*** "Con la soja al cuello 2023". Rapporto sull'agrobusiness in Paraguay/2 ***

Agrobusiness, semi geneticamente modificati e pesticidi: l'attacco delle corporations all'agricoltura del Paraguay

di Lis García, Leticia Arrúa


 

INTENSIFICAZIONE DELL'ASSALTO CORPORATIVO ALLE SEMENTI IN PARAGUAY

di Lis García

Fin dalla nascita dell'agricoltura, avvenuta circa 12.000 anni fa, i semi sono stati prodotti grazie al lavoro dei contadini nell'ambito di un processo bio-socio-culturale di raccolta, stoccaggio, conservazione, miglioramento e libero scambio (Schneider, G. 2021 1 e Edelman, M. 2016 2). Rappresentano il serbatoio della vita in quanto trasmettono le caratteristiche che daranno continuità alla specie (Bonicatto e Tamagno, 2020)3 e sono quindi il primo anello delle catene agricole e alimentari.

La sovranità alimentare dipende dal possesso, dalla produzione e dalla circolazione dei semi. Per questa loro centralità costituiscono un punto di interesse strategico nello sviluppo dell'agricoltura globale (Kloppenburg, J. 2005).4 A partire dalla "Rivoluzione verde" (anni '60), l'agricoltura globale è stata caratterizzata dall'incorporazione della logica industriale nella produzione agricola, che ha imposto un'omogeneizzazione sia culturale che produttiva.5

Lo sviluppo delle colture geneticamente modificate, iniziato 40 anni fa, ha approfondito questo modello attraverso la standardizzazione non solo della produzione ma anche dell'informazione genetica delle piante, insieme alla loro privatizzazione da parte delle corporazioni transnazionali dell'agrobusiness 6: con le sementi transgeniche è stata brevettata la proprietà del genoma vegetale. Questo processo è stato istituzionalizzato in Paraguay e in altri paesi della regione a partir dagli anni '90, contemporaneamente alla fondazione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e alla firma dell'accordo con l'Unione internazionale per la protezione delle nuove varietà vegetali (UPOV), che si è concretizzato nelle Leggi sulle Sementi e nei Diritti dei Riproduttori di piante.7
 

PACCHETTO TECNOLOGICO DELLE SEMENTI GENETICAMENTE MODIFICATE

È importante sottolineare che la caratteristica principale degli OGM è la loro tolleranza agli erbicidi: l'89% dei transgenici in campo, in tutto il mondo, è tollerante a uno o più di questi tipi di agrotossine, compresi le sementi con geni sovrapposti, tolleranti a più agrotossine e anche agli insetticidi. In Paraguay, il 41,3% delle sementi presenza tolleranze agli erbicidi e il 51,3% ha accumulato sovrapposizioni che gli conferiscono tolleranza a più di un erbicida e, in alcuni casi, agli insetticidi.

Così facendo, lo sviluppo delle colture geneticamente modificate include la commercializzazione parallela del loro pacchetto tecnologico, costituito dai pesticidi a cui le sementi sono tolleranti (insieme ai macchinari per la semina diretta e le irrorazioni). Il controllo è affidato a quattro società transnazionali che possiedono, e/o sono azioniste, del 100% delle sementi transgeniche in commercio, le stesse che sono anche produttrici di pesticidi: Bayer-Monsanto, Syngenta-ChemChina, Corteva (fusione di Dow e DuPont) e BASF (Ribeiro, 2019)8.

Dietro queste transnazionali ci sono società di investimento e di gestione di attività finanziarie.9 Pertanto, il modello transgenico esprime una logica produttiva sviluppata sulla base della mercificazione del genoma vegetale da parte del capitale finanziario globale. In altre parole, costituisce un accerchiamento del serbatoio della vita agricola e alimentare. Questo processo è andato di pari passo con l'accaparramento delle terre e l'aggravamento delle disuguaglianze (Gras e Hernández, 2013)10.
 

L'ACCAPARRAMENTO DELLE TERRE AVANZA CON LE COLTURE TRANSGENICHE SOPRATTUTTO NEL SUD GLOBALE

In questo contesto nel 2022, a livello globale, sono stati seminati 202,2 milioni di ettari con sementi geneticamente modificate, la superficie più estesa mai coltivata con colture di questo tipo. Sebbene 27 paesi hanno coltivato sementi transgeniche, l'aumento della superficie coltivata con colture geneticamente modificate è stato determinato dall'incremento della semina soprattutto nei paesi del Sud globale11 , tra cui il Paraguay, insieme a Brasile, Argentina, India e Sudafrica12.

