Il 24 febbraio alle h. 17.00 (h. 11.00 per l'America Latina) avremo la possibilità di ascoltare voci di resistenza di due continenti nel corso del webinar “ESTRATTIVISMO E PANDEMIA. Estrattivismo, conflitti e resistenza durante la crisi pandemica. Un dibattito tra movimenti di Europa e America Latina”.
In particolare il dibattito si articolerà sulla dimensione internazionale dei seguenti aspetti :
- L'intensificazione delle attività estrattive in tempi di pandemia;
- l'esclusione dai lockdown delle attività estrattive, spesso classificate come essenziali;
- Il peggioramento delle leggi repressive, e l'uso delle norme anticontagio per colpire le proteste;
- L'esposizione degli attivisti e delle attiviste arrestat* ai rischi, comuni a tutte le persone in detenzione, connessi all'estendersi dell'epidemia nelle carceri;
- L'attuazione generalizzata, in tempo di pandemia, di controriforme ambientali;
- le resistenze e le lotte al tempo della pandemia;
- Le conseguenze dei lockdown sulle possibilità di controllo dei territori da parte delle popolazioni, e sulle possibilità di difenderli;
- L'intensificarsi, con il pretesto della pandemia, della militarizzazione dei territori;
- L'aumento della violenza contro gli attivisti, sia illegale (esecuzioni extragiudiziali in America Latina) che "legale" (cariche della polizia, criminalizzazione giudiziaria).
Al dibattito interverranno:
- Patricia Gualinga, difensora dell’ambiente e dei popoli indigeni dell'amazzonia ecuadoriana. E' interna da anni alla resistenza indigena contro lo sfruttamento petrolifero nei territori ancestrali, subendo minacce e aggressioni per la sua attività. Ha ricoperto il ruolo di responsabile degli affari esteri del popolo Kichwa di Sarayaku. E' attualmente giudice del Tribunale Internazionale dei Diritti della Natura.
- Francia Márquez Mina, attivista afrocolombiana per i diritti umani e futura candidata alla presidenza della Colombia. Attiva fin dall'adolescenza nei movimenti per la difesa della natura e delle comunità nella provincia del Cauca, la sua esperienza di lotta parte dal contrasto al progetto di deviazione del fiume Ovejas verso la diga Salvajina. Continua contro l'espulsione di 6000 abitanti dalla sua comunità a favore di un'impresa mineraria, e con la lotta contro l'estrazione aurifera illegale. Insieme ad altre donne organizza la 'mobilitazione delle donne nere per la tutela della vita e dei territori ancestrali', e una marcia attraverso il paese fino a Bogotà. Nel 2015 viene invitata a partecipare al processo di pace a L’Avana fra il governo colombiano e le FARC, per parlare dell’impatto del conflitto armato su afrocolombiani, donne e comunità indigene e contadine. Le vengono attribuiti riconoscimenti importanti, come il National Human Rights Award e il Premio Goldman. Assieme ad altri leader sociali subisce un attacco armato nel 2019.
- Paola Ortiz, attivista del collettivo Yasunidxs /Ecuador, interna alla mobilitazione che ha portato alla vittoria del referendum popolare di Cuenca del 7 febbraio, dove la popolazione ha rifiutato a stragrande maggioranza - con oltre l’80% degli aventi diritto al voto - l’espansione delle miniere su larga scala. L'esito referendario sancisce la difesa del bacino idrografico che assicura l'approvvigionamento idrico della città, un delicatissimo ecosistema composto da ben 4200 corsi d’acqua fra i fiumi Tarqui, Yanuncay, Machángara, Tomebamba e Norcay.
- Evelyn Linde, AusgeCO2hlt / Germania. AusgeCO2hlt nasce nel 2011 come gruppo di base contro l'estrazione e di lignite e antracite e contro il loro uso nella produzione di energia elettrica. E' interno alle mobilitazioni dei movimenti per il clima e per la decrescita, e nelle lotte per la difesa della foresta di Hambach. Fa parte dei gruppi fondatori dell'alleanza Ende Gelände.
