Il 14 novembre 1975 la Spagna si ritirava dalle colonie del Sahara Occidentale, dando sostanzialmente il via libera all’invasione del paese da parte del Marocco e della Mauritania.
La fine dell’occupazione spagnola era stata infatti preceduta dagli accordi di Madrid, che prevedevano la sostituzione dell’amministrazione coloniale spagnola con un governatorato a tre. L’accordo definiva i criteri per la spartizione delle risorse del Sahara Occidentale, con particolare riferimento alle riserve di fosfati e ai diritti di pesca.
Mentre la Mauritania è stata costretta a ritirarsi nel 1979 sotto la spinta della resistenza saharawi - organizzata nel Fronte Polisario – il regno del Marocco ha intensificato nei decenni l’invasione, sia in termini militari che demografici, con massicci spostamenti di popolazione nei territori occupati, rendendo strutturale lo sfruttamento della miniera di Bou Craa e l’esportazione di fosfati all’estero.
Come ogni anno, il Western Sahara Resource Watch pubblica un rapporto dettagliato sulle società coinvolte nell'acquisto di fosfati dal Sahara occidentale sotto l’occupazione coloniale marocchina.
Ne riportiamo alcune parti, rimandando ulteriori dettagli al rapporto completo, liberamente scaricabile.
Traduzione di Lodovica Mutarelli per Ecor.Network.
"Tutta la vita sul pianeta, e tutta l’agricoltura, dipende dal fosforo.
L’elemento si trova nelle rocce fosfatiche e viene trasformato in fertilizzante.
Per le popolazioni del Sahara Occidentale, il fosforo non porta benefici, ma piuttosto il contrario".
Per l'ottavo anno consecutivo, il Western Sahara Resource Watch pubblica una panoramica annuale dettagliata delle società coinvolte nell'acquisto di fosfati dal Sahara occidentale sotto l’occupazione coloniale del Marocco.
La roccia fosfatica sfruttata illegalmente è una delle principali fonti, per il governo marocchino, dei profitti tratti dal territorio che occupa in violazione del diritto internazionale. Il popolo saharawi si è sempre espresso apertamente contro questo commercio, sia all'ONU, in generale, sia nei confronti di società specifiche.
L'elenco presentato in questo rapporto è completo per l'anno solare 2020, ed elenca tutte le spedizioni di fosfati dal Sahara occidentale occupato.
Complessivamente, 22 navi hanno lasciato il territorio con 1,1 milioni di tonnellate di roccia fosfatica, circa lo stesso livello del ribasso record del 2019. Per fare un confronto, l'esportazione media del Marocco dal territorio occupato negli anni 2012-2018 è stata di 1,8 milioni di tonnellate.
Il commercio verso la joint venture indiana di OCP [Office Chérifien des Phosphates, ora OCP Group S.A., di proprietà del governo del Marocco e della Banque Populaire du Maroc, NdT] e verso due cooperative di agricoltori in Nuova Zelanda rimane relativamente stabile rispetto all'anno precedente, rappresentando rispettivamente il 64% e il 20,4% dell'intero commercio.
Dopo il blocco del 2017 delle navi che trasportavano il fosfato del Sahara occidentale a Panama e in Sudafrica, nessuna spedizione è più passata per il Capo di Buona Speranza o attraverso il Canale di Panama.
Continental ed Epiroc, due dei principali fornitori del OCP Group per la miniera di Bou Craa, hanno entrambi concluso nel 2020 il loro lungo impegno nel territorio dopo le pressioni degli investitori.
Dopo una revisione delle fonti nei paesi importatori, WSRW ha concluso che il prezzo che il Marocco guadagna dal commercio potrebbe essere circa il doppio di quello che abbiamo riportato nelle precedenti edizioni.
WSRW chiede a tutte le società coinvolte nel commercio di sospendere immediatamente tutti gli acquisti e tutte le spedizioni di fosfati del Sahara occidentale fino a quando non sarà stata trovata una soluzione al conflitto.
Gli investitori sono stati invitati a disinvestire fino a che non siano intraprese azioni concrete.

La controversia
Nel 1975 le rivendicazioni del Marocco sulla sovranità sul Sahara Occidentale vennero respinte dalla Corte internazionale di giustizia. (1) Ad oggi, l'ONU considera il Sahara Occidentale un territorio non autogovernato - una colonia - senza potere amministrativo.