In questo scenario mondiale, l'America Centrale e del Sud risultano avere la maggiore superficie coltivata a sementi transgeniche, con 93,3 milioni di ettari (anno di coltivazione 2021/22). A livello regionale il Paraguay rappresenta il 4,0% della superficie coltivata con sementi transgeniche13.
A livello globale la soia è la coltura geneticamente modificata più coltivata, con 98,9 milioni di ettari nel 2022, che rappresentano il 48,9% di tutte le colture transgeniche coltivate a livello globale14, seguita dal mais con 66,2 milioni di ettari e dal cotone con 25,4 milioni di ettari. L'uso principale di queste colture è l'alimentazione animale15; nel paese16 questa logica si riproduce: nel raccolto 2022/2023 le colture di soia, mais e cotone ammontano a 4,6 milioni di ettari17; la maggior parte della soia e del mais è destinata all'esportazione come mangime per animali (INBIO, 2022)18.
 

                    
 

[IN PARAGUAY IL 99% DELLA SUPERFICIE
COLTIVATA A SOIA, L'80% DEL MAIS E IL
100% DEL COTONE SONO COLTIVATI CON
VARIETÀ TRANSGENICHE]


IMPORTAZIONE DI SEMENTI TRANSGENICHE E CONVENZIONALI IN PARAGUAY

Secondo le stime dell'Istituto di Biotecnologia Agraria (INBIO), in Paraguay il 99% della soia, l'80% del mais e il 100% del cotone sono coltivati con varietà transgeniche (Ibid). Si può quindi affermare che la maggior parte delle importazioni di sementi in queste tre aree è costituita da sementi transgeniche.

Il mais rappresenta il 65% delle importazioni di sementi, probabilmente in una percentuale significativa di varietà geneticamente modificate, il che evidenzia il pericolo esistente per le varietà autoctone e creole di questa coltura, che è centrale nella cultura agroalimentare di questo territorio. Insieme alla soia, che rappresenta il 22% delle importazioni totali, rappresentano in Paraguay quasi il 90% delle importazioni di sementi (SENAVE, 2022).


 

                         


VARIETA' TRANSGENICHE LIBERALIZZATE COMMERCIALMENTE IN PARAGUAY

Attualmente in Paraguay sono presenti 49 varietà transgeniche liberalizzate a livello commerciale che riguardano le colture sopra citate, oltre alla varietà transgenica di grano HB4 (IND00412-7), liberalizzata il 10 maggio 2023 (SENAVE, 2023). A partire da queste è stato approvato un totale di altre 458 varietà geneticamente modificate e registrate nel Registro Nazionale delle Colture Commerciali di soia, mais e cotone19 (INBIO, 2022).

La tecnologia transgenica basa le sue attuali premesse sulla presunta lotta al cambiamento climatico, mentre 30 anni fa prometteva di salvare il pianeta dalla fame e di ridurre l'uso di pesticidi. Nessuna di queste promesse è stata mantenuta20. In questo senso i rappresentanti dell'Istituto Nazionale di Agrobiotecnologia di Rosario (INDEAR), parte del gruppo Bioceres, hanno posto l'accento discorsivo sulla tolleranza alla siccità che il grano HB4 presumibilmente possiede.

Secondo le informazioni sistematizzate finora, non esistono studi indipendenti che dimostrino con certezza il tempo di tolleranza alla siccità di questa coltura sul campo21. D'altra parte, dopo più di tre decenni di sviluppo del modello agricolo è chiaro che il sistema agroalimentare, basato fin dalla fine degli anni '90 sulle biotecnologie genetiche, si trova ora nel cuore della crisi climatica, che aggrava gli eventi meteorologici estremi come le siccità prolungate.

È quindi importante rimarcare che questa varietà transgenica ha come caratteristica principale la tolleranza all'erbicida organofosfato chiamato "glufosinate ammonium" (GLA). Il GLA è altamente pericoloso: numerosi studi scientifici hanno dimostrato che è 15 volte più tossico del glifosato22. Infatti il GLA è stato vietato nell'Unione Europea nel 2013 a causa dei suoi effetti nocivi su mammiferi e artropodi23.
 

