4.3. Idrogeno verde e "transizione verde" in Cile
Come abbiamo già spiegato, l'economia della regione di Antofagasta, tra le altre, è caratterizzata dall'attività mineraria, che per decenni è stata anche la principale attività economica del Cile. Questa regione ha accesso al mare, il che ha fatto sì che le sue città costiere diventassero il polo energetico dell'attività mineraria, utilizzando l'acqua marina desalinizzata per il processo di raffreddamento nella generazione di elettricità per le centrali termoelettriche. Questa energia viene trasportata attraverso diverse linee ad altissima tensione che attraversano l'intera regione fino a raggiungere le grandi miniere a cielo aperto come quella di Chuquicamata, una delle più grandi miniere di rame del mondo, situata nei dintorni della città di Calama.
[L'impatto può essere poco visibile, ma chi lavora in mare,
chi vive in mare, lo vede ogni giorno]
Ester Fernández, del sindacato dei subacquei e dei raccoglitori di molluschi di Caleta de los Patos, Tocopilla, Antofagasta, Cile.
Sulla costa, le centrali termoelettriche producono elettricità bruciando carbone, anche se sono state riconvertite per il funzionamento a ciclo combinato con gas. Ciò ha portato alla generazione di gas ad alto contenuto di zolfo, azoto e particolato, che contribuiscono rispettivamente alle piogge acide e all'inquinamento atmosferico.
Nella città costiera di Tocopilla, che accoglie i visitatori con un "Benvenuti a Tocopilla, capitale dell'energia", il complesso di centrali termoelettriche costruito decenni fa nel settore portuale ha causato l'inquinamento dell'ambiente atmosferico, terrestre e acquatico e l'aumento, tra i suoi abitanti, di casi di gravi malattie, come il cancro. 132 Paradossalmente, le interruzioni di corrente sono frequenti in città e vi è una mancanza di infrastrutture e di forniture elettriche nelle cittadine vicine.
Cos'è l'idrogeno verde?
L'idrogeno è un vettore energetico, non una risorsa. Ciò significa che è necessaria una fonte di energia primaria per generarlo e che consenta di immagazzinare l'energia, come se fosse una batteria. L'idrogeno può essere prodotto da fonti fossili (come derivati di petrolio, gas o carbone) o da fonti rinnovabili. Se per la sua produzione viene utilizzata energia rinnovabile, viene considerato idrogeno verde.
Il processo utilizzato per generare idrogeno verde è l'elettrolisi, che consiste nella separazione delle molecole di acqua da idrogeno e ossigeno per mezzo della corrente elettrica. L'acqua necessaria per questo processo deve essere priva di impurità, quindi deve essere utilizzata acqua fresca o desalinizzata e trasportata fino agli impianti di idrogeno verde. Ciò può generare o aumentare lo stress idrico nella regione in cui vengono realizzati i progetti di idrogeno verde, poiché sono necessari 9.000 litri di acqua per produrre una tonnellata di questo vettore energetico. 133
Nel giugno 2019, il governo cileno ha presentato il Piano di Decarbonizzazione della matrice energetica, 134 che mira a chiudere tutte le centrali termoelettriche entro il 2040, anche se quelle di Tocopilla dovrebbero iniziare a essere chiuse a partire dal 2024 (XXX). Ma il governo cileno percepisce il Piano di decarbonizzazione della matrice energetica anche come un'opportunità per posizionarsi in un ruolo di protagonista della "transizione verde", promuovendo l'idrogeno verde. A questo proposito, nel novembre 2020 il Cile ha approvato la Strategia Nazionale per l'Idrogeno Verde 135 (di seguito Strategia), in cui si afferma che il paese ha un potenziale di installazione di energia rinnovabile di oltre 1.800 GW, 70 volte l'attuale domanda interna. Questa capacità sarebbe costituita principalmente da energia solare fotovoltaica.
La Strategia dovrebbe essere attuata in tre fasi. La prima si concentra sull'attivazione dell'industria nazionale e sullo sviluppo dell'esportazione di questo vettore energetico, mentre la seconda e la terza si concentrano sull'aumento della quantità di idrogeno verde prodotto e sul suo trasporto in diverse regioni del pianeta, come Cina, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Europa e il resto dell'America Latina.
