La digitalizzazione nell'agribusiness: una falsa soluzione al cambiamento climatico

di Elizabeth Bravo – Acción Ecológica

 Tratto da BIODIVERSIDAD N° 111:  

Versione originale in spagnolo:   


 

La digitalizzazione in alcuni settori dell'agricoltura fa parte di una strategia che, pur presentandosi come una soluzione al cambiamento climatico, è in realtà una forma di rinnovamento del capitalismo agrario.
Definizioni come economia circolare, intelligenza artificiale, digitalizzazione, agricoltura 4.0 sono parte di una nuova strategia attraverso la quale i settori tradizionali delle agro-esportazioni pretendono di mantenere i propri mercati all'estero, nell'era della “decarbonizzazione dell'economia”.
Secondo i suoi promotori, l'“economia circolare” va di pari passo con l'agricoltura 4.0. 
“L'economia circolare incentiva, promuove e dà senso allo sviluppo di nuove tecnologie 4.0 e viceversa”.
Le tecnologie che compongono l'Industria 4.0 includono la stampa 3D, l'intelligenza artificiale, la robotica, i Big Data e l'internet delle cose.
Tra i cosiddetti “modelli di business circolari” sono inclusi il recupero delle risorse, l'estensione della vita utile del prodotto, la condivisione di piattaforme digitali, le forniture circolari, le reti sociali, la comunicazione M2M e il cloud.

In Ecuador, i settori tradizionali dell'agro-esportazione come per le banane, i gamberi e l'olio di palma stanno entrando nel mondo della “digitalizzazione”, presentandosi come settori che si rinnovano e vanno verso una produzione più sostenibile applicando tecnologie “immateriali”.
Nell'industria bananiera la digitalizzazione permette di generare informazioni che facilitano il controllo del ciclo del banano. Con l'uso di programmi di geolocalizzazione e digitalizzazione di ogni pianta, si generano dati per prevedere, analizzare la situazione attuale, il comportamento a lungo termine delle colture, la tendenza a livello di grappolo e produzione in generale, e fornisce suggerimenti per capire quali decisioni prendere; è un processo definito “business intelligente”.
Generano informazioni per rilevare le emergenze  (la comparsa di parassiti, erbacce, temperature estreme), l'evapotraspirazione e l'assorbimento di acqua di ogni pianta, cosa che aiuta a prevedere quando il grappolo è pronto per essere tagliato, ci sono indicatori di rendimento, dell'andamento del grappolo, della cassa e della produzione. 
Attraverso sensori intelligenti si fanno previsioni sugli ordini di taglio relativi ai pesi elettronici e intelligenti per ogni tipo di cassa di banane in modo che, a seconda della destinazione finale della cassa, il software dice qual è il peso ottimale per l'esportazione. Questo rende più facile prendere decisioni in tempo reale, fare previsioni per il futuro, vedere la tendenza a lungo termine del raccolto e massimizzare i profitti del settore bananiero ecuadoriano.

Il settore dei gamberi sta usando la digitalizzazione per adattarsi alle nuove richieste di mercato. Per controllare la nutrizione dei gamberi in piscina si introducono alimentatori automatici con sensori per l'ossigeno e la temperatura; strumenti di pesatura e misurazione delle dimensioni, idrofoni per dati acustici ... informazioni che finiscono su piattaforme digitali che generano modelli, previsioni e raccomandazioni a livello di allevamento. Le informazioni si ricavano da ciascuna delle larve e da ciascuno degli avannotti presenti nelle piscine per gamberi.
Gli idrofoni catturano il suono della masticazione degli animali mentre mangiano, così da conoscere la loro attività e regolare in tempo reale la dose di cibo di cui hanno bisogno. Vengono prodotti istogrammi su peso, lunghezza, uniformità e pigmentazione delle larve, tutti georeferenziati.
I suoi promotori dicono che l'unica cosa che serve è l'energia solare (rinnovabile) e internet. 
Quando si parla di energie alternative pensiamo che siano più rispettose dell'ambiente, ma in realtà queste energie sono destinate a sostenere un'industria che, come nel caso degli allevamenti di gamberi ecuadoriani, ha disboscato migliaia di ettari di mangrovie, che sta invadendo terreni agricoli e zone umide protette, sgomberando popolazioni di pescatori artigianali, raccoglitori di molluschi e piccoli contadini.

