere efficaci su [larga] scala.

 

Soluzioni basate sulla natura (NBS):

Quando viene utilizzato dai grandi inquinatori, questo è un nuovo nome per la vecchia idea di promuovere piantagioni su larga scala e progetti di conservazione come "compensazioni" per continuare l’uso di combustibili fossili.
È usato dai grandi inquinatori per mercificare la natura, consentendo a una società o a un governo di compensare le loro emissioni finanziando progetti volti ad assorbire le emissioni di carbonio (creando pozzi di assorbimento del carbonio attraverso, ad esempio, monocolture e altre forme di rimboschimento e pratiche agricole), e sostenendo che la rimozione del carbonio attraverso questi progetti può bilanciare i loro alti livelli di emissioni.
Molti di questi sistemi sono stati ampiamente screditati e hanno dimostrato non solo di non riuscire a compensare le emissioni in questione, o solo temporaneamente,50 ma anche spesso di portare a violazioni dei diritti umani.
51 52

Compensazioni di carbonio:

L'idea che un soggetto inquinante possa "annullare" le proprie emissioni investendo in progetti che immagazzinano o riducono il carbonio - come i sistemi di "conservazione" delle foreste che spesso sgomberano le comunità, sostenendo di ridurre la deforestazione che di solito è insignificante, non permanente o verificabile, così come le piantagioni monocolturali che una volta tagliate per il legname, riemettono il biossido di carbonio in atmosfera.
Questi metodi hanno dimostrato di non fornire benefici reali 53
, e di rischiare gli stessi abusi sulle persone e sull'ambiente.


Idrogeno:

Questo è l'ultimo proiettile d'argento promosso dai grandi inquinatori, quelli che sostengono che decarbonizzeranno l'economia. Ma in realtà, la grande campagna pubblicitaria sull'idrogeno da parte delle industrie riguarda la garanzia di poter continuare i soliti affari.
I grandi inquinatori insistono sul fatto che l'idrogeno è verde e sarà prodotto utilizzando elettricità rinnovabile, ma a livello globale meno dello 0,1 per cento della produzione di idrogeno è verde 54 ,con il resto proveniente principalmente dal gas fossile.
I grandi inquinatori sostengono che la tecnologia CCUS renderà l'idrogeno pulito e a basso tenore di carbonio, pur mantenendo i loro modelli di business distruttivi, e anche ricevendo enormi sussidi pubblici per farlo.55

Anche il cosiddetto idrogeno verde è molto problematico: i paesi del Nord e le loro società stanno progettando di sfruttare le comunità del Sud e le loro risorse per produrlo per il proprio consumo verde. L'idrogeno è attualmente il puntello principale all'interno dei piani per lo "zero netto" di tutte le transnazionali petrolifere e del gas.56 

(1. Continua)

* Traduzione Ecor.Network
** Photo thekirbster (Flickr)


The Big Con. How Big Polluters are advancing a “net zero” climate agenda to delay, deceive, and deny
di Jesse Bragg, Rachel Rose Jackson, Souparna Lahiri
Corporate Accountability International, Global Forest Coalition and Friends of the Earth International, in collaboration with Corporate Europe Observatory and other groups, 2021 - 24 pp.

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NOTE:

1) United Nations, “Natural disasters occurring three times more often than 50 years ago: new FAO report,” March 18, 2021, https://news.un.org/en/story/2021/03/1087702

2) World Meteorological Organization, “State of the Global Climate 2020,” April 20, 2021, https://public.wmo.int/en/our-mandate/climate/wmo-statement-state-of-global-climate

3) Sudhanshu Malhotra, “2021’s Climate Emergencies,” Greenpeace, May 3, 2021, https://www.greenpeace.org/international/story/47545/climate-emergencies-in-2021/

4) “Thousands flee homes as storm Dujuan hits southern Philippines,” Aljazeera, February 21, 2021, https://www.aljazeera.com/news/2021/2/21/tens-of-thousands-evacuated-as-storm-hits-southern-philippines

5) Richard Martin-Barton, “Strongest tropical cyclone ever recorded for April hits Pacific,” The Guardian, April 29, 2021, https://www.theguardian.com/weather/2021/apr/29/strongest-tropical-cyclone-ever-recorded-for-april-hits-pacific-philippines