Nell'ambito del primo obiettivo, l'attivazione dell'industria nazionale si concentra sulla decarbonizzazione dell'attività estrattiva, che è fortemente dipendente dai combustibili fossili. È qui che la Strategia nazionale per l'idrogeno verde si collega al Piano di decarbonizzazione della matrice energetica. Sebbene sia prevista la chiusura delle centrali termoelettriche, l'intenzione è quella di continuare a utilizzare gli impianti di desalinizzazione per soddisfare la grande quantità di acqua desalinizzata che sarà richiesta per i progetti di idrogeno verde nella regione di Antofagasta, nel nord del paese. Questa è una delle regioni in cui si concentra la maggior parte dei progetti di idrogeno verde, insieme a Magallanes, nell'estremo sud del paese. 136
Natalia Lueje, coordinatrice territoriale dell'Ong cilena Sustentarse afferma che, nel caso della regione di Antofagasta, "l'attuale modello economico (...) si basa sulla rendita fondiaria, sull'estrazione mineraria, sull'estrattivismo... e, in questo estrattivismo, c'è una rete estrattiva che è la produzione di energia sulle coste per l'estrazione mineraria su larga scala. In questo contesto, con tutte le infrastrutture che sono state create qui, nel distretto industriale di Mejillones e anche a Tocopilla, si stanno aprendo queste nuove opportunità di negozio, che in questo caso è l'idrogeno verde".
Decarbonizzazione dell'industria mineraria
La decarbonizzazione dell'industria mineraria è una delle priorità del governo cileno, poiché si tratta della principale attività economica del paese ed è fortemente dipendente dai combustibili fossili. Con la Strategia nazionale per l'idrogeno verde, il governo mira a creare un circuito che si auto-alimenti: il litio e il rame vengono estratti per costruire pannelli fotovoltaici e turbine eoliche, che generano l'elettricità necessaria per produrre l'idrogeno verde utilizzato come materia prima o come sottoprodotto per l'attività mineraria. Ciò significa che l'industria mineraria e quella energetica si rafforzano a vicenda, senza mettere in discussione il modello estrattivista che esiste nella regione di Antofagasta, né gli impatti che genera nei territori, come la perdita di biodiversità, gli impatti sociali e ambientali e il rischio per i mezzi di sussistenza delle comunità indigene e locali.
Il continuo utilizzo degli impianti di desalinizzazione presso le centrali termoelettriche e la possibilità di costruirne di nuovi, aggraverà gli impatti negativi già generati negli ultimi decenni. Il problema è che il sale separato dall'acqua (salamoia) viene riversato di nuovo in mare, aumentandone la concentrazione e causando danni all'ambiente marino e ai sui suoi ecosistemi, come l'aumento dell'acidità dell'acqua. 137 In un'intervista, Raúl Riquelme, pescatore e subacqueo della penisola di Punta Cuartel, ha spiegato un esempio tratto dalla sua esperienza personale: "Faccio immersioni, sono un subacqueo che raccoglie molluschi, e abbiamo i nostri biosensori sul fondale marino che controllano soprattutto molluschi, cannolicchi, cozze... Dalla loro consistenza, dalle loro dimensioni e dalla loro grandezza si può capire che sta succedendo qualcosa nella baia. È allora che ci si rende conto che qualcosa non va".
Le violazioni più gravi riguarderanno i territori e le comunità del Popolo Chango, un popolo indigeno riconosciuto nell'ottobre 2020 dalle autorità cilene, 138 la cui economia si basa sulla pesca e sulla raccolta di alghe e molluschi a basse profondità.139
"L'industria sta già arrivando nel nostro territorio per rimanervi. Purtroppo avrà un impatto negativo sulle nostre risorse, sul nostro stile di vita, sulla nostra salute... Perché tutto questo viene contaminato, tutti i frutti di mare arrivano contaminati da quest'acqua cattiva, piena di salamoia, che purtroppo contamina tutto l'ambiente", spiega Patricia Paez, presidente dei pescatori di Tocopilla e leader dell'associazione Mujeres Changas.Nelle calette più piccole, abitate dalle comunità di Chango e con un accesso più diretto al mare, si individuano come minaccia anche la pesca industriale e la pesca a strascico. Oltre al fatto che i pescherecci non rispettano la distanza minima dalla costa, questo tipo di pesca distrugge la biodiversità presente sui fondali, con un impatto aggiuntivo a quello generato dagli impianti di desalinizzazione lungo la costa: "Vediamo che le risorse marine come i molluschi o i pesci non sono più disponibili in abbondanza o alle profondità di prima. Ora dobbiamo cercarle più in profondità e più al largo, e tutto questo comporta un rischio a cui non siamo abituati", afferma Marcelo Silva, consigliere regionale del popolo Chango, pescatore e presidente dell'Associazione dei pescatori della caletta di Hornitos.
