Che cos'è il Middle Corridor?
Il Middle Corridor è un progetto di investimento guidato dall'Occidente, incentrato sull'estrazione di risorse naturali e sullo sviluppo delle infrastrutture. Comprende porti, oleodotti, ferrovie e strade progettate per aggirare la Russia come linea di rifornimento del petrolio, del gas naturale, dell’uranio e di altre materie prime per l'Occidente, nonché per facilitare la crescita del commercio tra la Cina e l'UE senza
ostacoli da parte di Mosca. Il Middle Corridor collegherà l'Azerbaigian e il Kazakistan attraverso il Mar Caspio, con il potenziale coinvolgimento di altri Stati dell'Asia centrale, come il Turkmenistan e l'Uzbekistan. Gli investimenti in Kazakistan collegheranno il Corridoio alla Cina e gli investimenti in Azerbaigian lo collegheranno alla Georgia ed alla Turchia, che connetteranno il Corridoio ad ovest attraverso il Mar Nero, lo stretto del Bosforo/Dardanelli e il Mar Mediterraneo.
Il progetto è ancora agli inizi, ma la sua velocità sta crescendo grazie ad organizzazioni come l’European Bank for Reconstruction and Development 1 - sostenuta dall'UE e da altri finanziamenti occidentali 2 - e l’International Tax and Investment Center, che spingono in avanti gli investimenti sul Corridoio. Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Anthony Blinken, ha anche annunciato 25 milioni di dollari di investimenti americani in Asia centrale per "diversificare le rotte commerciali e creare posti di lavoro nella regione" 3. Anche se il Middle Corridor non è specificamente menzionato, l'obiettivo dell'investimento sembra affiancarsi al progetto.
Assieme ai governi ed alle imprese occidentali ed alle istituzioni finanziarie, i governi del Kazakistan e dell’Azerbaigian hanno lavorato alacremente per promuovere il progetto con gli investitori. I presidenti di entrambi i paesi hanno concordato di "sfruttare la piena capacità" del progetto all'inizio di aprile 2023 4, e nel mese di maggio si è tenuto a Washington DC un evento – a cui ha partecipato Crude Accountability - per incoraggiare gli investimenti in Kazakistan e nel Middle Corridor, ospitato da funzionari americani e kazaki.5 Entrambi i governi considerano il potenziale economico del progetto, ma questo potenziale è superiore alle preoccupazioni ambientali locali?
Preoccupazioni ambientali e voci dal Kazakistan
Secondo Alesya Nugayeva, fondatrice di Eco-Kultura ad Almaty, la risposta è no. Quasi un terzo dei residenti di Almaty, intervistati dalla sua organizzazione sulle maggiori preoccupazioni per la comunità, ha citato come più grande preoccupazione lo stato generale dell'ambiente 6. Ciò non sorprende se si considera lo stato storico e attuale dell'attivismo ambientale nella regione.
Istituiti nel quadro della Convenzione di
Aarhus, che mira a migliorare la governance ambientale e l'accesso del pubblico alle informazioni ambientali, i 31 centri Aarhus in Asia centrale sono dedicati all'ambiente e alla sicurezza 7. La regione ospita numerose ONG che lottano per proteggere i diritti ambientali e climatici, e ha anche visto campagne storiche guidate da difensori dell'ambiente kazaki, incentrate sul poligono nucleare di Semipalatinsk 8, sul trasferimento del villaggio di Berezovka lontano dal massiccio giacimento di condensati di petrolio e gas di Karachaganak 9, e sulle controversie sui piani cinesi per spostare le industrie inquinanti dalla Cina in Kazakistan, incluse le industrie estrattive 10. Anche i gruppi ambientalisti kazaki hanno lavorato duramente per proteggere le comunità dagli impatti del carbone, proteggere la qualità dell'aria nelle grandi città e fermare la speculazione nei parchi nazionali, tra le altre campagne ambientali degli ultimi 30 anni.
