Proponiamo oggi la lettura di un’interessante raccolta di contributi analitici sull’appropriazione delle risorse naturali da parte del capitale privato in Argentina, Brasile, Colombia, Perù ed Ecuador.
“Apropiación diferencial de recursos naturales, acaparamiento y conflictos sociales en América Latina” riunisce i saggi di undici autrici e autori - María Guillermina Díaz, Nicolás Forlani, Federica Giunta, Juanita Melo Guzmán, Franco Gastón Lucero, Gabriela Inés Maldonado, Martina Neuburger, Fernando Ruiz Peyré, Mario Schenk, Tobias Schmitt, Carlos Sosa – che ci introducono alla categorizzazione teorica del tema, descrivono e analizzano la violenza estrattiva, il ruolo dello Stato, i conflitti urbani e rurali, la costruzione di resistenze e di identità collettive.
Di seguito riportiamo l’introduzione delle curatrici Gabriela Inés Maldonado e Martina Neuburger, tradotta in italiano da Marina Zenobio per Ecor.Network.
L'accelerazione e l'intensità dei cambiamenti dell'economia neoliberale, in particolare in America Latina, e l'espansione delle esportazioni di risorse naturali a scapito di una crescente “reprimarizzazione*” dell'economia, hanno portato ad una metamorfosi senza precedenti nella storia sociale della natura. I processi attualmente conosciuti come land grabbing, green grabbing e blue grabbing sono diventate forme rinnovate di accaparramento delle più diverse risorse naturali caratterizzate, tra l'altro, da una forte influenza del capitale finanziario. La conseguenza è stata il moltiplicarsi di conflitti generati dalle attività estrattive (a causa, tra l'altro, dell'espansione di modelli di produzione agricola come l'agrobusiness, la perdita di boschi originari, il danno a forme alternative di uso del suolo, la riduzione della biodiversità degli ecosistemi) e sono emersi criteri alternativi, generalmente sostenuti dalle comunità indigene e contadine e dai movimenti socio-ambientali, che pensano alla Natura da un punto di vista del Buon Vivere, dell'agroecologia, dell'economia solidale. Su questa linea, il paradigma dell'Ecologia Politica invita a riflettere sul criterio che guida i processi di appropriazione differenziale delle risorse naturali, la distribuzione territoriale del degrado ambientale, i conflitti e i movimenti sociali che ne derivano.
L'obiettivo di questo libro, attraverso diverse letture situate (o attualizzate, ndt), è quello di generare istanze di riflessione che invitano a riconoscere quei tratti comuni che spiegano la problematica ambientale dei paesi latinoamericani, ma anche a riconoscere le particolarità e le singolarità di ogni luogo caratterizzato, tra l'altro, dalla coniugazione di attori, oggetti, storie, cultura, immaginari. Riteniamo che questa varietà non dovrebbe essere vista come una deviazione da ciò che ci si aspetta, dato che i processi generali non funzionano mai in una forma pura; è l'articolazione locale/globale che produrrà risultati qualitativamente diversi nei diversi territori espressi, in definitiva, nella coesistenza di temporalità e territorialità multiple.
Tutti i lavori qui presentati si basano da un lato sulle relazioni presentate e discusse al 56° Congresso Internazionale degli Americanisti, tenutosi a Salamanca (Spagna) nel luglio 2018 nell'ambito del Simposio intitolato “Appropriazione differenziale delle risorse naturali, accaparramento delle terre e conflitti sociali in America Latina”, coordinato dalle dottoresse Gabriela Inés Maldonado e Martina Neuburger; ma d'altro canto si basano anche sui risultati di ricerche eseguite da membri del team del Dipartimento di Geografia dell'Università Nazionale di Río Cuarto (Argentina) e dell'Istituto di Geografia dell'Università di Amburgo (Germania). In questo modo riunisce le produzioni dei ricercatori dell'Istituto di studi sociali, territoriali ed educativi (CONICET-UNRC, Argentina), del Dipartimento di Geografia dell'Università Nazionale di Río Cuarto (Argentina), dell'Istituto di Geografia dell'Università di Amburgo (Germania), dell'Istituto di Geografia dell'Università di Innsbruck (Austria), dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università Libera di Berlino (Germania), dal Centro di Studi e Consulenze Sociali (CEAS) e Azione Ecologica dell'Ecuador, e dal Dipartimento di Antropologia dell'Università di Brasilia (Brasile).
Il primo capitolo, intitolato “Territorio, risorse naturali e conflittualità sociale”, scritto da Gabriela Inés Maldonado e Martina Neuburger, mira a fornire una revisione e una discussione teorica delle categorie centrali che forniscono un quadro generale e integrante per i diversi studi di caso qui presentati. In questo senso vengono analizzate categorie come il territorio, la divisione territoriale del lavoro, lo sviluppo geografico disuguale, le narrazioni legate alla globalizzazione, la mercificazione della natura, l'appropriazione delle risorse naturali e l'emergere di conflittualità socio-ambientale.