Le comunità indigene si considerano abbandonate dalle amministrazioni locali: "La nostra baia si trova a 17 chilometri dalla prima delle sette centrali termoelettriche di Mejillones e, ironia della sorte, dipendiamo da un generatore a petrolio con orari di funzionamento limitati", dice Silva. Questo ha reso più difficile mantenere la catena del freddo per commercializzare i prodotti raccolti il giorno stesso o il giorno prima. Silva sottolinea anche le cattive pratiche delle grandi compagnie energetiche che gestiscono le centrali termoelettriche: "Dicono di essere amichevoli con le comunità (...) ma in pratica non è così".
(8. Continua)
* Traduzione di Marina Zenobio per Ecor.Network
LA MINA, LA FÀBRICA, I LA BOTIGA. Dinàmiques globals de la “transició verda” i les seves conseqüències al “triangle del liti”
Alfons Pérez, Bruna Cañada, Marta Pérez, Josep Nualart
Observatori del Deute en la Globalització, Julio 2023 - 108 pp.
Note:
XXX) Questo piano rientra nel Contributo Determinato a Livello Nazionale come parte dell'impegno assunto con l'Accordo di Parigi per fare fronte ai cambiamenti climatici.
132) Chile Sustentable. (2020). Daños a la salud en zonas con termoeléctricas a carbón [Report]. Disponibile su: https://www.chilesustentable.net/wp-content/uploads/2019/08/Danos-a-la-salud-en-zonas-con-termoelectricas-a-carbon-Tocopilla-Mejillones-Huasco.pdf
133) Re:Common. (2022). The Illusion of green hydrogen. [Report]. https://www.recommon.org/en/the-illusion-of-green-hydrogen/
134) Biblioteca del Congreso Nacional de Chile. (2020). Plan de descarbonización y Estrategia transición justa y sostenible [Informe]. https://obtienearchivo.bcn.cl/obtienear-chivo?id=repositorio/10221/29300/1/BCN_Plan_de_descarbonizacion_y_Estrategia_de_
transicion_justa_Dip.R.Gonzalez_2020_FINAL.pdf
135) Gobierno de Chile. (2020). Estrategia Nacional de Hidrógeno Verde: Chile, fuente energética para un planeta cero emisiones [Report]. https://energia.gob.cl/sites/default/files/estrategia_nacional_de_hidrogeno_verde_-_chile.pdf
136) Gobierno de Chile. (2021). El nuevo mapa del Hidrógeno Verde en Chile. [Report]. https://fch.cl/wp-content/uploads/2021/11/Ministerio-de-Energia_Mapa-Hidrogeno-Verde-en-Chile.pdf
137) Sepúlveda, Alejandro. (2022). Desalinización del agua: ¿Cuál es su real impacto en el medio ambiente? [Nota stampa]. https://www.cr2.cl/desalinizacion-del-agua-cual-es-su-real-impacto-en-el-medio-ambiente-chilevision/
138) Gobierno de Chile. (2021). Proceso de revitalización, reconocimiento y organización del pueblo Chango. [Volantino]. https://www.cultura.gob.cl/publicaciones/folleto-proceso-de-revitalizacion-reconocimiento-y-organizacion-del-pueblo-chango/
139) Lueje, Natalia. (2023). La Transición Energética en la región de Antofagasta y la invisibilización del Pueblo Chango. [Nota stampa]. https://sustentarse.cl/blog/8-noticias/37-la-transicion-energetica-en-la-region-de-antofagasta-y-la-invisibilizacion-del-pueblo-chango