Nel caso della palma, in Ecuador, il progetto Proamazonía - (Programma Integrale Amazzonico di Conservazione dei Boschi e Produzione Sostenibile) formato dai Ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD l'acronimo spagnolo) ha stabilito un'alleanza strategica con BID Invest per realizzare un sistema di digitalizzazione con i piccoli produttori di palma amazzonici.
Tra gli obiettivi del programma ci sono la raccolta e la digitalizzazione dei dati su parassiti e malattie, e la generazione di allarmi in tempo reale, la diffusione di informazioni sulle buone pratiche agricole, e invita i piccoli produttori a dedicarsi a una produzione sostenibile di palma al fine di ricevere la certificazione di Palma Sostenibile (RSPO). 
Come possono raggiungere la sostenibilità se la produzione è destinata all'agro-esportazione? L'analisi di sostenibilità non considera che la palma amazzonica ha convertito le foreste in piantagioni, ha scacciato le comunità locali, non considera che i  prodotti devono essere trasportati nelle regioni dove vengono trasformati in olio o altri derivati, per poi essere esportati nel resto del mondo. Tutto questo implica l'uso di grandi quantità di energia. 
Con o senza digitalizzazione, la produzione di palma in Amazzonia non è e non sarà un modello sostenibile o circolare, e contribuisce al cambiamento climatico.

Secondo i sostenitori delle tecnologie che accompagnano l'Agricoltura 4.0 e la digitalizzazione, esse permettono di aumentare i livelli di velocità e di flessibilità, di ridurre gli sprechi e di usare meno risorse.
Per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti e la diminuzione dell'uso delle risorse, la dematerializzazione dell'economia e l'economia circolare, Martínez Alier [docente della Universitat Autònoma de Barcelona, NdT]sottolinea che tutta l'economia umana riceve risorse e produce rifiuti, quindi non esiste un'economia circolare chiusa. 
Ciò che entra nell'economia come input esce trasformato in rifiuti; anche se una parte  si accumula come stock, alla lunga diventa rifiuto. Inoltre, l'energia viene dissipata e solo una piccola quantità di materiali viene riciclata.
Martínez Alier aggiunge che il 44% dei materiali lavorati sono utilizzati per fornire energia; e con la digitalizzazione l'uso di energia aumenta, come sottolinea il World Rainforest Movement: “le enormi quantità addizionali di elettricità, necessarie per far funzionare gigantesche biblioteche di dati (big data) attraverso computer superveloci nei grandi centri di macro dati, esercitano ancora più pressione sulle foreste che contengono fonti idroelettriche o di combustibili fossili”.
La velocità e la flessibilità sono fondamentali per l'accelerazione dell'accumulazione capitalista, facilitando processi di occupazione territoriale che non possono essere competitivi per coloro che lo hanno fatto in modo tradizionale; facilitano così ciò che Castells chiama la “colonizzazione del tempo”:

È interessante notare che esiste anche un mitico “tempo futuro” dei potenti, cioè il tempo proiettato dai futurologi del mondo imprenditoriale. In effetti, questo è il modo definitivo per conquistare il tempo. Colonizzare il futuro estrapolando i valori dominanti del presente nelle proiezioni: come continuare a fare la stessa cosa, con più profitti e potere, tra vent'anni. La capacità di proiettare il  tempo presente di ognuno, negando all'umanità in generale il passato e il futuro, è un altro modo di stabilire il tempo atemporale come modalità di affermare il potere nella società della rete (Castell, 2009).


Traduzione di Marina Zenobio per Ecor.Network.


Riferimenti:

  • Manuel Castells, Comunicación y Poder, Alianza, 2009. 
  • Joan Martínez Alier, La brecha de la circularidad y el crecimiento de los movimientos mundiales por la justicia ambiental, 2021.
  • World Rainforest Movement, La ‘economía digital’: consolidando el camino a más extracción y contaminación, Boletín 256, 2021.

 

12 aprile 2022 (pubblicato qui il 15 aprile 2022)