Detenuto illegalmente il presidente della CONAIE
Per la difesa del diritto di organizzarsi e di resistere!
Alle 00:30 del 14 giugno, Leonidas Iza Salazar, presidente democraticamente eletto della Confederazione dei popoli e delle nazionalità indigene dell'Ecuador dal giugno 2021, è stato detenuto illegalmente e sequestrato dalla polizia e dalle forze militari ecuadoriane. Mentre un video documenta il modo in cui Iza viene caricato con la forza s'un veicolo da persone in uniforme militare e di polizia senza una motivazione, senza nessun mandato di arresto e senza nessuna informazione di garanzia dei suoi diritti, l'ufficio del procuratore generale dello Stato ha emesso un comunicato stampa intorno alle 11:00 del 14 giugno affermando che erano all'oscuro di dove si trovasse Iza e che non era stato preso in loro custodia. Solo verso mezzogiorno Iza è riapparso mentre veniva portato su un elicottero militare da membri dell'esercito fortemente armati, apparentemente per essere portato davanti al pubblico ministero.
L'Ecuador sta attraversando una grave crisi multidimensionale dopo la pandemia, con un aumento dei prezzi dei prodotti di base e dei combustibili che incide fortemente sulla sussistenza di ampi settori della popolazione. Nell'ultimo anno, più di 350 persone sono state uccise nelle carceri ecuadoriane in una serie di rivolte carcerarie, apparentemente legate ai cartelli della droga. Inoltre, solo nel 2022 si sono registrati 118 femminicidi. Il governo neoliberista di Guillermo Lasso ha funzionalizzato queste minacce alla sicurezza per ampliare le possibilità di repressione anche contro la protesta sociale. Invece di appoggiare le economie contadine che hanno sostenuto il paese durante il periodo di blocco indotto dal COVID-19, con prezzi equi e iniziative legislative, ha puntato sullo sviluppo dell'estrattivismo del petrolio e dei minerali, nonché sull'agrobusiness da esportazione, facendo pressione sempre più sui fragili ecosistemi che danno sostegno a centinaia di comunità.
Inefficace contro la criminalità e il traffico di droga, immutabile di fronte ai massacri nelle carceri, mani legate di fronte ai sicari, indolente di fronte alla crescente fame e miseria, autore di politiche economiche da fame, al servizio degli interessi del capitalismo transnazionale, il governo consolida un sistema repressivo finalizzato alla persecuzione di coloro che difendono i diritti e la vita.
In risposta a questa situazione insopportabile, la CONAIE, così come altre organizzazioni contadine, indigene e sindacali, avevano indetto uno sciopero nazionale e una protesta a partire dal 13 giugno, che aveva portato a blocchi stradali e manifestazioni in diverse province. Nella mattinata del 14 giugno ci sono stati nuovi arresti di altri leader indigeni e membri della comunità, e il governo di Lasso ha ordinato un insolito ed eccessivo dispiegamento di forze militari e di polizia attorno alla protesta.
In qualità di difensori internazionali dei diritti umani e della natura, esprimiamo la nostra seria preoccupazione per la situazione in Ecuador che stiamo seguendo da vicino.
Inoltre,
- Chiediamo l'immediato rilascio di Leonidas Iza Salazar. Data l'attuale crisi del sistema carcerario ecuadoriano, la vita e l'integrità di Leonidas Iza sono in grave pericolo.
- Denunciamo la sua detenzione-scomparsa illegale, arbitraria e illegittima come un tentativo di ostacolare e criminalizzare il suo lavoro come leader indigeno e difensore dei diritti umani, collettivi e della natura in Ecuador.
- Chiediamo in particolare alla Commissione interamericana per i diritti umani, all'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e al Relatore delle Nazioni Unite per i Popoli Indigeni di agire nel quadro dei rispettivi mandati per garantire la vita, l'integrità e la libertà del Presidente della CONAIE, Leonidas Iza, nonché di tutte le altre persone che sono state detenute nel quadro delle recenti proteste.
- Respingiamo la criminalizzazione della protesta e della resistenza - garantiti come un diritto dalla Costituzione ecuadoriana del 2008 - e ripudiamo la sistematica persecuzione dei leader indigeni e popolari, così come le dichiarazioni razziste del governo Lazo e la disinformazione del mezzi oligopolistici.
Pacto Ecosocial del Sur - Ecuador
Sciopero nazionale - giugno 2022
Legittima protesta sociale criminalizzata e senza garanzie.
Dichiarazione dell'Alleanza per i diritti umani sulle legittime azioni di protesta sociale e la risposta statale di criminalizzazione da parte del governo nazionale
URGENT ACTION ECUADOR
President of the indigenous umbrella organization CONAIE illegally detained
In defense of the right to organize and to resist!
