Bonny Island è situata all'estremità meridionale dello Stato del River, nella regione nigeriana del Delta del Niger.
Nel 1978, gli abitanti di Finima, una delle sue comunità, vennero informati dal Governo Federale della Nigeria (FGN) e dalla Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC, la compagnai petrolifera statale), che sarebbero stati trasferiti per creare spazio per un progetto l’estrazione del gas e trasformazione in gas naturale liquefatto.
Il Governo Federale spiegò agli abitanti che la decisione era stata presa per il loro bene, e che il luogo dove sarebbero stati trasferiti - la Nuova Comunità di Finima - sarebbe stato una sorta di Eldorado: un paradiso sulla Terra.
Nel 1989 venne costituita la Nigeria LNG Limited, partecipata dalla NNPC, Shell Gas BV., CLEAG Limited [ELF, poi TOTAL] e AGIP International BV [in seguito ENI].
Nel 1991, una task force dell’esercito nigeriano intervenne per spostare arbitrariamente le persone dalla 'Old Finima Community' e reinsediarle nella 'New Finima Community'.
All'epoca, la 'Nuova Finima Community' era principalmente un'area paludosa di mangrovie bonificata. La nuova struttura abitativa diretta da FG-NNPC era inadeguata, non c'era quasi nessun mezzo di sostentamento per la gente. Le occupazioni tradizionali della popolazione - pesca, caccia, agricoltura, intaglio e tessitura - non potevano essere svolte in una condizione così difficile. (1)
A trent’anni di distanza, gli abitanti di Finima subiscono ancora gli impatti ambientali e sulla loro salute di questo tipo di sviluppo.
(1) Edward T. Bristol-Alagbariya, Finima Resettlement for the Nigeria LNG Project, IAIA Special Symposium on “Resettlement & Livelihoods”: Concurrent Session on “Emerging Standards, Practices & Frameworks,” Manila, Philippines, Febbraio 2017.
Effects Of Prolonged Exposure To Gas Flare On Renal Functions Status Of Adult Humans In Finima, Bonny Island
Odo, Christopher Emeka; Ikewuchi, Jude Chigozie; Ezim, Ogechukwu Eber
International Journal of Advanced Research and Publications, Volume 3 Issue 7, July 2019 - 6 pp.
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I residenti della comunità di Finima, Bonny Island, nella regione nigeriana del Delta, sono stati esposti per molti anni a condizioni ambientali pericolose causate dalle operazioni dell'industria petrolifera e del gas, in particolare dal gas flaring.
Il gas flaring è una pratica che consiste nel bruciare senza recupero energetico il gas naturale in eccesso estratto insieme al petrolio, quando risulta troppo costoso costruire infrastrutture adeguate per trasportarlo nei luoghi di consumo. Il gas combusto genera una fiamma sopra le torri petrolifere. Tale pratica è frequentemente utilizzata negli impianti industriali petroliferi, chimici e di gas naturale, nonché nei siti di estrazione di petrolio o di gas naturale.
Le emissioni del gas flaring come sottoprodotti di una combustione incompleta travolgono l'ambiente con numerosi inquinanti pericolosi. In definitiva, la contaminazione del cibo per gli umani e delle fonti d’acqua da parte di questi inquinanti, può provocare diversi gravi effetti sulla salute. I reni e il fegato, per loro natura sono principalmente minacciati dalla maggior parte degli inquinanti esterni.
Considerando le realtà sul campo e i reports sull'impatto dell'esposizione a lungo termine alle emissioni del gas flaring sia sull'uomo che sull'ambiente, è diventato imprescindibile intraprendere uno studio approfondito basato su determinati biomarcatori per evidenziare l'influenza dell'esposizione ai gas flared sulle funzioni renali degli adulti residenti a Finima, sull’ isola di Bonny. Sono stati esaminate persone che hanno risieduto per almeno 15 anni in ambienti contaminati dal gas flaring.
I valori riscontrati in questo campione sono stati confrontati con soggetti di controllo provenienti da ambienti non coinvolti nella produzione petrolifera e di gas.
Le persone esaminate (400) sono state suddivise per sesso e classi di età in un gruppo esposto ad ambienti contaminati (200) e in un gruppo di controllo (200).
Sono stati prelevati campioni di sangue e analizzati i livelli di sodio, potassio, cloruro, urea, creatinina e cistatina-C.
Gli individui esposti ad ambienti contaminati dal gas flaring presentavano livelli sierici significativamente (p<0,05) più elevati di cistatina-C, creatinina, urea, potassio, sodio e cloruro rispetto ai valori dei soggetti di controllo.
I risultati suggeriscono che una lunga esposizione a un basso livello di flare di gas può portare a significativi aumenti di biomarcatori disfunzionali dei reni, e quindi può predisporre al manifestarsi di disturbi renali.