Secondo l'ONU, la "sovranità permanente sulle ricchezze e risorse naturali" costituisce un "elemento fondamentale del diritto all'autodeterminazione". (2)
L'ufficio legale delle Nazioni Unite ha valutato la legalità delle attività di esplorazione e sfruttamento del petrolio nel Sahara Occidentale, un'attività di estrazione di risorse che ha una natura simile a quella dell'estrazione dei fosfati.
L'ONU ha stabilito che "se ulteriori attività di esplorazione e sfruttamento dovessero procedere senza tener conto degli interessi e dei desideri del popolo del Sahara occidentale, esse costituirebbero una violazione dei principi di diritto internazionale applicabili alle attività relative alle risorse minerarie nei territori non autogestiti". (3)
I trattati delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali (4) e il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno sottolineato entrambi la necessità di ottenere il consenso del popolo saharawi " alla realizzazione di progetti di sviluppo e alle operazioni di estrazione delle [risorse]". (5)
Ciò nonostante, a poche settimane dall'invasione del territorio nel 1975, la roccia fosfatica della miniera di Bou Craa, nel Sahara occidentale, veniva esportata verso società produttrici di fertilizzanti d'oltremare.
La miniera di Bou Craa rappresenta per il Marocco una delle principali fonti di reddito dal Sahara occidentale. È gestita dall'Office Chérifien des Phosphates SA (OCP), Chérifien des Phosphates SA (OCP), oggi conosciuta semplicemente come OCP SA, la società nazionale marocchina per i fosfati [di proprietà del governo del Marocco e della Banque Populaire du Maroc, NdT].
La Phosphates de Boucraa S.A. (Phosboucraa) [che gestisce la miniera, NdT] è una filiale interamente controllata da OCP. Le sue attività principali sono costituite dall'estrazione, arricchimento, trasporto e commercializzazione del minerale di fosfato della miniera di Bou Craa, compresa la gestione di una banchina di carico e di un impianto di trattamento situati sulla costa atlantica a El Aaiún.
La OCP stima la sua capacità di produzione nel Sahara occidentale in 2,6 milioni di tonnellate all'anno e le riserve di Bou Craa in 500 milioni di tonnellate. (6)
Bou Craa contribuisce per circa l'8% al totale dei volumi estratti dalla OCP e per circa il 20% al totale delle sue esportazioni di fosfato.(7) OCP sostiene che le miniere di Bou Craa rappresentano solo il 2% di tutte le riserve di fosfato sfruttate dal Marocco. (8 )
La qualità eccezionalmente alta del minerale di fosfato del Sahara occidentale lo rende una merce molto ambita dai produttori di fertilizzanti. Tuttavia, questa storia potrebbe finire.
Il deposito di fosfato di Bou Craa è composto da due strati.
Le stesse relazioni della OCP del 2014 e del 2016 si contraddicono sul fatto che si stia sfruttando solo lo strato superiore, o se l'estrazione sia già passata al secondo strato, che è di qualità inferiore.(9)
Ciò che è chiaro è che il Marocco ha praticamente venduto tutto il fosfato di alta qualità che avrebbe dovuto essere disponibile per il popolo Saharawi al momento della realizzazione del suo diritto all'autodeterminazione.
La OCP sostiene che la Phosboucraa è il più grande datore di lavoro privato della zona, e dichiara 2.029 dipendenti nel 2019 (10) - di cui il 75% sarebbero "locali" (senza specificare se sono Saharawi o coloni marocchini). (11)
La OCP sostiene anche che la Phosboucraa è un importante fattore di vitalità economica e benessere per gli abitanti della regione.
La OCP rivendica anche l'impatto sociale di Phosboucraa, in termini di erogazione di pensioni ai beneficiari, di vantaggi medici e sociali ai dipendenti, ai pensionati e alle loro famiglie, ecc.(12)
La OCP esibisce i presunti benefici economici e sociali per giustificare lo sfruttamento delle miniere di fosfati al di fuori dei confini del Marocco, da lungo tempo stabiliti e riconosciuti a livello internazionale.(13)
Il Marocco usa i fosfati di Bou Craa al fine di ottenere l'appoggio di altri paesi alla sua occupazione illegale. Un documento ufficiale del governo marocchino trapelato nel 2014 afferma letteralmente che le risorse del Sahara occidentale, compresi i fosfati, dovrebbero essere utilizzate "per coinvolgere la Russia nelle attività nel Sahara". Il documento continua dicendo che "in cambio, la Russia potrebbe garantire un congelamento del dossier Sahara all'ONU". (14)
Disinvestimenti
"Il Sahara occidentale è sotto l'occupazione marocchina dal 1975 ed è sulla lista delle Nazioni Unite dei territori non autogestiti che dovrebbero essere decolonizzati. Nel gennaio 2002, il consulente legale dell'ONU ha dichiarato che l'esplorazione delle risorse minerarie nel Sahara occidentale senza il consenso locale violerebbe il Patto internazionale sui diritti civili e politici e il Patto internazionale sui diritti economici, sociale e culturale".