- Maria Teresa Messidoro, attivista No Tav / Italia. Vice presidente dell'associazione Lisangà - culture in movimento, impegnata nella solidarietà con l'America Latina e in particolare con il Salvador. Valsusina, partecipa da anni attivamente all'opposizione popolare contro la costruzione delle ferrovia ad alta velocità Torino Lione. Il movimento No TAV ha ormai raggiunto i suoi 30 anni di storia di lotta contro un'opera devastante, climalterante, foriera di militarizzazione del territorio e criminalizzazione giudiziaria.
- Alfons Perez, O.D.G. / Catalogna. L' Observatori del Deute en la Globalització (ODG) nasce dalla Red Ciudadana por la Abolición de la Deuda Externa (RCADE). E' una rete eterogenea di persone che elabora analisi critiche e campagne per la mobilitazione e trasformazione sociale, a fronte delle diseguaglianze economiche, sociali, ambientali e di genere, con i supporto della Cátedra UNESCO de Sostenibilidad de la Universitat Politècnica de Catalunya.
- Alberto Acosta, economista/Ecuador. Alberto Acosta Espinosa è fra i padri della Costituzione dell’Ecuador del 2008, l’unica a riconoscere la Natura come soggetto di diritto. Sostenitore della prima ora della Revolución Ciudadana, ha ricoperto il ruolo di Ministro dell’Energia e delle Miniere nel primo governo di Rafael Correa, prima di maturare la rottura con il Correismo su posizioni antiestrattiviste ed antiautoritarie. Attualmente è autorevole membro del Tribunale Internazionale dei Diritti della Natura.
- Coordina: Francesco Martone, redattore di ECOR.Network, nonché socio fondatore di Greenpeace Italia, membro dell'ONG Un Ponte per... e di Green Cross Italia. Collabora con Tebtebba Foundation (Indigenous Peoples' Centre for Policy Research and Education) sui temi relativi alla finanza per il clima. Attualmente portavoce della rete In Difesa Di - per i diritti umani e chi li difende . Giudice del Tribunale Permanente dei Popoli, è tra i promotori del Comitato Giustizia per i Nuovi Desaparecidos nel Mediterraneo.
El 24 de febrero a las h. 11.00 (h. 17.00 para Europa) tendremos la oportunidad de escuchar voces de resistencia de dos continentes durante el webinar “EXTRACTIVISMO Y PANDEMIA. Extractivismo, conflictos y resistencias durante la crisis pandémica. Un debate entre movimientos de Europa y América Latina”.
En particular, el debate se centrará en la dimensión internacional de los siguientes aspectos:
- la intensificación de las actividades mineras en tiempos de pandemia;
- la exclusión del bloqueo de las actividades mineras, a menudo clasificadas como esenciales;
- el empeoramiento de las leyes represivas y el uso de reglas contra el contagio para atacar las protestas;
- exposición de activist@s detenid@s a los riesgos, comunes a todas las personas detenidas, relacionados con la propagación de la epidemia en las cárceles;
- la implementación general, en tiempos de pandemia, de contrarreformas ambientales.
- resistencia y luchas en el momento de la pandemia;
- las consecuencias de los bloqueos sobre la posibilidad de control de los territorios por parte de las poblaciones y sobre las posibilidades de defenderlos;
- la intensificación, con el pretexto de la pandemia, de la militarización de los territorios;
- el aumento de la violencia contra activistas, tanto ilegales (ejecuciones extrajudiciales en América Latina) como "legales" (cargos policiales, criminalización judicial).
Al debate asistirán:
- Patricia Gualinga, defensora del medio ambiente y pueblos indígenas de la Amazonía ecuatoriana. Durante años ha sido interna a la resistencia indígena contra la explotación petrolera en territorios ancestrales, sufriendo amenazas y agresiones por su actividad. Ocupó el cargo de jefa de relaciones exteriores del pueblo Kichwa de Sarayaku. Actualmente es jueza del Tribunal Internacional de los Derechos de la Naturaleza.
