Fiamme nascoste. Gli impatti del flaring legato al progetto Coral South FLNG di ENI in Mozambico
ReCommon
ReCommon, marzo 2025 - 16 pp.
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Un rapporto sugli impatti sul clima dell’impianto di ENI Coral South FLNG al largo delle coste mozambicane. Dall’analisi dei dati pubblici e delle immagini satellitari esaminati, si può evincere che l’impianto per l’estrazione e liquefazione di gas del cane a sei zampe è stato protagonista di numerosi fenomeni di flaring dall’inizio della sua attività nel 2022, non adeguatamente riportati dall’azienda petrolifera. Il flaring consiste nella pratica di bruciare in torcia il gas in eccesso estratto insieme ad altri idrocarburi, che ha impatti rilevanti sul clima, l’ambiente e – in prossimità di centri abitati – sulle persone.
FIAMME NASCOSTE
La mattina di giovedì 10 ottobre 2024 una folla di manifestanti è riunita di fronte al Cape Town International Convention Centre. “Africa Needs Renewables (L’Africa ha bisogno di rinnovabili)” ed “End Fossil Fuels Fast, Fair, Forever (Stop immediato, giusto e perenne ai combustibili fossili)” sono solo alcuni degli slogan degli attivisti e attiviste di Extinction Rebellion South Africa 1.
Il motivo: nell’auditorium si sta tenendo l’ultimo incontro dell’Africa Oil Week (AOW), la conferenza sul settore energetico africano che riunisce governi, compagnie petrolifere nazionali e internazionali2. «I finanziamenti da parte delle istituzioni internazionali e dei primi investitori sono superiori alle nostre necessità»3, afferma Luca Vignati, Upstream Director di ENI, il quale sta tenendo una presentazione sui finanziamenti destinati a promuovere una transizione energetica in Africa improntata sul gas4. «Il successo del progetto Coral South, con la sua produzione costante ed affidabile sin dal suo avvio, ha dimostrato la fattibilità del progetto ed ha convinto le banche che stanno valutando la costruzione del progetto Coral North. Hanno visto che qualcosa sta funzionando»5. Vignati fa riferimento ai piani di ENI di duplicare, al largo delle coste mozambicane, Coral South FLNG6 (prima piattaforma galleggiante di estrazione e liquefazione di gas in acque ultra-profonde mai realizzata7 e tra le poche infrastrutture FLNG operative 8), con una nuova piattaforma: Coral North FLNG.

Piani che non sembrano tenere in debita considerazione le ripercussioni globali sul clima e l’ambiente: le emissioni totali associate all’intera catena del valore delle due piattaforme durante i previsti 25 anni di operatività sarebbero pari a 1 miliardo di tonnellate di CO2 equivalente9, cioè più di tre volte le emissioni dell’Italia nel solo 2023 10. Esistono inoltre vari elementi che suggeriscono come non solo la produzione di Coral South non sia stata sempre affidabile, come invece affermato da Vignati, ma che qualcosa non abbia proprio funzionato. Quel qualcosa si chiama “flaring”, cioè la pratica di bruciare in torcia il gas in eccesso estratto insieme ad altri idrocarburi, che ha impatti rilevanti sul clima, l’ambiente e – in prossimità di centri abitati – sulle persone.
La mattina del 22 aprile 2024, ovvero sei mesi prima dell’Africa Oil Week, i manager di ENI Rovuma Basin – la controllata che gestisce Coral South FLNG11 – ricevono a Maputo una delegazione di investitori coreani. Dall’incontro, avvenuto a porte chiuse, non sembra però trapelare lo stesso entusiasmo per le prestazioni di Coral South manifestato da Vignati. «Nel contesto della tecnologia FLNG, è raro operare per più di cinque mesi senza incorrere in problemi significativi, come successo con Coral South»12. Così i manager di ENI rispondono agli investitori coreani che chiedono conto del calo del 22% della produzione avvenuto a gennaio 2024. «Due guasti agli impianti hanno intaccato la produzione di gennaio, le cause sono ancora da identificare», affermano i manager di ENI13. Il 13 gennaio 2024, infatti, il flaring a bordo della piattaforma ha raggiunto un picco significativo. Secondo le stime di ReCommon basate su dati NASA14, per ogni ora di flaring avvenuto in quella giornata ENI avrebbe mandato in fumo tanto gas quanto una famiglia media italiana consuma in 8 anni e mezzo15. Quel sabato di gennaio è però solo la punta dell’iceberg. O meglio: delle fiamme. Altri episodi flaring sembrano essere avvenuti il 26 giugno, il 21 luglio, l'11 novembre, il 13 novembre e il 18 dicembre 2022, a cui si aggiunge il 12 gennaio 2023. L’elaborazione di immagini multispettrali acquisite dal satellite Sentinel-2 in corrispondenza delle date prese in esame, alla luce della bibliografia scientifica più recente, ha evidenziato emissioni termiche legate a potenziali fenomeni di flaring16.