GRANO TRANSGENICO HB4 LIBERALIZZATO COMMERCIALMENTE IN PARAGUAY: IL CONTROLLO CORPORATIVO SULLE ISTITUZIONI AGRICOLE IN PARAGUAY

L'immissione in commercio del grano geneticamente modificato è avvenuta attraverso la Risoluzione MAG n. 556/2023, sottoscritta dal Viceministro per l'Allevamento, a porte chiuse, senza alcun tipo di dibattito informativo o di studi scientifici indipendenti. Questa decisione non è stata neppure comunicata alle istituzioni pubbliche responsabili della politica agricola nazionale. Inoltre, la risoluzione con cui è stato liberalizzato il grano transgenico HB4 non è disponibile in nessuna di queste istituzioni, ma è stata ospitata sul sito web dell'Associazione dei Produttori di Sementi del Paraguay (APROSEMP).

Il controllo delle imprese dell'agrobusiness sulle decisioni relative alla liberalizzazione di varietà transgeniche è correlato alla deregolamentazione delle norme in materia. E' un processo iniziato con la rottura democratica provocata dal colpo di Stato parlamentare del 2012. In seguito a questo processo, il Ministero dell'Agricoltura e dell'Allevamento ha concentrato il potere decisionale sulla liberalizzazione commerciale degli OGM.

Lo stesso è stato istituzionalizzato attraverso la Risoluzione MAG n. 1348/12, che ha regolamentato il Decreto 9699/2012 "Creazione della Commissione Nazionale per la Biosicurezza Agricola e Forestale (COMBIO)". Da allora, l'impatto ambientale degli OGM ha smesso di essere preso in considerazione dallo Stato; inoltre risultano offuscati i criteri di biosicurezza, nonché di idoneità alimentare e animale (González, 2015). Così sono stati liberalizzate quattro varietà di mais transgenico e una varietà di cotone geneticamente modificata.

Sotto il governo di Mario Abdo è stata portata avanti la deregolamentazione di questo quadro normativo, a partire dalla promulgazione delle risoluzioni MAG n. 1030 e n. 1071 del 2019. Come conseguenza di questo processo, in Paraguay è necessario solo completare la valutazione di un modulo, i cui requisiti procedurali sono meramente descrittivi, per approvare colture geneticamente modificate liberalizzate commercialmente in paesi terzi24.

In questo modo è stata eliminata la possibilità, per il pubblico in generale, di "...accedere alle informazioni sulle sperimentazioni in campo e su altri usi proposti per le varietà autorizzate". Inoltre lo Stato ha rinunciato ad una propria revisione tecnica e al giudizio sulle varietà transgeniche approvate in altri paesi.

I paesi in cui è possibile piantare grano geneticamente modificato si trovano alla periferia dell'economia mondiale. In questo senso, i paesi del Sud globale costituiscono un laboratorio per analizzare le conseguenze di queste varianti genetiche sui loro territori, oltre che sull'alimentazione della popolazione in generale. L'avanzata corporativa su sementi per le colture destinate direttamente al consumo umano aumenta il pericolo che si elaborino tabelle con livelli più elevati di agrotossine negli alimenti. Se la coltivazione di grano transgenico non verrà fermata, la materia prima per il pane e altri alimenti quotidiani consumati nel paese e nella regione potrebbe contenere residui dell'erbicida glufosinato ammonio, altamente tossico.

A ciò si aggiungono i rischi insiti nella stessa biotecnologia transgenica, dai quali si mette in guardia da più di 30 anni, come ha affermato Carlos Vicente: "nulla ci garantisce che il pane e tutti gli alimenti prodotti con farina di grano che mangiamo avranno le stesse caratteristiche e che il loro impatto sul nostro organismo sarà lo stesso di quello del pane prodotto con grano convenzionale" (Vicente, 2021).

A causa dei rischi che comporta, questo territorio è stato definito da un gruppo di scienziati una vera e propria "zona di sacrificio". È quindi necessario creare organizzazioni a livello territoriale, nazionale, regionale e internazionale per fermare l'assalto corporativo alle sementi, per la sovranità alimentare dei nostri popoli.

                                     

 


 

DIPENDENZA TOSSICA. LE IMPORTAZIONI DI PESTICIDI NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI

di Leticia Arrúa

Fin dagli anni '90 e 2000 la propaganda che promuove le colture geneticamente modificate insiste sul fatto che l'uso di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) riduce la necessità di pesticidi perché, alcune di queste sementi, sono resistenti all'attacco di parassiti e malattie. Nella pratica però si osserva tutto il contrario. Dopo la deregolamentazione del quadro normativo sulle biotecnologie transgeniche, avvenuta in Paraguay nel 2012, l'importazione di pesticidi è aumentata costantemente, in correlazione con l'incremento delle aree coltivabili con monocolture transgeniche.