At 0:30 AM of June 14th, Leonidas Iza Salazar, democratically elected president of the Confederation of Indigenous Peoples and Nationalities of Ecuador since June 2021, was illegally detained and abducted by police and military forces of this country. While a video documents how Iza is forcefully drawn out of a vehicle by people in military and police uniforms without being given a reason, presented a detention order or instructed about his rights, the state attorney’s general office emitted a press release around 11 AM on June 14th stating that they ignored the whereabouts of Iza who had not been put in their custody. Only around noon, Iza reappeared being brought to a military helicopter by heavily armed forces, apparently to be presented to the prosecutor.
Ecuador is experiencing a serious multidimensional crisis after the pandemic, with soaring prices for basic goods and fuel that strongly affect the livelihoods of large segments of the population. During the last year, more than 350 people have been assassinated in Ecuadorian prisons in a series of prison uprisings, apparently related to drug cartels. Also, 118 femicides have been reported only in 2022. The neoliberal government of Guillermo Lasso has functionalized these security threats to expand the possibilities of repression also against social protest. Instead of supporting the peasant economies who have sustained the country during the lockdown period induced by COVID-19 through fair prices and legislation, it is betting on deepening extractivism of oil and minerals and agribusiness for export, putting even more pressure on the fragile megadiverse ecosystems which provide livelihoods to hundreds of communities.
Ineffective against delinquency and drug trafficking, unmoved by the massacres in prisons, with its hands tied in the face of hired killings, indolent in the face of growing hunger and misery, author of starving economic policies, serving the interests of transnational capitalism, the government consolidates a repressive system to persecute those who defend their rights and life.
In response to this unbearable situation, the CONAIE, as well as other peasant, indigenous and labor organisations had called a national strike and protest to begin on June 13th, which had led to roadblocks and protests in several provinces. During the morning of June 14th, new arrests of other indigenous leaders and community members have been reported, and the Lasso government ordered an unusual and excessive deployment of military and police forces around the protest.
As international defenders of the human rights and the rights of nature, we hereby express our serious concern about the situation in Ecuador which we are closely following. Moreover,
• We demand the immediate release of Leonidas Iza Salazar. Given the current crisis of the Ecuadorian prison system, the life and integrity of Leonidas Iza is in serious danger.
• We denounce his illegal, arbitrary and illegitimate detention-disappearance as an attempt to hinder and criminalize his work as an indigenous leader and defender of human, collective and nature rights in Ecuador.
• We especially request the Inter-American Commission on Human Rights, the Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights and the United Nations Rapporteur on Indigenous Peoples to act within the framework of their respective mandates to guarantee the life, integrity and freedom of CONAIE President Leonidas Iza as well a all other persons who have been detained in the context of the recent protests.
• We reject the criminalization of protest and resistance – which are guaranteed as a right in the 2008 Ecuadorian Constitution - and repudiate the systematic persecution of indigenous and popular leaders, as well as the racist statements of the Lasso government and the disinformation of the oligopolistic media.
At 0:30 AM of June 14th, Leonidas Iza Salazar, democratically elected president of the Confederation of Indigenous Peoples and Nationalities of Ecuador since June 2021, was illegally detained and abducted by police and military forces of this country. While a video documents how Iza is forcefully drawn out of a vehicle by people in military and police uniforms without being given a reason, presented a detention order or instructed about his rights, the state attorney’s general office emitted a press release around 11 AM on June 14th stating that they ignored the whereabouts of Iza who had not been put in their custody. Only around noon, Iza reappeared being brought to a military helicopter by heavily armed forces, apparently to be presented to the prosecutor.
Ecuador is experiencing a serious multidimensional crisis after the pandemic, with soaring prices for basic goods and fuel that strongly affect the livelihoods of large segments of the population. During the last year, more than 350 people have been assassinated in Ecuadorian prisons in a series of prison uprisings, apparently related to drug cartels. Also, 118 femicides have been reported only in 2022. The neoliberal government of Guillermo Lasso has functionalized these security threats to expand the possibilities of repression also against social protest. Instead of supporting the peasant economies who have sustained the country during the lockdown period induced by COVID-19 through fair prices and legislation, it is betting on deepening extractivism of oil and minerals and agribusiness for export, putting even more pressure on the fragile megadiverse ecosystems which provide livelihoods to hundreds of communities.
Ineffective against delinquency and drug trafficking, unmoved by the massacres in prisons, with its hands tied in the face of hired killings, indolent in the face of growing hunger and misery, author of starving economic policies, serving the interests of transnational capitalism, the government consolidates a repressive system to persecute those who defend their rights and life.
In response to this unbearable situation, the CONAIE, as well as other peasant, indigenous and labor organisations had called a national strike and protest to begin on June 13th, which had led to roadblocks and protests in several provinces. During the morning of June 14th, new arrests of other indigenous leaders and community members have been reported, and the Lasso government ordered an unusual and excessive deployment of military and police forces around the protest.
As international defenders of the human rights and the rights of nature, we hereby express our serious concern about the situation in Ecuador which we are closely following. Moreover,
• We demand the immediate release of Leonidas Iza Salazar. Given the current crisis of the Ecuadorian prison system, the life and integrity of Leonidas Iza is in serious danger.