Gli episodi di combustione di gas in torcia non finiscono però qui. Il 20 settembre 2022, la piattaforma era riuscita a raggiungere un’intensità di flaring addirittura doppia rispetto a quella osservata il 13 gennaio 2024. Secondo le stime della National Oceanographic Administration, del Payne Institute for Public Policy della Colorado School of Mines e della Banca Mondiale attraverso l’indicatore Global Flaring and Methane Reduction Partnership, solo tra giugno e dicembre 2022 le operazioni di flaring di Coral South avrebbero comportato lo spreco di 435.000 metri cubi di gas17, equivalente a circa il 40% del fabbisogno annuo del Mozambico18.
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Note:
- https://www.instagram.com/p/DA4BiyJKBs5/
- Ibidem
- https://clubofmozambique.com/news/eni-attracts-funding-interest-for-next-floating-lng-plant-in-mozambique-268228/
- https://www.linkedin.com/posts/luca-vignati-7087132a_aow2024-ju- sttransition-eni-activity-7250213532858781697-nxRp (ultima consultazione: 14.03.2025)
- https://business.sohu.com/a/816308562_12117551
- FLNG è l’acronimo di “floating liquefied natural gas”
- https://www.eni.com/content/dam/enicom/documents/ita/azioni/attivita-mondo/mozambico/mediakit/factsheet_MOZAMBICO-eng.pdf (pag. 1, ultima consultazione: 14.03.2025)
- A febbraio 2024 erano 6 le FLNG operative a livello globale https://safety4sea.com/wp-content/uploads/2024/06/IGU-2024-LNG-Report_Final_LR_2024_06.pdf (pag. 56)
- Da ora in poi abbreviato in “CO2e”.
- Assessment of Coral South FLNG & Coral North FLNG Scope 3 emis- sions. LINGO, dicembre 2024. Le emissioni potenziali sono state calcolate da LINGO sulla base dei dati forniti da ENI e da altre pubblicazioni del settore con un metodo peer-reviewed (disponibile al link https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S2214629621002656) che fornisce valori per le emissioni di gas a effetto serra utilizzando le medie globali del settore. Le stime includono le emissioni potenziali di CO2 scope 3 dei terminali e della riserva durante l’intero arco di vita e le perdite di metano stimate con un’equivalenza di 20 anni tra metano e CO2 (Global Warming Potential 20).
- https://www.eni.com/content/dam/enicom/documents/eng/actions/ global-activities/mozambique/mediakit/ENI_Coral_FLNG_ENG_PRINT. pdf (pag. 2, ultima consultazione: 14.03.2025)
- L’URL pubblico da cui sono stati reperiti i documenti (https://www.kdi.re.kr/board/file/download?match_no=CQA%2FvH%2FMNDlE5NANVu3rNQ%3D%3D - pag. 7 - era disponibile fino al 24 febbraio 2025), è stato successivamente rimosso ma è conservato negli archivi di ReCommon. Inoltre, il contenuto resta nella cache dei crawler di Google. Come prova di ciò, una ricerca del vecchio URL seguita dalla frase esatta che è stata citata fornisce una corrispondenza esatta nel SERP di Google https://shorturl.at/Dn08e
- Ibidem
- 60000 kW (fire radiative power, misurato da MODIS)/10 kWh/m³ (nat- ural gas energy density) = 6000 m3
- https://www.arera.it/dati-e-statistiche/dettaglio/analisi-dei-consumi-dei-clienti-domestici-gas
- L’analisi qualitativa di tali emissioni è stata possibile mediante il calcolo di uno specifico indice multispettrale (Thermal Anomaly Index -TAI), in grado di evidenziare la presenza delle alterazioni termiche in oggetto in prossimità di una specifica zona di interesse a partire dal processamento delle diverse informazioni e immagini acquisite dal satellite. Il calcolo di questo indice ha evidenziato la presenza di emissioni termiche per tutte le date prese in esame, in corrispondenza della piattaforma offshore. Le analisi effettuate non dimostrano direttamente la presenza di fenomeni di flaring in corrispondenza dell’area in esame, ma evidenziano appunto la presenza di anomalie termiche che, in riferimento alla letteratura scientifica, posso essere potenzialmente correlate a questi fenomeni.
- https://www.worldbank.org/en/programs/gasflaringreduction/global-flaring-data
- L’offerta di gas naturale in Mozambico nel 2022 è stata 39.250TJ (IEA). Il gas bruciato in torcia nel 2022 è stato 422.380.000 m3 (Banca Mondiale) quindi 15.628TJ. 15.628/39.250 = 0,4 (gas bruciato / offerta totale).