La dipendenza delle colture transgeniche dai pesticidi è inscindibile. Queste colture promuovono direttamente l'uso intensivo di pesticidi poiché sono progettate per tollerare applicazioni di sostanze che sarebbero letali per le piante non geneticamente modificate. Sebbene alcune sementi siano state sviluppate in modo che la pianta produca in proprio le tossine per il controllo dei parassiti, queste controllano solo un piccolo numero di bruchi e hanno un periodo di utilità limitato, a causa dello sviluppo della resistenza degli insetti alle tossine prodotte dalle piante. Pertanto, prima o poi, è necessario l'uso di pesticidi per controllare i parassiti che non vengono colpiti dalle tossine e che hanno sviluppato una resistenza.


PESTICIDI IN AUMENTO

L'aumento della domanda di pesticidi si riflette in parte sul volume delle importazioni di questi prodotti. Negli ultimi cinque anni il volume totale di pesticidi importati ha mostrato una tendenza al rialzo, raggiungendo nel 2022 la cifra di 67.395 tonnellate, che rappresenta un aumento significativo rispetto alle 57.793 tonnellate del 2018.

L'aumento del volume delle importazioni per classe di utilizzo mostra che il gruppo di pesticidi più importato è quello degli erbicidi, che è passato da 38.906 tonnellate importate nel 2018 a 46.551 tonnellate nel 2022. Circa il 69,12% dei pesticidi importati in Paraguay nel 2022 sono erbicidi. Questo elemento è correlato al fatto che la maggior parte degli organismi geneticamente modificati liberalizzati negli ultimi anni sono resistenti a qualche erbicida. Seguono i fungicidi, che entrano nel paese in volumi che vanno dalle 10.511 tonnellate del 2018 alle 12.311 tonnellate del 2021. Nel 2022 sono state importate 9.368 tonnellate di fungicidi. Per quanto riguarda gli insetticidi utilizzati per eliminare gli insetti erbivori dalle colture, anche le loro importazioni sono aumentate costantemente, raggiungendo le 9.492 tonnellate nel 2022.

Più nello specifico, i principi attivi più importati in Paraguay sono glifosato, paraquat e 2,4-D, tutti erbicidi. Il glifosato, uno degli erbicidi più utilizzato, è passato da 18.607 tonnellate nel 2018 a 15.951 tonnellate nel 2022. Il paraquat, invece, ha mostrato fluttuazioni più marcate, con un calo di 10.310 tonnellate nel 2018, raggiungendo un minimo di 7.369 tonnellate nel 2020, prima di aumentare nuovamente nel 2022 a 9.863 tonnellate. Il 2,4-D ha registrato un aumento delle importazioni, passando da 2.320 tonnellate nel 2018 a 2.355 tonnellate nel 2022.

A questo punto è necessario considerare che l'uso intensivo del glifosato ha scatenano la comparsa di erbe infestanti resistenti a questo erbicida, per cui l'industria si è concentrata sulla ricerca di soluzioni all'interno delle sue logiche. Per questo sono stati sviluppati nuovi organismi geneticamente modificati con resistenza a erbicidi diversi dal glifosato, in modo da poter applicare più sostanze per controllare le erbe infestanti resistenti.

Così, dopo la massiccia liberalizzazione di OGM nel 2019, è disponibile l'uso di sementi che daranno origine a piante che resistono a un intero cocktail di sostanze. Allo stesso modo la liberalizzazione di queste varietà ha catalizzato un drammatico aumento dell'importazione di questi erbicidi ora disponibili per le colture OGM.