Il capitolo 2 si intitola “L'appropriazione contestata - il ruolo contraddittorio dello Stato nei conflitti per la terra. Un'analisi di un caso dal nord del Brasile”, di Mario Schenk. L'autore segnala l'esistenza di una crescente conflittualità sull'uso e l'appropriazione della terra e che lo Stato, in diverse forme e occasioni, è coinvolto in questi conflitti al punto che sembra incentivarli o promuoverli attraverso programmi di sviluppo e infrastrutture rurali, oppure attraverso la formalizzazione dei diritti di proprietà. Per questo l'obiettivo del capitolo è quello di esplorare la complessità e l'inconsistenza dell'azione dello Stato in conflitti legati alla terra. Schenk analizza in particolare un conflitto sull'appropriazione della terra che esiste dal 2017 nel nord del Brasile, a Gleba Tauá, stato di Tocantis.
Il terzo capitolo si intitola “Nella contingenza dell'ordine: antagonismi, azione collettiva agroecologica” ed è scritto da Nicolás Forlani. L'autore sottolinea che a partire dall'approccio dell'egemonia di Ernesto Laclau e Chantal Mouffe, è possibile concepire il carattere indeterminato di qualsiasi ordine sociale, da qui la possibilità di una sua dislocazione basata su relazioni antagoniste tra gli esclusi nell'operazione egemonica e lo stesso blocco di potere. In questo modo, attraverso uno studio di caso realizzato nella città di Río Cuarto (Córdoba, Argentina), si propone di riconoscere l'ordine dell'agrobusiness come frutto di un'operazione egemonica dispiegata da molteplici dispositivi e il suo incontro con diverse modalità di azione collettiva in resistenza che propongono l'agroecologia come proposta di superamento.
Tobias Schmitt è l'autore del quarto capitolo intitolato “Il cambiamento globale e le condizioni socio-naturali della siccità nel nord-est del Brasile”. Nel suo articolo l'autore problematizza le narrazioni che enfatizzano i limiti naturali dei processi di sviluppo, quelle stesse narrazioni che nascondono le relazioni di potere legate alla costruzione del territorio, che spiegano la produzione reciproca di società e natura nell'intreccio di quelle che lui chiama “condizioni socio-naturali”. In questo modo, attraverso l'analisi di ciò che sta accadendo nel Nordest brasiliano riguardo all'acqua, mostra l'impatto che la sua gestione, presentata come economicamente efficiente, può avere sulle condizioni locali.
Il capitolo 5 è intitolato “I conflitti ambientali, espressione dei processi di appropriazione differenziale delle risorse e l'ingiustizia socio-ambientale. Il caso dell'attività di estrazione di aggregati nella città di Río Cuarto, Argentina”, scritto da Franco Gastón Lucero. In questo capitolo, attraverso un caso di studio legato all'estrazione di aggregati nel Río Cuarto, l'autore riflette su come le situazioni di conflitto ambientale, latenti nello spazio urbano della città di Río Cuarto (Córdoba, Argentina), evidenzino processi di appropriazione differenziale delle risorse e l'ingiustizia socio-ambientale nella costruzione del territorio.
Il capitolo 6 è scritto da Federica Giunta e si intitola “Proposta di riparazione integrale nell'Amazzonia Nord-ecuadoriana: riappropriazione dell'identità culturale e riparazione dello stato di salute delle comunità colpite dall'attività estrattiva della compagnia Chevron-Texaco”. L'articolo si concentra sugli aspetti legati all'impatto delle attività di esplorazione ed estrazione del petrolio nell'Amazzonia Nord-ecuadoriana, iniziate dalla compagnia transnazionale Texaco (ora Chevron) tra gli anni '60 e '90, e continuate da varie compagnie fino ad oggi. Attraverso una ricerca che coinvolge 133 comunità dell'area di studio, l'autrice analizza gli impatti dell'attività su acqua, aria, suolo, relazioni sociali, territorio e salute della popolazione coinvolta.
María Guillermina Diaz è l'autrice del capitolo 7 che si intitola “Mega-estrazione metallifera e movimenti sociali in Argentina. Il caso dell'Assemblea Cittadina per la Vita di Chilecito, La Rioja, Argentina”. Attraverso lo studio dell'Assemblea Cittadina per la Vita di Chilecito (La Rioja, Argentina), in questo capitolo Diaz analizza come si traduca sul territorio la lotta per le risorse naturali, creando identità collettive che cercano un riconoscimento costante e la definizione di giustizia ambientale basata sull'esistenza di uno scambio ecologico ineguale.