- Francia Márquez Mina, activista afrocolombiana de derechos humanos y futura candidata a la presidencia de Colombia. Activa desde la adolescencia en los movimientos de defensa de la naturaleza y las comunidades de la provincia del Cauca, su experiencia de lucha parte del contraste con el proyecto de desvío del río Ovejas hacia la represa de Salvajina. Continúa en contra de la expulsión de 6000 habitantes de su comunidad actuada por una empresa minera, y con la lucha contra la minería ilegal de oro. Junto a otras mujeres organiza la 'movilización de mujeres negras por la protección de la vida y territorios ancestrales', y una marcha por todo el país hasta Bogotá. En 2015 fue invitada a participar en el proceso de paz en La Habana entre el gobierno colombiano y las FARC, para hablar sobre el impacto del conflicto armado hacia los afrocolombianos, las mujeres y las comunidades indígenas y campesinas. Recibe importantes premios, como el Premio Nacional de Derechos Humanos y el Premio Goldman. Junto a otros líderes sociales, sufre un ataque armado en 2019.
- Paola Ortiz, activista del colectivo Yasunidxs / Ecuador, interna a la movilización que condujo al triunfo del referéndum popular en Cuenca el 7 de febrero, donde la población se negó por abrumadora mayoría - más del 80% de los votantes - a la expansión minera en gran escala. El resultado del referéndum sanciona la defensa de la cuenca hidrográfica que asegura el abastecimiento de agua de la ciudad, un ecosistema muy delicado conformado por 4200 arroyos entre los ríos Tarqui, Yanuncay, Machángara, Tomebamba y Norcay.
- Evelyn Linde, AusgeCO2hlt / Alemania. AusgeCO2hlt nació en 2011 como un grupo básico contra la extracción de lignito y antracita y contra su uso en la producción de electricidad. Es interna a las movilizaciones de los movimientos por el clima y el decrecimiento y en las luchas por la defensa del bosque de Hambach. Forma parte de los grupos fundadores de la alianza Ende Gelände.
- Maria Teresa Messidoro, activista No Tav / Italia. Vicepresidente de la asociación Lisangà - culturas en movimiento, comprometida con la solidaridad hacia América Latina, en particular con El Salvador. Valsusina, participa activamente desde hace años a la oposición popular contra la construcción del ferrocarril de alta velocidad Turín-Lyon. El movimiento No TAV ha cumplido ya sus 30 años de historia de lucha contra una obra devastadora que altera el clima, presagio de la militarización del territorio y la criminalización judicial.
- Alfons Pérez, O.D.G. / Cataluña. El Observatori del Deute en la Globalització (ODG) nace de la Red Ciudadana por la Abolición de la Deuda Externa (RCADE). Es una red heterogénea de personas que elaboran análisis críticos y campañas de movilización y transformación social, frente a las desigualdades económicas, sociales, medioambientales y de género, con el apoyo de la Cátedra de Sostenibilidad de la Universitat Politècnica de Catalunya de la UNESCO.
- Alberto Acosta, economista / Ecuador. Alberto Acosta Espinosa se encuentra entre los padres de la Constitución ecuatoriana de 2008, el único que reconoce a la Naturaleza como sujeto de derecho. Partidario de la primera hora de la Revolución Ciudadana, ocupó el cargo de ministro de Energía y Minas en el primer gobierno de Rafael Correa, antes de madurar la ruptura con el correísmo en posiciones antiextractivistas y antiautoritarias. Actualmente es un miembro autorizado del Tribunal Internacional de Derechos Naturales.
- Coordinador: Francesco Martone, editor de ECOR.Network, así como socio fundador de Greenpeace Italia, miembro de la ONG Un Ponte per... y de Green Cross Italia. Colabora con la Fundación Tebtebba (Centro de Investigación de Políticas y Educación de los Pueblos Indígenas) sobre temas relacionados con las finanzas para el clima. Actualmente portavoz de la red In Difesa Di - por los derechos humanos y quienes los defienden. Juez del Tribunal Permanente de los Pueblos, es uno de los impulsores del Comité de Justicia para los Nuevos Desaparecidos del Mediterráneo.