Nel 2019 la Monsanto ha guidato l'introduzione di varietà di mais con resistenza multipla agli erbicidi attraverso la risoluzione 277/19, che ha consentito la tolleranza al glufosinato-ammonio, glifosato e dicamba. Inoltre, la company ha presentato due varietà di soia anch'esse resistenti al glifosato e al dicamba, con le risoluzioni 275/19 e 276/19. Anche altri importanti attori del mercato, come SYNGENTA e DOW Agrosciences, si sono unite con nuove varietà di mais. SYNGENTA ha introdotto una varietà resistente al glifosato e al glufosinato-ammonio, mentre DOW Agrosciences ha presentato una varietà di mais resistente al glufosinato-ammonio 2,4 D e all'alossifop con la risoluzione 271/19. Anche BASF Paraguay S.A. e DOW Agrosciences hanno lanciato varietà di soia resistenti a diversi erbicidi, compresa una varietà di cotone resistente al glifosato e al glufosinato-ammonio che è stata introdotta da BASF con la risoluzione 278/19.1

                                

                          


PROVENIENZA LIMITATA, DESTINAZIONE IN ESPANSIONE

L'Unione Europea ha modificato gli LMR (Limiti Massimi di Residui) di alcuni prodotti agrochimici utilizzati in agricoltura, come l'insetticida Clorpirifos e il fungicida Mancozeb. Queste misure implicano un maggiore controllo dei residui di questi principi attivi nei raccolti di soia, mais e in altri tipi di colture26.

Nel 2018, gli Stati membri dell'Unione Europea (UE) hanno anche concordato di vietare l'uso quasi totale di tre pesticidi neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiamethoxan) a causa dei rischi che comportano per le api e altri insetti impollinatori. Sono inoltre state introdotte ulteriori riduzioni dei Limiti Massimi di Residui (LMR) per diversi prodotti agrochimici come buprofezin, diflubenzuron, clorotalonil, etossisulfuron, glufosinate, ioxynil e tepraloxydim. La Cina ha inoltre imposto alcune restrizioni su diverse sostanze chimiche ampiamente utilizzate in agricoltura, come gli insetticidi Imidacloprid e i fungicidi Carbendazim e Pyraclostrobin.

Nonostante le restrizioni alla commercializzazione di questi principi attivi e al controllo dei residui sui raccolti, queste regioni continuano a essere i principali fornitori di pesticidi verso il Paraguay, sia in termini di volume proveniente dalla Cina che di provenienza dalle principali imprese produttrici di OGM e pesticidi, come le tedesche BASF e Bayer-Monsanto.


CINA: IL PIÙ GRANDE FORNITORE DI PESTICIDI

Negli ultimi cinque anni la Cina è stata il principale fornitore di pesticidi, nonostante le limitazioni diplomatiche al commercio. Nel 2022, circa 40.607 tonnellate di pesticidi importati, più del 60% del totale, erano di origine cinese. Al secondo posto c'è l'India, con 5.341 tonnellate nello stesso anno. Anche l'Argentina e il Brasile sono state fonti di pesticidi, con un picco nel 2021 e nel 2022, rispettivamente con 7.458 e 4.940 tonnellate. Gli Stati Uniti hanno mostrato una tendenza alla diminuzione delle esportazioni verso il Paraguay, raggiungendo le 2.604 tonnellate nel 2022. Questi dati evidenziano la dipendenza del Paraguay dalla fornitura di questi prodotti da queste regioni.

Nel settembre 2022, il relatore speciale delle Nazioni Unite su sostanze tossiche e diritti umani ha presentato un rapporto sulla sua visita in Paraguay, in cui ha evidenziato i pericolosi volumi di pesticidi importati e applicati, nonché la vulnerabilità delle comunità intrappolate tra le coltivazioni di soia che subiscono le conseguenze delle applicazioni di pesticidi, con perdita dei loro territori, malattie, disabilità, morti, conflitti sociali e giudiziari. Il rapporto specifica che la quantità media di pesticidi versati annualmente è di 4,25 litri per ettaro ed è in aumento, il che è ancora più preoccupante se si considera che i pesticidi più importati nel paese sono glifosato, 2,4-D e paraquat, tutti altamente pericolosi.

La crescente deregolamentazione nell'approvazione delle colture OGM e l'assoluta mancanza di controllo nell'autorizzazione e nella commercializzazione di agrotossine, che rappresentano un rischio comprovato per la salute umana e per gli ecosistemi, continuano a verificarsi nonostante il Paraguay abbia ratificato tutti gli accordi internazionali relativi alla contaminazione da sostanze chimiche pericolose, come quelli di Basilea, Rotterdam, Stoccolma e Minamata.

