Buen Vivir y “otras economías” en América Latina
Gustavo M. de Oliveira, Ana Luisa Cardona Landeros (Orgs.)
Lutas Anticapital - Editorial Bruma - Rosa Luxemburg Stiftung - Oficina Regional para México, Centroamérica y Cuba
2025 - 317 pp.
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Il buen vivir e le “altre economie” in America Latina
In tempi di crisi ecologica, disuguaglianza e depredazione, il Buen Vivir e le "economie altre" in America Latina ci offrono un orizzonte diverso: quello di economie che si prendono cura, sostengono e resistono. Dai territori indigeni e contadini alle reti urbane popolari e femministe, questo libro riunisce voci che riflettono e mettono in pratica altri modi di organizzare la vita, il lavoro e la comunità.
Il concetto di Buen Vivir, paradigma di civilizzazione alternativa allo sviluppo capitalista, permea queste pagine come impegno politico ed etico. In dialogo con il comunitarismo, la reciprocità e la cura mutua, i capitoli sulle economie indigene, contadine, solidali, femministe, ecologiste e popolari dimostrano che altre economie non solo sono possibili, ma che esistono e sostengono la dignità dei popoli e la riproduzione della vita.
Questo libro ci invita a immaginare una civiltà basata sul rispetto della Terra e a sfidare la logica del profitto e dell'accumulazione. La sua struttura intreccia memoria e immaginazione radicale, pensiero critico ed esperienza vissuta dalle comunità. Più che un esercizio accademico, è un impegno verso altri modi di essere: economie che promuovono connessioni, rigenerano territori e restituiscono significato alla vita collettiva.
Oficina RLS México
Presentazione
Gustavo M. de Oliveira - Università Federale di Rio de Janeiro
Ana Luisa Cardona Landeros - Centro per la Ricerca e l'Insegnamento Economico
Questo lavoro sfida le convenzioni tradizionali in un mondo caratterizzato da paradigmi economici prevalenti, con l'obiettivo di evidenziare e approfondire il dibattito sul Buen Vivir e sulle cosiddette economie alternative da diverse prospettive geografiche, che vanno dalle estremità più settentrionali del Messico a quelle più meridionali dell'Argentina. "Buen Vivir e le 'Economie Alternative' in America Latina" è un compendio di riflessioni profonde e critiche che esplorano le possibilità di costruire società più giuste ed eque in America Latina. Attraverso la lente del Buen Vivir come paradigma di civiltà od orizzonte di possibilità, così come di altre forme di intendere l'economia, questo libro ci invita a ripensare le nostre strutture materiali e simboliche di potere e dominazione, dando priorità al benessere di tutte le persone e del pianeta e impegnandoci a rompere con la logica attuale che avvantaggia solo una minoranza privilegiata.
Il progetto che ha portato al coordinamento di questo testo ha avuto origine dal 1° Forum sul Buen Vivir e le Economie Contadine, Indigene e Solidali - L'Autosufficienza Alimentare come Orizzonte e Realtà: Sfide e Limiti della Coltivazione del Mais Nativo in Messico, tenutosi presso il Centro de Investigación y Docencia Económicas (CIDE) nel settembre 2023. A seguito di questo evento, si fece largo la proposta di approfondire le riflessioni e le discussioni in due modi: in primo luogo, creare un libro che potesse fungere da bussola, o almeno da mappa, per continuare a esplorare paradigmi alternativi a quello moderno-coloniale-capitalista; in secondo luogo, sviluppare una serie di incontri sul Buen Vivir e le Economie Contadine, Indigene e Solidali in collaborazione con un consorzio di università in diverse regioni del Messico. L'obiettivo principale di questi incontri era quello di confrontarsi con esperienze che costruiscono, abilitano, generano o riproducono modelli di Buen Vivir. In questo modo, il mondo accademico si nutre e cerca di nutrire esperienze concrete, in forma dialogica e, ovviamente, con rispetto e ammirazione.
Per quanto riguarda il coordinamento del testo, l'obiettivo era quello di raccogliere contributi capaci di riflettere sui sistemi economici e politici (più in generale, sui sistemi di organizzazione sociale) e sulle forme di organizzazione del lavoro e di gestione dei bisogni materiali, volti all'affermazione e alla riproduzione della vita umana e non umana (più propriamente parlando), orientati verso una vita dignitosa per le popolazioni in generale, ma con un'enfasi sui bisogni urgenti delle popolazioni storicamente svantaggiate e impoverite in Messico e America Latina. Pertanto, il progetto editoriale si pone tre obiettivi specifici: a) riflettere criticamente sul Buen Vivir come sistema economico e politico alternativo allo sviluppo capitalista; b) evidenziare le principali argomentazioni e caratteristiche delle cosiddette economie alternative; c) esplorare i legami tra forme contro-egemoniche di organizzazione del lavoro e il dibattito a proposito del comunitario.