6) Erum Salam, “Millions without power and 21 dead as ferocious winter weather sweeps US,” The Guardian, February 17, 2021, https://www.theguardian.com/us-news/2021/feb/16/texas-weather-snow-storm-latest-news-power-outages-deaths

7) Jason Beaubien, “Locust Swarms Threaten Parts Of East Africa,” NPR, January 19, 2021, https://www.npr.org/2021/01/19/958543535/locust-swarms-threaten-parts-of-east-africa?t=1620900598220

8) Hannah Beech and Muktita Suhartono, “Floods and Mudslides in Eastern Indonesia Leave at Least 41 Dead,” The New York Times, April 4, 2021, https://www.ny-times.com/2021/04/04/world/asia/floods-landslides-indonesia.html

9) Fiona Harvey, “Young People Resume Global Climate Strikes Calling for Urgent Action,” The Guardian, September 25, 2020, https://www.theguardian.com/environment/2020/sep/25/young-people-resume-global-climate-strikes-calling-urgent-action-greta-thunberg

10) “Climate change: Protesters stage sit in at UN climate talks,” BBC News, December 12, 2019, https://www.bbc.co.uk/news/av/world-europe-50756133

11) “Commitments to Net Zero Double in Less Than a Year,” United Nations Climate Change, September 21, 2020, https://unfccc.int/news/commitments-to-net-zero-double-in-less-than-a-year

12) United Nations, “2021 Must be Year World Leaps into Net-Zero Future, Secretary-General Tells High Level Climate Meeting, Outlining Six Strategies,” December 8, 2020, https://www.un.org/press/en/2020/sgsm20480.doc.htm

13) Friends of the Earth International, “Chasing Carbon Unicorns: The deception of carbon markets and “net zero,” February 2021, https://www.foei.org/resources/publications/chasing-carbon-unicorns-carbon-markets-net-zero-report

14) Nathan Thanki, “Not Zero: How “Net Zero” Targets Disguise Climate Inaction,” Global Campaign to Demand Climate Justice, November 18, 2020, https://demand-climatejustice.org/2020/11/18/not-zero-how-net-zero-targets-disguise-climate-inaction/

15) Friends of the Earth International, “Chasing Carbon Unicorns: The deception of carbon markets and “net zero,” February 2021, https://www.foei.org/resources/publications/chasing-carbon-unicorns-carbon-markets-net-zero-report

16) “ActionAid, Corporate Accountability, Friends of the Earth International, Global Campaign to Demand Climate Justice, Third World Network (TWN), and WhatNext?, “Not Zero: How ‘net zero’ targets disguise climate inaction,” October 2020, https://www.corporateaccountability.org/wp-content/uploads/2020/10/NOT-ZERO-How-net-zero-targets-disguise-climate-inaction-FINAL.pdf

17) “Carbon Majors,” Climate Accountability Institute, accessed May 16, 2021, https://climateaccountability.org/carbonmajors.html

18) Tess Riley, “Just 100 companies responsible for 70% of global emissions, study says,” The Guardian, July 10, 2017, https://www.theguardian.com/sustainable-business/2017/jul/10/100-fossil-fuel-companies-investors-responsible-71-global-emissions-cdp-study-climate-change

19) M. Crippa, E. Solazzo, D. Guizzardi, F. Monforti-Ferrario, F. N. Tubiello, and A. Leip, “Food Systems Are Responsible for a Third of Global Anthropogenic GHG Emissions,” Nature Food 2, no. 3 (2021): 198–209, https://doi.org/10.1038/s43016-021-00225-9

20) “Contribution of the global aviation sector to achieving Paris Agreement climate objectives,” Climate Action Network (CAN) and International Coalition for Sustainable Aviation (ICSA), accessed May 16, 2021, https://unfccc.int/sites/default/files/resource/156_CAN%20ICSA%20Aviation%20TD%20submission.pdf

21) Michael Le Page, “Logging study reveals huge hidden emissions of the forestry industry,” New Scientist, September 10, 2019, https://www.newscientist.com/article/2215913-logging-study-reveals-huge-hidden-emissions-of-the-forestry-industry/

22) Eric Pandey, “The climate stakes of speedy delivery,” Axios, June 21, 2019, https://www.axios.com/fast-delivery-climate-change-amazon-walmart-target-40d0b733-ad06-4b88-9a07-5ac9b6a5c03b.html