                       

                                 



* Traduzione Marina Zenobio per Ecor.Network


Versione originale in spagnolo  

Con la soja al cuello 2023. Informe sobre Agronegocios en Paraguay
Coord. Marielle Palau - Autori: Guillermo Achucarro, Rubén Alderete, Abel Areco, Leticia Arrúa, Mirta Barreto, Susana Barreto, Stela Benítez Leite, Lis García, Víctor J. Imas R., Abel Irala, Miguel Lo Bianco, Maximiliano Manzoni, Leonardo Melgarejo, Guillermo Ortega, Marielle Palau,Lea Schvartzman, Alejandro Servián, Tomás Zayas Roa, Sarah Zevaco
BASE Investigacione Sociales, Asunción Paraguay, 2023 - 108 pp.

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Note:

1 Schneider, G. 2021 Protección y creación de la biodiversidad agrícola. Estrategias comunitarias para su defensa en Lizárraga P. y Vicente C. (Coord.) La revolución de una semilla. El Colectivo y Fundación Rosa Luxemburgo Cono Sur.

2 Edelman, M. 2016 Estudios agrarios críticos: Tierras, semillas, soberanía alimentaria y derechos de las y los campesinos. Editorial IAEN.

3 Bonicatto, M., May, M. y Tamagno, L. 2020 Las semillas: base biológica y cultural de la diversidad cultivada en S. Sarandón (coord) Biodiversidad, agroecología y agricultura sustentable. Edulp.

4 Kloppenburg, J. (2005). First the seed: the political economy of plant biotechnology (2.ª ed.). University of Wisconsin Press.

5 Nel caso del Paraguay – e degli altri paesi del Cono Sud – questo processo ha significato l’imposizione di politiche coloniali (o imperialiste), basate sull’approfondimento del posto dei fornitori di materie prime, cioè delle economie esportatrici di materie prime. , nel quadro delle dittature civili-militari.

6 Questo processo è stato portato avanti con l’obiettivo di salvare il pianeta dalla fame; Tuttavia, i livelli di fame sono aumentati notevolmente in tutto il mondo. Come si vedrà più avanti, una parte importante delle colture transgeniche in tutto il mondo viene utilizzata per l’alimentazione animale. In questo senso è importante notare che l’allevamento occupa il 77% della superficie agricola mondiale, che equivale all’area dell’America (Nord, Centro e Sud America insieme). Nel frattempo, produce solo il 18% delle calorie e il 37% delle proteine ​​totali. Il restante 23% della superficie agricola mondiale è dedicata alla produzione di alimenti destinati al consumo umano, che forniscono l'82% delle calorie e il 63% delle proteine ​​totali. Disponibile su: Oxford. OurWorldInData.org. https://ourworldindata.org/land-use

7 Nel caso del Paraguay, questo processo ha portato alla promulgazione della legge 385/94 “De Semillas y Protección de Cultivares”. La stessa, all'articolo n.22 stabilisce: “Presso la Direzione delle sementi è attivato il REGISTRO NAZIONALE DELLE COLTIVAZIONI PROTETTE (RNCP), con lo scopo di tutelare il diritto del costitutore” e nell'articolo n° 11 “È attivato presso la Direzione delle sementi il ​​REGISTRO NAZIONALE DELLE COLTIVAZIONI COMMERCIALI (RNCC)”, dove tutte le coltivazioni devono essere registrate. L'iscrizione delle coltivazioni nei Registri risale al 1996.

8 Ribeiro, Silvia. 2021. “Asalto corporativo a las semillas”. En: Lizárraga P. y Vicente C. (Coord.), La revolución de una semilla. El Colectivo y Fundación Rosa Luxemburgo Cono Sur.

9 Tra queste ci sono: BlackRock, Capital Group, Fidelity, Vanguard Group, State street, Norges Bank, tra le tante.

10 Gras, Carla y Hernández, Valeria, (coord.)(2013): El agro como negocio. Producción, sociedad y territorios en la globalización. Buenos Aires, Editorial Biblos Sociedad.

11 Da parte sua, anche l'Australia ha registrato un aumento nella produzione di colture geneticamente modificate.

12 Disponibile su: https://fundacion-antama.org/wp-content/uploads/2023/05/Global-GM-Crop-Area-Review.pdf

13 Ibid N° 10.

14 L’aumento più significativo nell’assegnazione della terra si è verificato nella produzione di colture oleose. La superficie totale dedicata alla produzione di colture oleose è aumentata di quasi 3 volte dal 1961. Tutti gli altri tipi di colture occupano meno di 100 milioni di ettari della superficie mondiale. Nel corso della campagna 2022/2023 la soia è diventata il principale seme oleoso in termini di produzione. Disponibile su: https://es.statista.com/ estadisticas/565669/produccion-mundial-de-las-principales-semillas-oleaginosas/#:~:text=Durante%20la%20campa%C3%B1a%202022%2F2023,segunda%20 y%20tercera%20posici%C3%B3n%2C%20respectivamente .