Comunicato del Fondo pensione del governo svedese, AP-Fonden, dopo l'esclusione di PotashCorp e Incitec Pivot dai suoi portafogli.
“L’acquisto di fosfati dal Sahara occidentale da parte di Agrium, tramite un contratto a lungo termine con OCP, costituisce un rischio inaccettabile di complicità nella violazione di norme etiche fondamentali, e quindi contravviene alle linee guida di KLP per l'investimento responsabile".
La compagnia di assicurazioni norvegese KLP riguardo ai suoi disinvestimenti dalla Agrium Inc.
"Si ritiene che lo sfruttamento dei fosfati nel Sahara occidentale da parte della compagnia violi l'articolo 73 della Carta delle Nazioni Unite, l'articolo 55 della Convenzione dell'Aia, l'opinione di Corell e quindi anche il principio 12 dell'UNGP e l'articolo 12 dell'OCSE MNE art.40. "
MP Pension, Danimarca. Dichiarazione di esclusione dell'OCP dall'universo degli investimenti, 17 gennaio 2019.
“Operazioni in territorio occupato (Sahara occidentale)"
Fonds de Compensation commun au régime général de pension, Lussemburgo, 23 novembre 2018, in riferimento alle esclusioni di tutte le società importatrici di fertilizzanti coinvolte.
"Nutrien è stata esclusa per avere violato le norme internazionali con il suo continuo approvvigionamento di roccia fosfatica dal Sahara occidentale occupato, senza il consenso del popolo sahrawi".
Nykredit Realkredit Group, Danimarca, mentre spiega l'esclusione di Nutrien, aprile 2018.
"Violazioni dei diritti umani nel Sahara occidentale".
PGB Pensioenfonds, Paesi Bassi, terzo trimestre del 2015, al momento di escludere OCP SA dal suo portfolio.
“Non abbiamo accordi di manutenzione o fornitura per la Miniera di Boucraa nel Sahara occidentale e non abbiamo in programma di rifornire la miniera in futuro”.
Epiroc.
P for plunder
Western Sahara Resource Watch
2020, pp. 25.
Download:

Note:
(1) ICJ, Advisory Opinion, 16 Oct 1975, Western Sahara, Paragraph 162.
(2) United Nations General Assembly, Resolution 1314 (XIII) of 12 December 1958, resolution 1803 (XVII) of 14 December 1962.
(3) UN Legal Office, S/2002/161, Letter dated 29 January 2002 from the Under-Secretary-General for Legal Affairs, the Legal Counsel, addressed to the President of the Security Council.
(4) UN Economic and Social Council, 22.10.2015, Concluding Observations on the fourth periodic report of Morocco, E/C.12/MAR/CO/4*, §6.
(5) UN Human Rights Committee, 01.12.2016, Concluding Observations on the sixth periodic report of Morocco, §10.
(6) OCP SA, Prospectus of April 2015, p. 91 & 89.
(7) The OCP prospectuses from 2015 and 2018 establish that Bou Craa’s share in the total export of OCP’s phosphate rock is the following: In 2012: 20.1%. In 2013: 24.4%. In 2014: 24.1%. In 2015: 16%. In 2016: 22%. In 2017: 14%. That corresponds to an average of 20.1% over the course of those 6 years.
(8) OCP SA, May 2018, Note d’Information, Casablanca Stock Exchange, p. 137.
(9) Compare OCP SA, Prospectus of 20 April 2015, p. 91 with the OCP SA, Note d’Information, 2016, page 109.
(10) OCP SA, September 2020, Sustainability Report 2019, p.68.
(11) OCP SA, Key Figures.
(12) OCP SA, Annual report 2015, pp. 154-159.
(13) OCP SA, Prospectus of 20 April 2015, p. 33.
(14) WSRW.org, 25.11.2014, Morocco admits to using Saharawi resources for political gain.