23) Laurie Clarke, “Big Tech’s carbon problem,” New Statesman, November 26, 2020, https://www.newstatesman.com/spotlight/energy/2020/11/big-techs-carbon-problem

24) Corporate Accountability, “Polluting Paris: How Big Polluters are undermining global climate policy,” 2017, https://www.corporateaccountability.org/wp-content/uploads/2017/10/PollutingParis_COP23Report_2017.pdf

25) Corporate Europe Observatory, “Yara: Poisoning our soils, burning our planet: A profile of EU lobbying by the Norwegian fertilizer company,” Corporate Europe Observatory, September 17, 2019, https://corporateeurope.org/en/2019/09/yara-poisoning-our-soils-burning-our-planet

26) Tamar Lawrence-Samuel, Rachel Rose Jackson, and Nathan Thanki, “13. The pivot point: realizing Sustainable Development Goals by ending corporate capture of climate policy,” Spotlight on Sustainable Development (2017), https://www.2030spotlight.org/en/book/1165/chapter/13-pivot-point-realizing-sustainable-development-goals-ending-corporate-capture

27) Influence Map, “Big Oil’s Real Agenda on Climate Change: How the oil majors have spent $1Bn since Paris on narrative capture and lobbying on climate,” Influence-Map, March 2019, https://influencemap.org/report/How-Big-Oil-Continues-to-Oppose-the-Paris-Agreement-38212275958aa21196dae3b76220bddc

28) Neela Baneerjee, John Cushman Jr. David Hasemeyer, and Lisa Song, “CO2’s Role in Global Warming Has Been on the Oil Industry’s Radar Since the 1960s,” Inside Climate News, April 13, 2016, https://insideclimatenews.org/news/13042016/climate-change-global-warming-oil-industry-radar-1960s-exxon-api-co2-fossil-fuels

29) Damian Carrington and Jelmer Mommers, “‘Shell knew’: oil giant’s 1991 film warned of climate change danger,” The Guardian, February 28, 2017, https://www.theguardian.com/environment/2017/feb/28/shell-knew-oil-giants-1991-film-warned-climate-change-danger

30) “#ExxonKnew,” Exxon Knew, accessed May 16, 2021, https://exxonknew.org

31) Dave Cooke, “Automakers Turn to Climate Deniers in Quest to Lower Fuel Economy Regulations,” Union of Concerned Scientists, March 19, 2018, https://blog.ucsusa.org/dave-cooke/automakers-turn-to-climate-deniers-in-quest-to-lower-fuel-economy-regulations

32) Robinson Meyer, “A Major but Little-Known Supporter of Climate Denial: Freight Railroads,” The Atlantic, December 13, 2019, https://www.theatlantic.com/science/archive/2019/12/freight-railroads-funded-climate-denial-decades/603559/

33) Bob Burton, “The Airline Industry’s Global Warming Denial,” PR Watch, December 1, 2009, https://www.prwatch.org/node/8720

34) “Utilities Knew: Documenting Electric Utilities’ Early Knowledge and Ongoing Deception on Climate Change From 1968-2017,” Energy and Policy Institute, July 2017, https://www.energyandpolicy.org/utilities-knew-about-climate-change/

35) Timothy A. Wise, “Big Ag Is Sabotaging Progress on Climate Change,” Wired, August 28, 2019, https://www.wired.com/story/big-ag-is-sabotaging-progress-on-climate-change/

36) Michael Grunwald, “The ‘Green Energy’ That Might Be Ruining the Planet,” Politico, March 26, 2021, https://www.politico.com/news/magazine/2021/03/26/biomass-carbon-climate-politics-477620

37) Qun Yi, Yingjie Zhao, Yi Huang, Guoqiang Wei, Yanhong Hao, Jie Feng, Usama Mohamed, Mohamed Pourkashanian, William Nimmo, Wenying Li, “Life cycle energy-economic-CO2 emissions evaluation of biomass/coal, with and without CO2 capture and storage, in a pulverized fuel combustion power plant in the United Kingdom,” Applied Energy 25, no.225 (2018): 258-272, https://doi.org/10.1016/j.apenergy.2018.05.013

