L'introduzione della soia transgenica (e quasi contemporaneamente del mais transgenico) nel Cono Sud latinoamericano, ha significato l'imposizione massiccia di monocolture in un vasto territorio, e a passo molto spedito, come mai era accaduto prima nella storia dell'agricoltura. Contemporaneamente cresceva l'utilizzo del principale erbicida legato a queste colture: il glifosato. Tutto ciò ha avuto conseguenze drammatiche sulla salute degli abitanti delle comunità vicine alle produzioni, nonché sui suoli e sulla biodiversità. In questo atlante si sviluppano diversi aspetti di un modello che prevede la concentrazione della terra e la criminalizzazione dei contadini, la distruzione degli ecosistemi e delle economie regionali, il controllo oligopolistico del mercato da parte di un pugno di imprese e l'impatto dell'agrobusiness sui corpi delle donne.
Si affrontano anche le resistenze, le proposte e le alternative che nascono da due modelli in discussione: uno che, partendo dall'agricoltura industriale, cerca di trasformare l'agricoltura e il nostro cibo in una merce, di fronte all'altro che, nelle mani di organizzazioni contadine, indigeni e famiglie di agricoltori, cerca di recuperare la produzione di cibi sani per garantire il diritto al cibo, di pari passo con un modello di produzione agroecologica a base contadina.
Riportamo qui sotto la traduzione in italiano dell'Introduzione
* Traduzione: Giorgio Tinelli per Ecor.Network
-----------------------------------------------
Introduzione
L'Atlante che condividiamo è il frutto dell'intenso lavoro che molt* compagn* hanno svolto nell'ultimo anno e mezzo, ma è anche il frutto di oltre 30 anni di analisi, ricerche e lotte sviluppate da migliaia di attivist*, ricercatrici/ori e comunicatrici/ori che non si sono mai rassegnat* a vedere i loro territori usurpati da un modello che ha dimenticato l'origine e il significato dell'agricoltura: produrre cibo sano per i popoli.
Rendiamo omaggio a ciascun* de* contadin*, agricoltrici/ori familiari, comunità di popoli nativi, attivist* sociali e politic* e giornalist* che hanno dedicato e dedicano la loro vita alla difesa dei loro beni comuni, della loro terra, della loro comunità.
Questo Atlante è principalmente uno strumento per coloro che, da ciascuna delle loro aree, continuano a lottare per la vita. Questo libro non è una pubblicazione per l'accademia, e non per mancanza di rigore nei suoi dati e contenuti. È stato pensato e realizzato perché possa essere letto, studiato, utilizzato, dibattuto e condiviso tra tutt* coloro che sono profondamente impegnat* (compres* gli/le accademic*) per la trasformazione del nostro sistema alimentare verso un modello che abbia come asse la Sovranità Alimentare.
Fatte queste precisazioni, possiamo introdurre la domanda principale: perché un Atlante dell'Agribusiness transgenico del Cono Sud? La nostra risposta si basa su un dato concreto: l'introduzione della soia transgenica nel Cono Sud (e, quasi contemporaneamente, del mais transgenico) ha significato l'imposizione massiccia di una monocoltura in un vasto territorio che avanzava a grande velocità, come mai prima d'ora era successo nella storia dell'agricoltura. Parallelamente, è cresciuto in egual misura l'uso del principale erbicida indissolubilmente legato a queste colture: il glifosato. Questa crescita ha avuto conseguenze drammatiche sulla salute de* residenti delle comunità delle zone vicine ai luoghi di produzione, ma anche sui suoli e sulle biodiversità, provocando notevoli perdite considerevoli che analizzeremo e svilupperemo nei diversi capitoli.
Forse vale la pena soffermarsi su qualcosa di molto diffuso ma non per questo scontato: cosa sono le colture transgeniche o gli organismi geneticamente modificati (OGM)? Gli OGM sono organismi il cui materiale genetico (DNA) è stato alterato o manipolato in modo che non crescano in maniera naturale e pertanto sono da considerare organismi artificiali. Nel caso della soia transgenica, la modificazione genetica introdotta è stata l'incorporazione di un gene per la resistenza a un particolare erbicida, il glifosato, che proviene da un batterio presente nel terreno. Il risultato è un seme di soia a cui è possibile applicare questo erbicida senza uccidere la pianta. Questo seme, sviluppato dalla Monsanto (l'azienda che all'epoca sviluppò e possedeva anche il brevetto del glifosato), ha permesso l'introduzione di un pacchetto tecnologico basato su monocoltura, semina diretta, meccanizzazione e fumigazione di massa, che ha cambiato radicalmente il modo di coltivare in tutta la regione.
La delimitazione geografica di questo Atlante cerca di riflettere la realtà dei progressi dell'agrobusiness transgenico nel Cono Sud in Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Bolivia. In questi paesi, a partire dal 1996, la coltivazione di semi di soia transgenici resistenti al glifosato è stata implementata su vasta scala. Tale era la forza di questa imposizione che nel 2003 Syngenta pubblicò un annuncio per uno dei suoi servizi con una mappa della regione e un titolo emblematico: "La Repubblica Unita della Soia". Abbiamo avuto, ad un certo punto, la tentazione di chiamare così questo Atlante; ma oggi è chiaro che i popoli non si sono rassegnati a quella sottomissione e continuano a cercare nuove vie per costruire autonomia e sovranità.