I precedenti storici: investimenti occidentali e negligenza ambientale
Gli investimenti privati occidentali avviati negli anni '90 hanno creato un infelice precedente in Kazakistan, ignorando la legislazione ambientale ed eludendo gli standard internazionali, il che chiarisce perché le preoccupazioni ambientali legate agli investimenti internazionali oggi rimangono importanti nel paese. Imprese come la Chevron, l’ENI, l’ExxonMobil e la Shell investono in modo significativo in tre dei principali giacimenti di petrolio e gas del Kazakistan: Karachaganak, Kashagan e Tengiz. Tutti e tre i settori sono caratterizzati da controversie e negligenza ambientale.
L'estrazione di condensati di petrolio e gas nel giacimento di Karachaganak ha inquinato la regione circostante a tal punto che il villaggio di Berezovka è stato costretto a trasferirsi dopo [aver subito] impennate di malattie respiratorie e cardiovascolari, intossicazioni di massa, svenimenti di massa, contaminazione di cibo e acqua, e la comparsa di enormi voragini nelle vicinanze della comunità. 11
Le operazioni petrolifere legate alla raffinazione del petrolio dal giacimento offshore di Kashagan hanno violato le leggi locali [provocando un] eccessivo gas flaring, scaricando acque reflue tossiche nel sistema fognario della vicina città di Atyrau e spegnendo le sue apparecchiature di monitoraggio. La negligenza dell’impresa ha decimato la popolazione di foche nell'area del Caspio 12, ha aumentato le minacce allo storione di Beluga in via di estinzione 13, ed ha avuto il potenziale di contaminare le riserve idriche locali e danneggiare il sistema fognario 14. [Nota di redazione: Il giacimento offshore di Kashagan è gestito North Caspian Sea Production Sharing Agreement (NCPSA), costituito da 7 società: ENI (16,81%), Royal Dutch Shell (16,81%), TotalEnergies (16,81%), ExxonMobil (16,81%), KazMunayGas (16,81%), China National Petroleum Corporation (8,4%), Inpex (7,56%). Fonte: Wikipedia.]
Infine, Tengiz, gestito dalla Chevron, ha un primato nel pagamento di sanzioni ambientali, e ha il più alto tasso di incidenti industriali all'interno del settore del petrolio e del gas nel paese. Tengiz è stato oggetto di diverse situazioni di emergenza legate al rilascio eccessivo di emissioni ed inquinanti e per avere esposto i villaggi intorno al giacimento a pericolose miscele di zolfo e gas. Lo sviluppo del giacimento ha reso la popolazione della regione a più alto rischio per le malattie del sistema circolatorio e per i terremoti 15.
Lo sfruttamento ambientale del colonialismo sovietico
La negligenza ambientale non è un problema nuovo in questa regione. Ha anche caratterizzato il colonialismo sovietico. Mosca ha sfruttato le risorse naturali dei suoi stati satellite con poca considerazione per l'impatto ambientale sulle popolazioni locali.
Ad esempio, il Mare d'Aral, un tempo uno dei più grandi laghi del mondo, è
stato sottoposto a una grave essiccazione a causa delle disastrose pratiche agricole dell'Unione Sovietica. Gli inquinanti derivanti da pesticidi, fertilizzanti, test sugli armamenti e scarichi industriali, combinati con la deviazione dell'acqua per le colture commerciali (tra cui il cotone) hanno reso il lago sempre più secco, ed ora diffonde polvere tossica attraverso il vento e contamina le restanti acque sotterranee.
Le tossine sono entrate nella fornitura di cibo, causando una serie di problemi di salute che affliggono ancor oggi i residenti della regione 16. Altri esempi sono quello di Semipalatinsk, che fu il sito principale per i test nucleari sovietici in Kazakistan 17, e quello della valle di Ferghana, che si estende tra il Kirghizistan, l’ Uzbekistan e il Tagikistan, zona di numerose operazioni minerarie per uranio, zinco e piombo 18. Entrambe le regioni hanno ricevuto un'eredità di materiale radioattivo e tossico che contamina il suolo e le acque e inquina le comunità vicine.