L'ottavo capitolo è scritto da Juanita Melo Guzmán e si intitola “Dopo il boom dell'oro. Organizzazione e resistenza nella comunità nera di El Hoyo, Patía (Cauca, Colombia)”. Qui l'autrice studia la comunità nera di El Hoyo, Patía, situata nel sud-ovest della Colombia. Per oltre dieci anni questa comunità è direttamente colpita dalle dinamiche di violenza, sfollamento ed espropriazione che l'estrazione meccanizzata illegale dell'oro sta causando nel territorio, in un contesto di conflitto armato interno e di abbandono da parte dello Stato. In questo modo analizza il processo e le strategie legali e quotidiane di organizzazione, mobilitazione e resistenza sviluppate dalla comunità.
Il capitolo 9, intitolato “Formalizzazione in tempi di Minamata: sfide per l'estrazione dell'oro artigianale e su piccola scala nell'arena delle risorse in Perù”, è scritto da Fernando Ruiz Peyré e Carlos Sosa. Gli autori, basandosi sul caso del Perù, analizzano le implicazioni della Convenzione di Minamata sul mercurio per il settore dell'estrazione artigianale dell'oro e i suoi potenziali effetti sulla gestione della risorsa. La Convenzione di Minamata è una convenzione delle Nazioni Unite firmata nel 2013 da 92 paesi che cerca, attraverso misure vincolanti, di ridurre l'inquinamento dovuto all'uso del mercurio e dei suoi composti.
Infine chiudiamo questa proposta con una sezione volta a condividere l'esperienza emersa dalla presentazione e discussione della maggior parte dei lavori qui raccolti, per riflettere sui tratti comuni che spiegano le territorialità e temporalità legate all'uso delle risorse naturali in America Latina, e convocandoci (e provocandoci) a pensare a forme alternative che siano attraversate da veri processi di giustizia socio-territoriale.
Sulla base di un lavoro interdisciplinare e interistituzionale prodotto da diverse reti accademiche, l'obiettivo di questo libro è dibattere, attraverso studi di caso sviluppati in Argentina, Brasile, Colombia, Perù e Ecuador, sulle forme di appropriazione delle risorse naturali, le trasformazioni territoriali, i conflitti e i movimenti sociali generati, i criteri egemonici e le alternative da questo sprigionate.
In ultimo, e non perché meno importante, vogliamo ringraziane in particolar modo la Dottoressa Lucrecia Wagner e il Dottor Edgardo Carniglia per la fiducia riservata a questa proposta, fiducia senza la quale questo libro non sarebbe stato possibile.
Gabriela Inés Maldonado y Martina Neuburger
*La reprimarizzazione è un termine che si riferisce al ritorno dei paesi a settori primari dell'economia. Un macro settore che riguarda agricoltura, allevamento, pesca, industria mineraria e forestale (ndt).
Traduzione: Marina Zenobio
Apropiación diferencial de recursos naturales, acaparamiento y conflictos sociales en América Latina
Gabriela Inés Maldonado y Martina Neuburger (a cura di)
UniRío editora. Universidad Nacional de Río Cuarto, Argentina, 2019 - 238 pp.
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Questo testo si presenta come un lavoro accademico interistituzionale e interdisciplinare. Vengono qui raccolti, da un lato, alcuni dei paper presentati al 56° Congresso Internazionale degli Americanisti e, dall'altro, i contributi di tre gruppi di ricerca appartenenti ai Dipartimenti o Istituti di Geografia dell'Università di Amburgo (Germania), il Università di Innsbruck (Austria) e Università Nazionale di Río Cuarto (Argentina).
Il testo propone di discutere sulle forme di appropriazione delle risorse naturali, sulla base dei casi analizzati di Argentina. Brasile, Colombia, Perù ed Ecuador. In America Latina, l'80% dei conflitti sociali è legato alle forme di appropriazione e utilizzo delle risorse naturali. Pur essendo un problema con una lunga storia, l'accelerazione e l'intensità dei cambiamenti dell'economia neoliberista, hanno portato a nuove forme di accaparramento delle più diverse risorse naturali, caratterizzate da una forte incidenza di capitale finanziario, questione che motiva gli studi qui presentati.
La presente propuesta se presenta como un trabajo académico interinstitucional e interdisciplinario. Aquí se compilan, por un lado, algunos de los trabajos presentados en el 56.º Congreso Internacional de Americanistas y, por otro, aportes de tres grupos de investigación pertenecientes a los Departamentos o Institutos de Geografía de la Universidad de Hamburgo (Alemania), la Universidad Innsbruck (Austria) y la Universidad Nacional de Río Cuarto (Argentina).
Apropiación diferencial de recursos naturales, acaparamiento y conflictos sociales en América Latina se propone debatir sobre las formas de apropiación de recursos naturales, a partir de casos estudiados de Argentina. Brasil, Colombia, Perú y Ecuador. En América Latina, el 80 % de la conflictividad social se encuentra vinculada con las formas de apropiación y uso de los recursos naturales. Pese a ser una problemática de trayectoria, la aceleración e intensidad de los cambios de la economía neoliberal han hecho que se evidencien nuevas formas de acaparamiento de los más diversos recursos naturales, caracterizadas por una fuerte incidencia del capital financiero, cuestión que motiva los estudios aquí presentados.