Una delle peculiarità dell'imposizione di questo modello è stata la trasversalità politica che ha avuto tra i diversi paesi, nonché tra i cambi di governo avvenuti all'interno della regione nel corso di questi decenni: sia governi progressisti che di destra hanno aperto le porte all'avanzata incontrollata degli OGM in tutta la regione. È anche importante notare che questo sistema agricolo fa parte del modello estrattivista che è stato imposto in America Latina e il cui impatto va di pari passo con la mega-estrazione mineraria e l'estrazione di idrocarburi imposte dalle società e dai paesi dominanti della geopolitica globale.
Finora non disponevamo di una raccolta di tutte le informazioni disponibili che fosse accessibile alle comunità locali e alle organizzazioni che operano nei territori. Questo Atlante è un tentativo di muoversi in quella direzione. Parte della sfida per il futuro è essere in grado di colmare le numerose lacune e vuoti di informazione che abbiamo incontrato durante il lavoro. Crediamo quindi che questo possa essere uno strumento utile ai tanti che stanno lavorando nelle divese aree affinché possano approfondire alcuni argomenti e articolare la ricerca su altri.
Questo Atlante è organizzato dal più generale al più specifico, a partire dall'installazione del modello nella regione, con l'introduzione di colture transgeniche in agricoltura. Come abbiamo già detto, un seme geneticamente modificato ha come caratteristica principale di incorporare, attraverso alterazioni genetiche, attributi o caratteristiche come la resistenza agli erbicidi o la tossicità sugli insetti. Da allora, e in soli 24 anni, l'uso di pesticidi è aumentato nei nostri paesi, le popolazioni indigene, contadin* e produttor* vengono espulsi dai loro territori, i diritti umani vengono sistematicamente violati, così come si criminalizza l'uso di semi autoctoni, si distruggono suoli ed economie regionali. In questo modo, è stato evidente in questi anni che le aziende utilizzano a proprio vantaggio le strutture istituzionali al fine di sostenere e rafforzare i propri affari.
In questo Atlante si trovano anche capitoli che riguardano la produzione alimentare industriale, le nuove tecnologie, la difesa dei semi e dei territori da parte delle donne, il ruolo della scienza, le esportazioni e le imposte, oltre ad altri dati e informazioni pertinenti. In ciascuno dei capitoli non solo vengono esposte le conseguenze che questo modello sta avendo, ma condividiamo anche le resistenze, le proposte e le alternative che nascono da due modelli in discussione: uno che dall'agricoltura industriale cerca di convertire l'agricoltura e il nostro cibo in una merce, di fronte ad un altro che, dalle organizzazioni contadine, dai popoli originari e dagli/le agricoltrici/ori familiari, cerca di recuperare la produzione di cibi sani per garantire il diritto al cibo, a partire da un modello produttivo agroecologico di base contadina.
Come criterio editoriale e politico, abbiamo deciso di utilizzare in questo Atlante un linguaggio inclusivo e non binario, basato sull'uso della “x” in quelle parole che rappresentano sia donne, uomini che le varie identità sessuali. Sebbene sia un esercizio che cerchiamo di svolgere in tutto il documento, ci sono volte in cui verranno visualizzati altri modi di scrivere. Sappiamo che la lettura può essere scomoda all'inizio per chi non è abituato, ma siamo convinti che sia un passo importante e un tentativo di trovare coerenza con il percorso che stiamo facendo.
Riteniamo - e ciò è confermato dalla visione globale che Atlas offre - che non possiamo permettere che questo modello di produzione continui ad avanzare. E questa decisione, che è stata dibattuta, promossa e richiesta da organizzazioni contadine e indigene di ogni angolo del Cono Sud, si è chiaramente riflessa nel workshop che abbiamo tenuto nel settembre 2019 ad Asunción del Paraguay, dove abbiamo parlato dei contenuti dell'Atlante e presentiamo le prime anticipazioni. Tutt* i/le partecipanti sono concordi nell'affermare che la prima cosa che dovremmo condividere in questo Atlante è che le organizzazioni e i popoli hanno chiara la direzione verso cui vogliono andare per trasformare l'agricoltura e che il primo capitolo dovrebbe essere quello che riflette queste proposte. Infine, abbiamo adottato un criterio cronologico e abbiamo deciso di trattare in primo luogo le conseguenze dell'instaurazione di questo modello, per cui è possibile trovare l'esposizione di altri modelli possibili verso la fine dell'Atlante. Così, dunque, negli ultimi due capitoli si può trovare una mostra del futuro - ben radicato nel passato - che si sta costruendo: un'agroecologia di base contadina, diversa e orientata verso i mercati locali, e che ha un orizzonte chiaro: la sovranità alimentare dei nostri popoli, con una riforma agraria integrale e popolare che permetta ai/alle contadin* di rimanere, e che le/i giovani che desiderino farlo, possano tornare alla campagna. Quello che presentiamo in questo capitolo è solo una piccola anteprima di tutto ciò che sta accadendo oggi, e che speriamo possa presto essere parte di un altro Atlante.
Atlas del agronegocio transgénico en el Cono Sur. Monocultivos, resistencias y propuestas de los pueblos
Acción por la Biodiversidad
Coord. Lucía Vicente, Carolina Acevedo, Carlos Vicente
Acción por la Biodiversidad, Provincia de Buenos Aires, Argentina, maggio 2020 - 222 pp.
Download:
Foto:
1) Madres de barrio Ituziangó Anexo - Córdoba, Argentina
2) Producción industrial de soja
3) Las consecuencias de las fumigaciones. Fotografía de Leonardo Melgarejo
4) Desplazamiento de campesinxs. Fotografía de Jaanus Jagomagi