Nel contesto attuale, la discussione proposta diventa non solo rilevante ma urgente, dato che, come specie umana, ci troviamo di fronte a diversi scenari di collasso ecologico senza precedenti, indubbiamente caratterizzati dallo sfruttamento eccessivo del contesto naturale, come indicato dalla scienza dell'Antropocene ma non in un senso antropogenico generalizzato e privo di contesto storico, ma semmai
specificamente di un sistema produttivo capitalista, basato sull'unico orizzonte di possibilità al suo interno: lo sviluppo economico. Naturalmente, questo sistema si basa su un estrattivismo vorace, che ha portato al degrado di ecosistemi vitali, alla perdita di biodiversità, fino alle estinzioni massive e all'esaurimento di risorse energetiche finite. Questo modello economico insostenibile ignora i limiti del pianeta e ha perpetuato un ciclo distruttivo che minaccia la sopravvivenza delle generazioni future, dato l'irrevocabile degrado che si sta verificando all'interno del contesto naturale.
Con la continua crescita della domanda di sfruttamento della natura, è imperativo riconoscere l'urgente necessità di adottare pratiche economiche più rispettose, integrative e a bassa entropia, compatibili con l'ambiente. La rigenerazione e la preservazione degli ecosistemi e la mitigazione dei cambiamenti climatici devono essere priorità fondamentali in qualsiasi strategia di sopravvivenza. È necessario promuovere una transizione verso modelli economici e politici che valorizzino la rigenerazione dell'ambiente naturale, la conservazione della biodiversità e il rispetto dei limiti planetari. Solo così possiamo costruire un futuro sostenibile ed equo per tutti gli abitanti del nostro pianeta e per il pianeta stesso come nostra casa comune.
In termini sociali, all'interno del sistema capitalista attuale, lo sfruttamento nel mondo del lavoro è una realtà onnipresente. La ricerca incessante del profitto ha portato a precarietà lavorativa, salari ingiusti e condizioni di lavoro deplorevoli per milioni di lavoratori in tutto il mondo. Questo sfruttamento non solo influisce sulla qualità della vita dei lavoratori, ma perpetua anche profonde e aggravate disuguaglianze sociali. La lotta per i diritti dei lavoratori e la dignità sul lavoro rimane rilevante nella ricerca di un sistema economico più giusto ed equo. La necessità di sostituire il modo di produzione capitalista con uno più giusto ed equo è sempre più evidente. Il capitalismo, nella sua costante ricerca di crescita e accumulazione di ricchezza, si è dimostrato incompatibile con la giustizia sociale e la sostenibilità ecologica. È essenziale cercare alternative che diano priorità al benessere umano rispetto al profitto, promuovendo relazioni di lavoro basate su uguaglianza, rispetto e solidarietà. Un nuovo modello economico, orientato alla cooperazione orizzontale e alla cura reciproca, può offrire la strada verso un futuro più promettente, in cui il lavoro è considerato un mezzo per lo sviluppo personale e collettivo, piuttosto che sfruttamento a vantaggio di pochi.
In un mondo ancora dominato dal paradigma capitalista, è essenziale riconoscere la ricchezza e la saggezza intrinseche delle forme economiche che – seppur represse – persistono oggi, come i sistemi economici indigeni, afrodiscendenti e contadini. Queste tradizioni economiche, radicate in una profonda comprensione del territorio e della comunità, frutto di epistemologie diverse da quella occidentale, offrono preziosi insegnamenti su sostenibilità, solidarietà e reciprocità. Recuperare questa conoscenza ancestrale può non solo contribuire a rivitalizzare le economie locali e a preservare la diversità culturale, ma può anche fungere da fonte di ispirazione per la creazione di nuovi modelli economici più giusti ed equi. Oggi è necessario stimolare sia la memoria che l'immaginazione radicale, e promuovere l'innovazione nella ricerca di alternative al sistema dominante. Creare modelli economici nuovi e più solidali richiede un approccio audace e creativo che metta in discussione le esistenti strutture di potere e dominio e promuova la partecipazione attiva delle diverse comunità. Questa immaginazione radicale può manifestarsi nella creazione di cooperative autogestite, valute locali, sistemi di intercambio e altre iniziative che privilegiano il benessere umano e la sostenibilità ecologica rispetto al profitto imprenditoriale. Promuovendo la sperimentazione e la collaborazione tra diversi individui e gruppi sociali, possiamo costruire un futuro in cui l'economia serva realmente ai bisogni delle persone e al pianeta.