• We denounce his illegal, arbitrary and illegitimate detention-disappearance as an attempt to hinder and criminalize his work as an indigenous leader and defender of human, collective and nature rights in Ecuador.
• We especially request the Inter-American Commission on Human Rights, the Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights and the United Nations Rapporteur on Indigenous Peoples to act within the framework of their respective mandates to guarantee the life, integrity and freedom of CONAIE President Leonidas Iza as well a all other persons who have been detained in the context of the recent protests.
• We reject the criminalization of protest and resistance – which are guaranteed as a right in the 2008 Ecuadorian Constitution - and repudiate the systematic persecution of indigenous and popular leaders, as well as the racist statements of the Lasso government and the disinformation of the oligopolistic media.
Ecosocial Pact of the South, chapter Ecuador
ACCIÓN URGENTE ECUADOR
Presidente de la CONAIE detenido ilegalmente
¡Por la defensa del derecho a la organización y a la resistencia!
A las 0:30 horas del 14 de junio, Leonidas Iza Salazar, presidente democráticamente elegido de la Confederación de Pueblos y Nacionalidades Indígenas del Ecuador desde junio de 2021, fue detenido y secuestrado ilegalmente por fuerzas policiales y militares de este país. Mientras un video documenta cómo Iza es sacado a la fuerza de un vehículo por personas con uniformes militares y policiales sin que se le diera una razón, se le presentara una orden de detención o se le instruyera sobre sus derechos, la Fiscalía General del Estado emitió un comunicado de prensa alrededor de las 11 de la mañana del 14 de junio afirmando que ignoraban el paradero de Iza que no había sido puesto bajo su custodia. Recién cerca del mediodía, Iza reapareció siendo llevado a un helicóptero militar por fuerzas fuertemente armadas, aparentemente para ser presentado ante el fiscal.
Ecuador atraviesa una grave crisis multidimensional tras la pandemia, con una subida de los precios de los productos básicos y de los combustibles que afecta fuertemente a la subsistencia de amplios sectores de la población. Durante el último año, más de 350 personas han sido asesinadas en las cárceles ecuatorianas en una serie de levantamientos carcelarios, aparentemente relacionados con los cárteles de la droga. Además, sólo en 2022 se han registrado 118 feminicidios. El gobierno neoliberal de Guillermo Lasso ha funcionalizado estas amenazas de seguridad para ampliar las posibilidades de represión también contra la protesta social. En lugar de apoyar a las economías campesinas que han sostenido al país durante el período de confinamiento inducido por la COVID-19 mediante precios justos y legislación, apuesta a profundizar el extractivismo de petróleo y minerales y el agronegocio para la exportación, presionando aún más los frágiles ecosistemas megadiversos que dan sustento a cientos de comunidades.
Ineficaz contra la delincuencia y el narcotráfico, inmutable ante las masacres en las cárceles, atado de manos ante el sicariato, indolente ante el hambre y la miseria crecientes, autor de políticas económicas hambreadoras, servir a los intereses del capitalismo transnacional, el gobierno consolida un sistema represivo para perseguir a quienes defienden sus derechos y la vida.
En respuesta a esta insoportable situación, la CONAIE, así como otras organizaciones campesinas, indígenas y sindicales, habían convocado a un paro nacional y a una protesta a partir del 13 de junio, lo que había provocado bloqueos de carreteras y protestas en varias provincias. Durante la mañana del 14 de junio, se han registrado nuevas detenciones de otros líderes y comuneros indígenas, y el gobierno de Lasso ordenó un inusual y excesivo despliegue de fuerzas militares y policiales en torno a la protesta.
Como defensores internacionales de los derechos humanos y de los derechos de la naturaleza, expresamos por este medio nuestra seria preocupación por la situación en Ecuador que estamos siguiendo de cerca. Además,
- Exigimos la inmediata liberación de Leonidas Iza Salazar. Dada la actual crisis del sistema penitenciario ecuatoriano, la vida e integridad de Leonidas Iza está en grave peligro.
- Denunciamos su ilegal, arbitraria e ilegítima detención-desaparición como un intento de obstaculizar y criminalizar su labor como líder indígena y defensor de los derechos humanos, colectivos y de la naturaleza en Ecuador.
- Solicitamos especialmente a la Comisión Interamericana de Derechos Humanos, a la Oficina del Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Derechos Humanos y al Relator de las Naciones Unidas para los Pueblos Indígenas que actúen en el marco de sus respectivos mandatos para garantizar la vida, la integridad y la libertad del Presidente de la CONAIE, Leonidas Iza, así como de todas las demás personas que han sido detenidas en el marco de las recientes protestas.
- Rechazamos la criminalización de la protesta y la resistencia -que están garantizadas como un derecho en la Constitución ecuatoriana de 2008- y repudiamos la persecución sistemática de los líderes indígenas y populares, así como las declaraciones racistas del gobierno de Lasso y la desinformación de los medios de comunicación oligopólicos.
Pacto Ecosocial del Sur, capítulo Ecuador