Il Middle Corridor: ignorare gli impatti ambientali e gli impegni climatici
Gli abitanti della regione hanno reso chiaro che la crescita economica non deve andare a scapito dell'ambiente e del clima. Tuttavia, la BERS, l’UE, i governi dell'Azerbaigian e del Kazakistan ed altri attori del settore pubblico e privato hanno progettato il Middle Corridor in modo simile alle pratiche coloniali degli ultimi decenni. Finora il progetto non dispone di piani per attenuare l'impatto ambientale, che si abbatterà su una regione che già soffre di significativi sfregi ambientali 19. I suoi sostenitori ignorano i loro impegni climatici e l'impatto che il progetto avrà sulla vita delle popolazioni locali. Lo sfruttamento delle risorse, la facilitazione del commercio con la Cina e la politica di potere sulla regione aggravano gli impatti climatici e minacciano l'ambiente e il benessere dei cittadini dell'Asia centrale, continuando una lunga tradizione di colonialismo nell’area.
* Tratto da Crude Accountability. Qui l’originale in inglese
.
** Traduzione di Ecor.Network.
Immagini:
- Middle Corridor, by Elekes Andor. Licenza CC BY-SA 2.0.
- Ilham Aliyev attended the opening of the conference under the motto Along the Middle Corridor- Geopolitics, Security and Economy 02, by The Presidential Press and Information Office's of Azerbaijan. Licenza CC BY 4.0.
- Kashagan Oil Field, Kazakhstan by Planet Labs, by Planet Labs, Inc. Licenza CC BY-SA 4.0.
- RDS 37, by Luis Kurbos. Licenza CC BY-SA 4.0.
Note:
1] https://www.ebrd.com/work-with-us/projects/psd/53786.html
2] https://www.ebrd.com/news/2022/ebrd-researches-sustainable-transport-connections-between-central-asia-and-europe-.html
3] https://www.rferl.org/a/kazakhstan-us-blinken-meeting/32291409.html
4] https://caspiannews.com/news-detail/azerbaijan-kazakhstan-agree-to-leverage-full-capacity-of-middle-corridor-2023-4-11-55/
5] https://www.youtube.com/watch?v=nzA7it1Z_rA
6] https://www.eurasia.org/success-stories/gamifying-eco-activism-in-kazakhstan/
7] https://aarhus.osce.org/
8] https://www.goldmanprize.org/recipient/kaisha-atakhanova/
9] https://crudeaccountability.org/campaigns/karachaganak/the-campaign-2003-today/
10] https://www.reuters.com/article/us-kazakhstan-china-protests/dozens-protest-against-chinese-influence-in-kazakhstan-idUSKCN1VP1B0
11] https://crudeaccountability.org/wp-content/uploads/2013/06/20130604-Chevron20YrsInKazakhstan-en.pdf.pdf Vedi anche: https://crudeaccountability.org/campaigns/karachaganak/
12] https://crudeaccountability.org/wp-content/uploads/ENG_Kashagan_report_Final1-1.pdf
13] https://friendsoftheearth.eu/press-release/banks-set-to-finance-disastrous-kashagan-oil-project/
14] https://crudeaccountability.org/wp-content/uploads/ENG_Kashagan_report_Final1-1.pdf
15] https://crudeaccountability.org/wp-content/uploads/2013/06/20130604-Chevron20YrsInKazakhstan-en.pdf.pdf
16] https://intlpollution.commons.gc.cuny.edu/aral-sea-catastrophe/
17] https://rus.azattyq.org/a/kazakhstan-semipalatinsk-nuclear-test-site-was-closed-30-years-ago/31431512.html
18] https://www.reuters.com/article/us-kyrgyzstan-environment-nuclear-waste/mailbox-200-soviet-waste-dump-a-landslide-away-from-poisoning-millions-idUSKBN1XF10W. Vedi anche: https://www.thethirdpole.net/en/pollution/in-kyrgyzstan-toxic-dust-from-lead-dumps-blows-across-region/
19] Sebbene la BERS conduca valutazioni dell'impatto ambientale, storicamente queste valutazioni si concentrano sulla parte del progetto finanziata dall'istituzione, con scarsa o nessuna considerazione per gli impatti complessivi dei progetti nel loro insieme.