Nel processo di ricerca di alternative al sistema economico dominante, ovvero allo sviluppo capitalista, è fondamentale riconoscere la necessità di intrecciare il vecchio e il nuovo. Combinando le forme economiche del passato, radicate nella tradizione e nella saggezza ancestrale, con l'immaginazione radicale necessaria per innovare e creare modelli più equi e solidali, possiamo costruire un ponte tra il passato - che non vuole morire, il presente - che ci offre l'incredibile possibilità di azione - e il futuro - desiderato, immaginato-. Il riconoscimento, il recupero e la promozione delle pratiche economiche indigene, afrodiscendenti, contadine e di altro tipo offrono una solida base di principi come la reciprocità, la solidarietà e il rispetto per la terra e il territorio, fondamentali per costruire una società più equa e sostenibile.
Allo stesso tempo, stimolare un'immaginazione radicale ci invita a mettere in discussione le strutture esistenti e a concepire forme di organizzazione economica e politica in linea con i valori di giustizia e dignità umana. Questa combinazione di vecchio e nuovo ci permette di attingere all'esperienza accumulata nel corso delle generazioni, esplorando e sperimentando idee e pratiche che rispondano alle sfide contemporanee. Questa intersezione non solo ci permette di imparare dalla storia e dalla diversità culturale, ma ci consente anche di adattarci ed evolverci in un mondo in costante cambiamento. È attraverso questa sintesi di passato e presente che possiamo costruire un futuro più giusto, solidale e sostenibile per tutte le persone e per il pianeta nel suo complesso. In questo contesto brevemente delineato, questo libro è organizzato in tre parti.
Nella prima sezione, Riflessioni critiche sul buen vivir, i testi offrono uno sguardo critico e riflessivo sul concetto di buen vivir. Autori come Alberto Acosta, Laura Collin Harguindeguy, Norihisa Arai e Gustavo M. de Oliveira approfondiscono la reciprocità, la felicità, l'armonia L'equilibrio, il dono e le sfide dell'implementazione di questa filosofia nel contesto degli Stati nazione. In Un'altra economia per un'altra civiltà: riflessioni sulla reciprocità del buen vivir, Alberto Acosta offre uno sguardo profondo sulla reciprocità e sulle sue implicazioni per la costruzione di una società basata sul buon vivere. Laura Collin Harguindeguy, in Buen Vivir, o come cambiare prospettiva per essere felici, propone un cambio di paradigma verso una visione della vita più olistica e gioiosa. In Ontologia anticapitalista del dono/reciprocità: una riflessione sull'orizzonte del vivir bien/buen vivir dalle esperienze dei popoli indigeni dell'America Latina, Norihisa Arai riflette, da una prospettiva antropologica libertaria, sulle esperienze dei popoli indigeni e sul loro potenziale anticapitalistico di sfidare il paradigma capitalista. Gustavo M. de Oliveira, in Problematizing Post-Development... La difficile equazione tra la proposta del Buen Vivir e il modello dello Stato-nazione, analizza le sfide del raggiungimento del Buen Vivir nel contesto degli Stati-nazione e delle loro rigide strutture di potere e dominio.
La seconda parte, "Pensare alle "economie altre", esplora diverse forme di economia che vanno oltre il paradigma dominante. Dalle economie indigene alle economie ecologiche, tra cui l'economia contadina, solidale, femminista e popolare, gli autori ci invitano a considerare nuove prospettive che diano priorità all'equità, alla solidarietà e alla cura della natura. In "L'economia indigena come problema teorico e ideologico", Edgars Martínez Navarrete e Mijail Mitrovic esplorano, attingendo a teorie antropologiche
e critiche, i principi, le pratiche e le sfide delle antiche economie sviluppate all'interno delle comunità indigene. Armando Bartra, in "L'altra economia", esamina il ruolo cruciale delle aree rurali e del movimento contadino nella costruzione di sistemi economici alternativi. I quadri teorici e concettuali fungono da strumento di lotta. In una valutazione critica del concetto di economia solidale in America Latina, Gustavo M. de Oliveira esplora i diversi approcci al concetto, dalle prospettive "classiche" a quella di ispirazione anticoloniale, difendendo quest'ultima come più promettente in termini di azione economica e politica. Ana Luisa Cardona Landeros e Marcela López Serna, in "Costruire un'economia centrata sulla riproduzione della vita", riflettono su come un'economia femminista possa trasformare le strutture economiche patriarcali che sostengono una varietà di dinamiche sociali. In "Un'economia ecologica e post-patriarcale per l'economia solidale", Eduardo Enrique Aguilar esamina l'intersezione tra ecologia, economia solidale e visione post-patriarcale dell'economia, proponendo un approccio che privilegia la cura tra umani, non umani e la natura stessa. Infine, Cristina Cielo, Verónica Gago e Nico Tassi, in "Mappare le economie popolari come sfida analitica e politica latinoamericana", offrono un'analisi delle economie popolari come spazio di resistenza e trasformazione.
