“La Fiebre del Litio: Las Sombras de la Transición Energética”
di Nicolás Salazar
Observatorio Latinoamericano de Conflictos Ambientales (OLCA) y el medio Resumen.cl
Cile, aprile 2025 - 18,54 min.
con il contributo di Global Greengrants Fund (GGF)

L'Osservatorio Latinoamericano dei Conflitti Ambientali (OLCA), in collaborazione con il media digitale Resumen.cl, presenta l'impressionante report audiovisivo "La Fiebre del Litio: Sombras de la Transición Energética". Questo lavoro di ricerca documentale, attuato nel dicembre 2024 e con un'ampia post-produzione completata nell'aprile 2025, approfondisce le complesse dinamiche che
circondano l'estrazione del litio, un minerale cruciale per la promessa di un futuro basato sulle energie rinnovabili.
Il documentario, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle comunità indigene colla, direttamente coinvolte dall'estrazione del litio, mira a generare una profonda riflessione sulla questione della transizione energetica, se questa rappresenti una reale soluzione alla crisi climatica o se semplicemente sia una nuova forma di sfruttamento della natura. Attraverso un viaggio attraverso l'imponente bellezza del deserto cileno, le sue oasi, le zone umide dell'alta Anda e i delicati ecosistemi delle saline, il rapporto mette a confronto la ricchezza naturale e culturale con la crescente espansione dell'attività mineraria, con particolare attenzione alla salina di Maricunga a Copiapó, nel Cile settentrionale. Utilizzando immagini satellitari rivelatrici, telecamere professionali, animazioni e filmati d'archivio, il documentario svela come la domanda globale di litio, denominato "oro bianco" della nuova era, abbia scatenato un'intensa "febbre estrattiva" in quello che le imprese chiamano il Triangolo del Litio, un'area che comprende Cile, Argentina e Bolivia e che detiene circa il 60% delle riserve mondiali di questo minerale. Il reportage esplora il costo ambientale e sociale di questa corsa all'estrazione, esaminando il caso del Cile, il principale produttore mondiale di rame e il secondo produttore di litio, come esempio degli impatti dell'estrazione mineraria.
"L'estrazione del litio attraverso lo sfruttamento delle saline – fragili ecosistemi acquatici e dimora di una biodiversità unica nel nord del Cile – sta generando un'intensa 'estrazione idrica'", spiega il team di produzione. Il documentario rivela come circa 2 milioni di litri d'acqua vengano fatti evaporare per produrre una singola tonnellata di litio, un processo che sta portando allo sprofondamento del Salar de Atacama e al declino delle risorse idriche e della vegetazione nella regione più arida della Terra.
Il documentario dedica ampio spazio al Salar de Maricunga, situato nel Parco Nazionale Nevado Tres Cruces, territorio ancestrale del popolo indigeno Colla, che sta emergendo come il prossimo ecosistema minacciato dall'espansione dell'estrazione del litio in Cile. Attraverso testimonianze delle comunità locali e analisi di esperti come Eduardo Gudynas, il documentario rivela come la perdita di territorio, il degrado ambientale e l'inquinamento delle acque siano alcune delle gravi conseguenze che queste popolazioni devono affrontare.
"La Fiebre del Litio: Sombras de la Transición Energética" affronta anche il quadro giuridico cileno, regolato da normative emanate durante la dittatura di Pinochet, e come imprese come SQM, il cui proprietario ha legami familiari con il regime militare, abbiano tratto profitto dallo sfruttamento di queste risorse. Inoltre, analizza il ruolo delle aziende internazionali e la crescente importanza geopolitica del controllo delle materie prime per la tecnologia e l'industria militare..jpg)
Il documentario si conclude con una riflessione critica sul ruolo delle grandi imprese nella transizione energetica, evidenziando come, in molti casi, un modello di sfruttamento insostenibile venga perpetuato sotto le mentite spoglie della sostenibilità. Sostiene la necessità di una radicale trasformazione del modello economico e produttivo, dando priorità alla giustizia sociale e ambientale.