15 Infatti, il 33% della superficie coltivata viene utilizzata per coltivare mangimi per il bestiame. La metà del territorio abitabile è destinata all'agricoltura; solo il 37% per le foreste; 11% come arbusti e praterie; 1% come copertura di acqua dolce; e il restante 1% è costituito da aree urbane edificate che comprendono città, paesi, villaggi, strade e altre infrastrutture umane.

16 E le colture con il più alto tasso di adozione sono state cotone (80,4%), soia (73,7%), mais (32,9%) e barbabietola da zucchero (11,4%). Fonte: https://fundacion-antama. org/la-superficie-mundial-de-cultivos-transgenicos-aumento-un-33-en-2022/ https://agbioinvestor.com/ https://agbioinvestor.com/agbioseed-seed-market-intelligence/

17 Intanto, secondo un rapporto dell'INE, il 25% delle famiglie soffre di insicurezza alimentare: in queste famiglie almeno un adulto è talvolta costretto a ridurre la qualità o la quantità del cibo, per mancanza di denaro o di altre risorse. Inoltre, 5 famiglie su 100 sono colpite da grave insicurezza alimentare, il che significa che un adulto è rimasto almeno un giorno senza mangiare negli ultimi 12 mesi (FAO-INE).

18 INBIO. 2022. Cultivos genéticamente modificados en la agricultura paraguaya. Asunción: INBIO

19 Non ci sono ancora informazioni sulle varietà di grano geneticamente modificate.

20 Nel quadro dell’attuale sistema agroalimentare globale, nel 2023, 1 miliardo di persone – ovvero un abitante su otto nel mondo – si troverà in gravi difficoltà nel procurarsi il cibo e, di conseguenza, dovrà saltare i pasti. Ciò implica un aumento di circa 330 milioni di persone che soffrono la fame dal 2015 (FAO, 2023). Da parte sua, in Paraguay, il 26,23% ovvero 26 persone su 100 sono state colpite da insicurezza alimentare moderata o grave negli ultimi 12 mesi. La prevalenza dell’insicurezza alimentare, sia moderata che grave, è maggiore nelle zone rurali, nelle famiglie con capofamiglia donna e nelle famiglie con più bambini e adolescenti (INE, 2022). Disponibile su: https://www.ine.gov.py/Publicaciones/Biblioteca/documento/ b0f5_Inseguridad%20Alimentaria%20FIES_DEH_INE.pdf

21 Nella richiesta di autorizzazione del grano transgenico in Uruguay si afferma: “HAHB4 regola l'espressione dei geni che intervengono nei processi naturali che la pianta deve svolgere per rispondere agli stress ambientali, in particolare allo stress causato dalla siccità. Nell'evento IND-ØØ412-7, questa normativa provoca un ritardo nell'ingresso della pianta nel processo di deterioramento noto come senescenza, dandole un certo tempo di attesa per il ritorno alla normale disponibilità idrica. Disponibile su: https://www.gub.uy/sites/gubuy/files/documentos/publicaciones/ anexo_1_resumen_trigo_hb4-pat_inase.pdf

22 Fonte: https://www.biodiversidadla.org/Campanas-y-Acciones/Carta-abierta-decientificos-as-argentinos-as-al-Gobierno-Nacional-sobre-el-trigo-transgenico

23 Fonte: https://www.boe.es/doue/2013/111/L00027-00029.pdf; Vedi anche su: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/PETI-CM-732783_ES.pdf

24 E/o per il rilascio nell'ambiente e il consumo umano e animale, seguendo le linee guida del CODEX Alimentarius in altri paesi.

25 http://web.senave.gov.py:8081/docs/Listado%20de%20eventos%20liberados%20comercialmente%20en%20el%20pais-2019.pdf

26 Gervasio Apipé 2020 Agronegocios y su paquete tecnológico en Con la Soja al cuello. Disponibile su: https://www.baseis.org.py/wp-content/uploads/2020/11/ConlaSojaalCuello2020-versionweb-2-compressed.pdf


 

05 dicembre 2023 (pubblicato qui il 08 dicembre 2023)