38) “Letter Regarding Use of Forests for Bioenergy,” Woodwell Climate Research Center, February 11, 2021, https://www.woodwellclimate.org/letter-regarding-use-of-forests-for-bioenergy/

39) Rachel Smolker, “Wood Bioenergy: Green Land Grabs For Dirty ‘Renewable’ Energy,” Biofuelwatch (2013), https://globalforestcoalition.org/wp-content/uploads/2013/10/GFC-wood-bioenergy-update-FINAL-OCT.pdf

40) “Carbon Capture and Storage (CCS),” Geoengineering Monitor (January 2021): 1-4, https://www.geoengineeringmonitor.org/wp-content/uploads/2021/04/carbon-capture-and-storage.pdf

41) “Expanding Subsidies For Co2-Enhanced Oil Recovery: A Net Loss For Communities, Taxpayers, And The Climate,” OilChange International (October 2017): 1-12, http://priceofoil.org/content/uploads/2017/10/45q-analysis-oct-2017-final.pdf

42) “BECCS: A Dangerous Distraction,” ActionAid (2019), https://www.actionaidusa.org/wp-content/uploads/2019/06/BECCS-Explainer.pdf

43) “Six problems with BECCS,” Fern, September 15, 2018, https://www.fern.org/publications-insight/six-problems-with-beccs-57/

44) Corporate Accountability, “Polluting Paris: How Big Polluters are undermining global climate policy,” 2017, https://www.corporateaccountability.org/wp-content/uploads/2017/10/PollutingParis_COP23Report_2017.pdf

45) Friends of the Earth International, “Chasing Carbon Unicorns: The deception of carbon markets and “net zero,” February 2021, https://www.foei.org/resources/publications/chasing-carbon-unicorns-carbon-markets-net-zero-report

46) Cargill, “Careers: Global carbon offset business development,” May 15, 2021, https://careers.cargill.com/job/geneva/global-carbon-offset-business-development/23251/8079897760

47) Cargill, “Understanding carbon offsets,” Accessed May 25, 2021, https://www.cargill.com/carbon/carbon-solutions/understanding-carbon-offsets

48) “Direct CO2 capture machines could use ‘a quarter of global energy’ in 2100,” CarbonBrief, July 22, 2019, https://www.carbonbrief.org/direct-co2-capture-machines-could-use-quarter-global-energy-in-2100

49) David Roberts, “Sucking carbon out of the air won’t solve climate change,” Vox, July 16, 2018, https://www.vox.com/energy-and-environment/2018/6/14/17445622/direct-air-capture-air-to-fuels-carbon-dioxide-engineering

50) Lisa Song and James Temple, “The Climate Solution Actually Adding Millions of Tons of CO2 Into the Atmosphere,” ProPublica, April 29, 2021.

51) Connor Cavanagh, Tor A. Benjaminsen, “Virtual nature, violent accumulation: The ‘spectacular failure’ of carbon offsetting at a Ugandan National Park,” Geoforum 56 no.1 (2014): 55-65, https://doi.org/10.1016/j.geoforum.2014.06.013

52) Juan Pablo Sarmiento Barletti and Anne M. Larson, “Rights abuse allegations in the context of REDD+ readiness and implementation: A preliminary review and proposal for moving forward,” Center for International Forestry Research no. 190 (2017): 2-8, https://doi.org/10.17528/cifor/006630

53) Grayson Badgley, Jeremy Freeman, Joseph Hamman, Barbara Haya, Anna Trugman, William R L Anderegg, and Danny Cullenward, “Systematic over-crediting of forest offsets” CarbonPlan, April 29, 2021, https://carbonplan.org/research/forest-offsets-explainer

54) “The Future of Hydrogen,” IEA, June 2019, https://www.iea.org/reports/the-future-of-hydrogen.

55) Corporate Europe Observatory, “The Hydrogen Hype: Gas industry fairy tale or climate horror story?”, 2020, https://corporateeurope.org/sites/default/files/2020-12/hydrogen-report-web-final_3.pdf

56) Corporate Europe Observatory, “The Hydrogen Hype: Gas industry fairy tale or climate horror story?”, 2020, https://corporateeurope.org/sites/default/files/2020-12/hydrogen-report-web-final_3.pdf

 

07 luglio 2022 (pubblicato qui il 12 luglio 2022)