Potrebbe sorprendere, ma le economie "sottosviluppate", dotate di abbondanti risorse naturali, non sono riuscite a risolvere i loro problemi urgenti, ovverosia povertà, disoccupazione (e sottoccupazione), elevata disuguaglianza, inequità, ecc. Nonostante le enormi risorse naturali, la sua performance economica è limitata. Dai periodi di boom ai periodi di crisi, dove fluiscono tutti i limiti strutturali. Sembra che ci sia una sorta di "maledizione dell'abbondanza" (Acosta 2009) sui "mendicanti seduti s'una panchina d'oro". Per questo Jürgen Schuldt (2005) ci provoca con la sua domanda “Siamo poveri perché ricchi di risorse naturali?” Come spiegare questa curiosa contraddizione? Quali implicazioni ha per i paesi la cui economia dipende dalla massiccia estrazione di risorse naturali? E' possibile superare questa "maledizione dell'abbondanza"?
Sebbene sia incredibile a prima vista, le prove recenti e le molte esperienze accumulate ci consentono di affermare che il "sottosviluppo" è forse correlato alla ricchezza naturale. Cioè, i paesi ricchi di risorse naturali, la cui economia è sostenuta principalmente dalla estrazione ed esportazione, trovano maggiori difficoltà a “svilupparsi”. Quindi, sembrano essere condannati al "sottosviluppo" quei paesi che hanno una dotazione sostanziale di uno o pochi prodotti primari, che sarebbero intrappolati in una logica perversa nota in letteratura come "il paradosso dell'abbondanza", "la maledizione dell'abbondanza di risorse naturali”, semplicemente, come la definisce Joseph Stiglitz (2006),“la maledizione delle risorse”. La grande disponibilità di risorse naturali che caratterizza questi paesi, in particolare minerali o petrolio, stravolge la struttura economica e l'allocazione dei fattori produttivi del paese; ridistribuisce il reddito nazionale in modo regressivo e concentra la ricchezza in poche mani. Questa situazione è aggravata da diversi processi endogeni “patologici” che accompagnano l'abbondanza di risorse naturali. In realtà questa abbondanza si è trasformata molte volte in una maledizione. Una maledizione che si può superare, non è inevitabile. Pertanto, al fine di proporre alternative che aiuteranno a superare la trappola del "sottosviluppo" e la povertà, è essenziale conoscerne i dettagli. Accertare le patologie di questa maledizione ci porta necessariamente a comprendere le modalità di accumulo che sono alla base di queste economie. E, in particolare, è opportuno analizzare a fondo una delle sue manifestazioni più marcate: l'estrattivismo. In questo contesto è fondamentale categorizzare l'estrattivismo, nonché individuarne i principali problemi o patologie, al fine di costruire proposte che consentano di affrontarlo e anche di superarlo. Gran parte della lettura di questa realtà, soprattutto per quanto riguarda le patologie dell'abbondanza di risorse naturali, si riferisce al caso dell'Ecuador, al fine di porre un'immagine concreta ai problemi strutturali che accompagnano le rendite estratte dalla Natura.
Patologías de la abundancia. Una lectura desde el extractivismo
Alberto Acosta, John Cajas Guijarro
in: “Nada dura para siempre Nada dura para siempre. Perspectivas del neo-extractivismo en Ecuador tras el boom de las materias primas” Universidad Andina Simón Bolívar, Sede Ecuador - 2016 - 35 pp.
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