La terza e ultima parte del libro, "Economia e comunità", esamina il ruolo della comunità nella costruzione di sistemi economici alternativi. Autori come César Enrique Pineda, Lucia Linsalata, Huáscar Salazar, Mauricio Montoya, Erika Piña Romero e la Comunità Ecologica Jardines de la Mintsïta presentano proposte cruciali per rafforzare i legami comunitari e promuovere una riproduzione della vita basata sulla resistenza, l'interdipendenza, l'autonomia e l'autogestione. César Enrique Pineda, in "La comunità del lavoro: l'esercizio del politico-comunale e del comune", esamina il ruolo del lavoro comunitario nella costruzione della resistenza e di sistemi economici alternativi. In "Cosa può fare il comune contro la portata della necrotizzazione capitalista del tessuto della vita?", Lucia Linsalata e Huáscar Salazar esplorano le possibilità del concetto di comune come forma di resistenza a quello che chiamano necrocapitalismo. Infine, Mauricio Montoya, Erika Piña Romero e la Comunità Ecologica Jardines de la Mintsïta, in *Riproduzione comunitaria della vita attraverso l'azione collettiva come resistenza e come progetto*, offrono esempi concreti di come la comunità possa essere la forza trainante del cambiamento verso un modello economico più giusto e sostenibile.
"Buen vivir e 'altre economie' in America Latina" è un'opera che consideriamo essenziale per coloro che cercano di comprendere e contribuire alla trasformazione delle nostre società verso modelli più giusti ed equi per l'umanità, gli animali e la natura stessa. Attraverso una varietà di prospettive e analisi rigorose, questo libro offre una sorta di mappa verso un futuro in cui una vita buona e dignitosa nonché la cura del pianeta siano le massime priorità.
Invitiamo i lettori a immergersi nelle pagine di "Buen vivir e 'altre economie' in America Latina": è un'opera che cerca di sfidare le convenzioni che rimangono oggi egemoniche ma che mostrano già segni di esaurimento, al fine di aprire le porte a un dialogo urgente e necessario sul futuro delle nostre società. Attraverso un'esplorazione profonda, critica e riflessiva, questo libro offre una visione stimolante per coloro che cercano di comprendere e contribuire alla costruzione di un mondo più giusto ed equo. Che si tratti di ripensare i nostri rapporti con la terra, il territorio e la comunità, di mettere in discussione le attuali strutture di potere e dominio o di immaginare nuove forme di organizzazione economica e politica, "Buen Vivir e 'Altre Economie' in America Latina" ci sfida a guardare oltre i paradigmi consolidati e ad immaginare un futuro possibile come già esistente nelle più diverse geografie del mondo.
* Traduzione di Ecor.Network
INDICE
- Presentazione di Gustavo M. de Oliveira e
Ana Luisa Cardona Landeros
PARTE I - RIFLESSIONI CRITICHE SUL BUON VIVERE
- Un'altra economia per un'altra civilizzazione. Riflessioni dalla prospettiva della reciprocità e del buen vivir.
Alberto Acosta
- Buen vivir, o come cambiare prospettiva per essere felici
di Laura Collin Harguindeguy
- Ontologia anticapitalista del dono/reciprocità: una riflessione sull'orizzonte del Vivir Bien/Buen Vivir a partire dalle esperienze dei popoli indigeni dell'America Latina.
Norihisa Arai
- Problematizzare il post-sviluppo: la difficile equazione tra l'orizzonte storico del buen vivir e la forma dello Stato-nazione.
Gustavo M. de Oliveira
PARTE II - RIFLETTENDO ALLE “ALTRE ECONOMIE”
Economia indigena
- L'economia indigena come problema teorico e ideologico
Edgars Martínez Navarrete
Mijail Mitrovic
Economia contadina
- L'altra economia
Armando Bartra
Economia solidale
- Il quadro teorico e concettuale come strumento di lotta. Una valutazione critica del concetto di economia solidale in America Latina.
Gustavo M. de Oliveira
Economia femminista
- Costruire un'economia centrata sulla riproduzione della vita
Ana Luisa Cardona Landeros, Marcela Leticia López Serna
Economia ecologica
- Un'economia ecologica e post-patriarcale per l'economia solidale
Eduardo Enrique Aguilar
Economia Popolare
- La mappatura delle economie popolari come approccio analitico e politico in America Latina
Cristina Cielo, Verónica Gago, Nico Tassi
PARTE III - ECONOMIA E COMUNITÀ
- La comunità del lavoro. L'esercizio del politico-comunale e il comune.
César Enrique Pineda
- Cosa può fare il bene comune contro la scala di necrotizzazione capitalista del tessuto della vita?
Lucia Linsalata, Huáscar Salazar Lohman
- Riproduzione comunitaria della vita attraverso l'azione collettiva come resistenza e come progetto
Diego Mauricio Montoya Bedoya, Erika Piña Romero, Comunità ecologica Jardines de la Mintsïta