*** Prima Parte ***

La miniera, la fabbrica e il negozio. Dinamiche globali della "transizione verde" e sue conseguenze nel "triangolo del litio"/1

di Alfons Pérez, Bruna Cañada, Marta Pérez, Josep Nualart


LA MINA, LA FÀBRICA, I LA BOTIGA. Dinàmiques globals de la “transició verda” i les seves conseqüències al “triangle del liti”
Alfons Pérez, Bruna Cañada, Marta Pérez, Josep Nualart
Observatori del Deute en la Globalització, Julio 2023 - 108 pp.

                                             

    


È un fatto insolito che un documento di proposta per la transizione nel settore industriale europeo colleghi esplicitamente, nei suoi obiettivi, tecnologia, crescita, sicurezza energetica e ordine pubblico.
La pandemia, e soprattutto la guerra in Ucraina, hanno agito da acceleratori per una “transizione verde” basata sulla tecnologia che ora ha una nuova missione. Solitamente lo definivamo come quadro generale, proposto principalmente da istituzioni del Nord del mondo, a collegare la lotta contro l'emergenza climatica e il degrado ambientale con una nuova strategia di crescita economica, in questa fase dobbiamo aggiungere anche la dimensione della sicurezza.
Considerando tutto ciò, questa pubblicazione nasce dall'interesse per l'analisi critica di questo nuovo contesto. Di fatto, le sue ragioni affiorano dalla traiettoria dell'Observatori del Deute en la Globalització e da un gruppo di organizzazioni, collettivi e reti di ricerca di attivisti globali che esaminano i progressi della "transizione verde" a livello globale. Tuttavia c'è da considerare che il vero elemento base è stato il lavoro sul campo svolto dall'Osservatorio nel cosiddetto “triangolo del litio”, uno dei territori strategici per la transizione.

Per affrontare questa sfida, abbiamo proposto di esaminare LA MINIERA, LA FABBRICA E IL NEGOZIO nonché le Dinamiche Globali della "transizione verde" e le sue conseguenze nel "triangolo del litio", suddividendo il testo in tre parti con diversi approcci.

  • Nella prima parte esaminiamo la situazione globale dell'estrazione delle risorse, dell'industrializzazione e dei mercati che richiedono “tecnologie pulite”. Questo capitolo, più analitico e descrittivo, esamina come la centralità dell'impegno tecnologico nella "transizione verde" e la sua funzione di sicurezza siano un imperativo per espandere la frontiera mineraria, l'industrializzazione e garantire i mercati di vendita. È qui che i più rilevanti attori internazionali hanno messo in campo numerosi strumenti – i piani quinquennali dall'11° al 14° della Cina, i fondi Next Generation EU, il REPowerEU, l'Inflation Reduction Act, il Critical Raw Materials Act, il Green Deal Industrial Plan, il Net Zero Industry Act e il Global Gateway, tra gli altri – per ottenere l'egemonia sulla scena internazionale con l'obiettivo di estrarre minerali e produrre e vendere tecnologia.
  • Nella seconda parte ci spostiamo su una situazione territoriale specifica: le alte saline andine tra Cile, Argentina e Bolivia dove si estrae, o si intende estrarre, il litio, prezioso minerale necessario per le batterie dei dispositivi elettronici mobili e dei veicoli elettrici. Qui il testo riprende voci del territorio che subiscono gli impatti dell'attività mineraria tra resistenza, inquietudine, rassegnazione, divisione, conflitto o, semplicemente, attesa di un lavoro o di un compenso che contribuisca a soddisfare i propri bisogni primari insoddisfatti.
  • Infine, la terza parte cerca di rispondere alle sfide dell'emergenza climatica, la perdita di biodiversità e l'esaurimento delle risorse a partire dall'accelerazione di altre transizioni. Il nostro approccio, tra il propositivo e il rivendicativo, non mette in discussione l'urgenza di agire, ma sostiene alternative che superino il tecno-ottimismo e il suo imperativo tecnologico.
     

Notiamo con preoccupazione che la dimensione della giustizia globale non è presente nella "transizione verde" e che la massiccia domanda di tecnologia può avere effetti devastanti sui territori del Sud del mondo.

Ci auguriamo insomma che il testo contribuisca a una migliore comprensione della disputa globale e del ruolo degli attori più rilevanti, a stabilire un maggiore legame con le altre realtà territoriali, e che continui ad aprire il dibattito su come affrontare una situazione di emergenza climatica, ambientale e sociale in modo davvero equo.


 

21 luglio 2023 (pubblicato qui il 30 agosto 2023)